martedì 22 giugno 2010

PEDOFILIA, LA GIORNATA DEGLI ORCHI

23 giugno, giornata mondiale dell'orgoglio pedofilo. Indignazione su migliaia di blog in rete per la manifestazione (virtuale) che avrà luogo domani. I promotori accenderanno delle candele azzurre per ricordare chi tra loro è in carcere a scontare una pena che considerano frutto di ignoranza sul tema. Don Di Noto denuncia :"Non si può fare niente per fermarli".

Rivendicando un falso diritto all'espressione libera di pensiero migliaia di pedofili domani parteciperanno al BoyLoveDayInternational, la giornata mondiale dell'orgoglio pedofilo. Migliaia i commenti d'appoggio sul sito ufficiale della giornata: IBLD.net. Rabbia manifesta contro leggi che vengono definite "restrittive, ingiuste e discriminatorie". Domani solidarietà verso chi è finito in carcere per reati quali la pedofilia e il possesso di materiale pedopornografico. Una rete, quella dei cyber-pedofili, notevolmente ben articolata e che mira a una diffusione di una sorta di "ideologia pedofila", un "orientamento sessuale" che colpisce le piccole vittime nel corpo e nell'anima.

L'intera blogsfera si è mossa e si muove per fermare questa iniziativa a tutti gli effetti abominevole. Il pericolo maggiore, oltre ad una crescente possibilità di impunibilità, soprattutto legata alla fonte estera del sito che quindi risulta intoccabile, è la possibilità di una sorta di assuefazione al sociale con conseguente normalizzazione di un reato davvero spregevole: la pedofilia. Il sito messo in rete da queste persone, se così si possono chiamare, non contiene pornografia, anzi questi signori si impegnano a convincere i loro lettori ad agire nel bene, di volersi differenziare dai criminali, da chi commette azioni violente, da chi costringe i bambini, i ragazzi, dicendo che loro li amano. Storpiano le dichiarazioni di filosofi e psicanalisti per convincere che la loro è una "sessualità" lecita. Parlano di una "filosofia del pedofilo responsabile": a detta loro una denuncia, quella dei bambini, non convinti in realtà di aver subito un torto, che ha la sua origine nelle famiglie.

Anche Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'associazione Meter per la tutela dei bambini, denuncia l'impossibilità di arginare questo fenomeno."Si tratta di vera e propria istigazione alla violenza sessuale - spiega il sacerdote a CNRmedia - ma intutto il mondo come in Italia non sono perseguibili. Finchè non passeranno le norme che slegano le mani alla polizia postale italiana e alla magistratura non si potrà far nulla"

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