fermiamo l'abuso... lotta alla pedofilia e tutela infanzia violata - sosinfanzia@unavitasottile.org - aiutare i bambini ogni giorno davvero
venerdì 30 aprile 2010
METER E POLIZIA POSTALE INSIEME CONTRO LA PEDOFILIA
Convenzione anti-pedofilia tra la Polizia Postale e l'Associazione Meter onlus
L'accordo siglato a Roma lo scorso 5 novembre 2008 sugella il costante confronto tra l'Istituzione della Polizia di Stato e l'Associazione Meter di Avola (sede nazionale) tra le più impegnate sul fronte della tutela dei minori. Non a caso, infatti, l'11% dei siti contenuti nella "black list" della Polizia Postale sono l'oggetto delle segnalazioni inoltrate dall'Associazione Meter.
Attuando quanto previsto dalla Legge 6 febbraio 2006 n. 38, che ha, tra l'altro, istituito il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet, la Convenzione delinea, in modo puntuale, le competenze specifiche delle parti firmatarie per un'azione comune di contrasto della pedopornografia in Internet e per lo studio dei fenomeni connessi all'utilizzo della Rete da parte dei minori (artt. 1 e 2), nell'ottica non soltanto repressiva ma anche preventiva ed educativa.
L'Associazione Meter, pertanto, garantirà l'apporto dei propri esperti, i quali, con prestazione volontaria e gratuita, a soli scopi solidaristici, assicureranno continuità metodologica tra le attività di monitoraggio e di analisi dei fenomeni della Rete e le finalità investigative (artt. 3 e 4); in particolare l'Associazione Meter, in virtù della propria esperienza pluriennale e della presenza nel Data-base UNICRI, collaborerà con il Centro, nel rispetto delle normative vigenti in materia, all'individuazione delle vittime di sfruttamento sessuale e di produzione di materiale pedopornografico.
La Convenzione consolida il già esistente rapporto di reciproca collaborazione tra l'Associazione Meter e la Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coinvolgimento di entrambe le parti nelle rispettive iniziative di formazione funzionali alle finalità della Convenzione medesima (art. 5).
INFO
METER - Associazione onlus di don Fortunato Di Noto
Via Ruggero Settimo, 56 - 96012 Avola (Siracusa)
Tel. 0931 564872 / Fax 0931 823160
Email: info@associazionemeter.it
Web: www.associazionemeter.org
GIOVANE ABUSA DI SFOLLATO MINORE A L'AQUILA, ARRESTATO
Ad accorgersi delle avance sarebbero stati i dipendenti di un'agenzia di vigilanza privata che hanno subito avvisato i carabinieri. Il maggiorenne e' stato immediatamente allontanato poi, le successive indagini, hanno portato al suo arresto.
Milano, gallerista accusato di pedofilia
Sesso con 16enne: arrestato Tadini
Il gallerista Francesco Giuseppe Tadini è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Milano con l'accusa di aver avuto un rapporto sessuale con una prostituta sedicenne romena e di detenzione di materiale pedopornografico. Secondo quanto emerso dalle indagini, il cinquantenne conservava nel pc migliaia di immagini e 50 video che riprendevano minorenni costretti a subire maltrattamenti e stupri.
L'incontro con la sedicenne
Tadini frequentava abitualmente una prostituta ventenne di un giro di romeni, alla quale, ad un certo punto, ha chiesto di fare sesso con una minorenne. La donna l'ha messo in contatto con il suo protettore, che ha poi organizzato l'incontro con la ragazza, una sedicenne, il 21 dicembre, nell'appartamento della più grande, pagando 500 euro. Il gallerista si è difeso dicendo però che la ragazza gli "sembrava maggiorenne". Secondo la Procura, l'uomo avrebbe anche cercato, attraverso intermediari, di avere incontri con bambine di 3 anni e di 10 anni, che i protettori si sono però rifiutati di organizzare.
Disposto a pagare dai mille ai 4mila euro per sesso violento
In un'intercettazione telefonica riportata nell'ordinanza firmata dal gip Micaela Curami il gallerista si dichiarava disposto a pagare una somma compresa tra 1000 e 4000 euro per avere rapporti con minorenni. Alla sua interlocutrice, la prostituta romena 20enne, chiedeva di poter fare sesso violento con le piccole vittime.
Il materiale pedopornografico
In seguito a una perquisizione nell'abitazione del gallerista ,sono state circa 1.250 fotografie di contenuto pedopornografico, oltre a molti video. A Tadini viene contestato di aver scaricato immagini e filmati che ritraggono anche bambini di 10 anni in posizioni erotiche, in atti di autoerotismo, sadici, oltre a scene di sevizie con bimbi legati con funi. Il gallerista, a quanto si è appreso, si sarebbe difeso spiegando di aver detenuto quel materiale per interesse culturale riguardo al disagio e alle sacche di povertà sociali.
Già conivolto in un'altra inchiesta
Il gallerista era già stato coinvolto in un'inchiesta dello stesso pm, Antonio Sangermano, su un giro di sfruttamento della prostituzione che, aveva portato il 26 gennaio all'arresto di 11cittadini romeni e albanesi e di un dentista italiano, accusati di aver gestito un giro di lucciole tra Milano e Pavia.
Dopo che negli ultimi giorni sia noi di Una Vita Sottile e l'associazione Prometeo di Massimiliano Frassi abbiamo toccato dei picchi di contatti, con articoli ripresi da altri siti, agenzie di stampa, giornali, da oggi siamo scomparsi completamente dai motori di ricerca. Neppure per Splinder o Blogspot sembriamo esistere più.
Chi l’ha crackato cosa pensa? Che la gente non legga i nostri post? Che non abbia salvato il nome del blog o sito? Che non sappia l’indirizzo?
Dai su, giochiamo con giochetti un po’ più degni?
giovedì 29 aprile 2010
Commentiamo i fatti di Catania
Ecco chi è la maestra arrestata
La donna, trentottenne di ruolo, adesso si trova ai domiciliari. "Era una persona al di sopra di ogni sospetto" dicono dalla scuola
BIMBI MALTRATTATI, ARRESTATA MAESTRA D'ASILO
I carabinieri hanno arrestato a Militello in Val di Catania un'insegnante di asilo di 40 anni.
E' accusata di maltrattamenti nei confronti dei bambini dell'asilo nel quale lavorava. La mestra, arrestata dai carabinieri della compagnia di Palagonia mentre era a scuola, e' stata incastrata da telecamere e microfoni che da circa venti giorni era stati piazzati nell'aula documentando gli schiaffi e le spinte ai bimbi, a volte trascinati per i capelli. Una violenza senza apparente motivo e ingiustificata.
Il procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano e il sostituto Sabrina Gambino hanno concesso gli arresti domiciliari. Le indagini erano state avviate dopo le denunce allarmate presentate dai genitori di alcuni alunni ai militari.
La maestra arrestata a Militello in Val di Catania ha 38 anni e da due anni ha ottenuto l'immissione in ruolo come titolare nell'asilo comunale del paese. I primi segnali arrivano nei mesi scorsi quando alcuni bambini si rifiutano di andare a scuola, e piangendo pregano i genitori di restare a casa. Poi decidono di parlare e raccontano che la maestra li picchia.
Un'accusa che sorprende i genitori dei bambini. E' cosi' che alcune famiglie decidono di sporgere denuncia. Il primo esposto viene presentato ai carabinieri a marzo. Nei giorni seguenti altre denunce di altri genitori. In tutto saranno 7-8, quasi la meta' della classe costituita da bambini di eta' compresa tra i tre e i cinque anni. Le denunce sono dettagliate e coincidenti.
Per questo i carabinieri, coordinati dalla Procura di Caltagirone, decidono di accelerare le indagini ottenendo, su richiesta del procuratore capo Francesco Paolo Giordano e del sostituto Sabrina Gambino, l'autorizzazione del Gip a eseguire delle intercettazioni ambientali nell'aula dell'insegnante che sara' indagata e poi messa agli arresti domiciliari per maltrattamenti.
Un minuto di diritti – un concorso di cortometraggi per bambini e ragazzi: raccontare i diritti dell’infanzia
Si rivolge a bambini e ragazzi (dai 4 ai 18 anni) il concorso Un minuto di diritti: i giovanissimi devono realizzare dei cortometraggi di sessanta secondi sui diritti dell’infanzia, con riguardo particolare per la libertà di espressione.
I video, per partecipare al concorso, dovranno essere caricati sul sito dedicato al concorso entro il 31 luglio 2010.
Ogni partecipante può spedire massimo 3 video, di un totale di durata di 90 secondi(massimo) l’uno, inclusi titoli di testa e di coda. I video possono essere realizzati individualmente o in gruppo, e il concorso prevede categorie divise per età (tutti i particolare del concorso sono sul sito).
La proclamazione dei vincitori sarà fatta in una manifestazione organizzata dall’Unicefin occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre).
«Stupri a neonati sul web» Nell’indifferenza dei media
Su uno dei siti che i volontari hanno scoperto in questi giorni sono gli stessi pedofili a descrivere orgogliosamente l’eccezionalità dell’"offerta": il "debutto di un bimbo di 1 anno" è lì alla portata di tutti, almeno finché la Polizia postale e delle Comunicazioni e il Cncpo (Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia online) non intervengono per porre fine allo scempio. Ma per un sito che viene oscurato altri dieci ne nascono e la lotta si fa incessante: «Noi denunciamo 600 siti al mese - racconta don Di Noto - ma per il pedofilo la vita è molto semplice, visto che l’accesso a centinaia di foto e video di piccoli stuprati è gratuito. Ancora la settimana scorsa abbiamo scoperto un servizio di free hosting (i siti che permettono di caricare gratuitamente e scambiarsi sul web i file, <+corsivo>ndr<+tondo>), con migliaia di immagini strazianti distribuite in gallerie da venti foto a pagina per 349 pagine... fate voi i calcoli. E tutto alla luce del sole, con i volti degli aguzzini in bella vista e centinaia di pedofili che scaricano questo materiale».
Di che inorridire. Eppure alle denunce del sacerdote, diffuse puntualmente attraverso tutte le agenzie di stampa, risponde il silenzio pressoché assoluto dei media: «Impressiona che quasi nessun quotidiano riporti queste sconvolgenti notizie, che nessuno protesti e gridi allo scandalo. Davanti a quello che accade dovrebbe sollevarsi il mondo... Dove sono i titoloni in prima pagina?», commenta don Di Noto, che non si dà pace soprattutto per il ritmo con cui, grazie alla complice indifferenza dei media, prosegue in Italia e nel mondo la silenziosa mattanza di bambini: «In soli tre mesi abbiamo denunciato alla Polizia postale italiana e alle Polizie di altri Paesi 2.010 siti, luoghi in cui l’orrore viene declinato in tutte le forme e con la massima fantasia perversa». Bimbi in tenera età sono utilizzati per il "piacere raffinato" dei maniaci più esigenti in un portale delirante che nelle ultime due settimane ha richiamato 162.387 utenti, e di questi ben 40mila "clienti" della sezione più violenta. «È sacrosanto denunciare gli episodi di pedofilia quando avvengono da parte di un religioso, ma non è accettabile che tutto il resto del fenomeno, che ha dimensioni spaventose, passi invece sotto silenzio. Non posso non chiedermi perché ciò avvenga».
Quasi inutile, in effetti, cercare in Internet le cifre e le statistiche della pedofilia nel mondo: ci si imbatte in centinaia di approfondimenti sul coinvolgimento - sia vero che presunto - di singoli sacerdoti, ma sui numeri della mattanza mondiale è silenzio o quasi. Eppure la piaga della pedofilia aumenta ogni anno a ritmi esponenziali e in particolare l’Italia risulta sempre ai primi posti nel turismo sessuale ai danni di bambini nei Paesi poveri. «Siamo consapevoli che la povertà condanna sempre più le fasce vulnerabili, e che fame, analfabetismo, indigenza e malattie favoriscono gli abusi sui minori - dichiara Di Noto - rendendo la loro vita già precaria un inferno. La violenza sui bambini è un peccato contro Dio e un grave reato che richiede azioni concrete affinché non accadano mai più atti così esecrabili». Non a caso la XIV Giornata ha per tema quest’anno "Povertà e minori, responsabilità condivise".
Le celebrazioni cominciano oggi alle 10.30 ad Avola con la Messa celebrata dal vescovo di Noto Antonio Stagliano, e si estenderanno a tutta Italia con molteplici iniziative www.associazionemeter.org). Il momento più atteso alle 12, quando il Papa rivolgerà nel corso del Regina Coeli un "saluto speciale" in piazza San Pietro, dove sarà presente una delegazione Meter. Il 2 maggio ad Avola la Messa concelebrata da tutti i parroci della città chiuderà la "Giornata". Non il suo impegno per la civiltà.
Giornata contro la pedofilia Meter: in aumento gli abusi in Italia
domenica 25 aprile 2010
encomio pubblico per l'associazione Meter
Pedofilia, il Papa incoraggia Meter
DON DI NOTO “COMMOSSO”: “Il Papa è per me un padre, ma per i bambini del mondo è sicuramente un nonno buono e affettuoso cui tutti guardiamo con fiducia e speranza. - dice don Fortunato, per il quale – L'aver ricordato e salutato, in maniera speciale, oggi l'inizio della GBV e posto l'accento sull'educazione dei bambini confermano – se ce ne fosse ancora bisogno – l'attenzione che questo pontefice ha posto nei confronti dei bambini e rinnovano un impegno permanente, quello per i piccoli, che Cristo stesso ha affidato alla Chiesa. Grazie, Santo Padre”, conclude il sacerdote, ricordando che nei giorni scorsi all'attenzione di Benedetto XVI è stata recapitata una lettera aperta di appoggio e sostegno firmata da 60 bambini delle scuole elementari di Avola, città sede nazionale di Meter.
LE PAROLE DI MONS. STAGLIANO’, VESCOVO DI NOTO. “Dio ci ha fatto per amare e non per disumanizzare l’uomo. Il male è l’espressione più odiosa, quando viene perpetrata sui bambini. Impegniamoci tutti nelle nostre comunità dove si può vivere e sperimentare l’amore di Dio, un amore che chiede conversione, un amore che è capace di perdonare e di rinnovare l’uomo.” Queste le parole che sintetizzano l’appassionata omelia tenuta da Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, durante la S. Messa celebra rata ad Avola nella Parrocchia Madonna del Carmine e dove ha seguito in diretta TV il regina Coeli del S. Padre Benedetto XVI.
"Don" Mauro Stefanoni: Processo D'appello Del Prete Che Ha Abusato Un Disabile
SI AVVISANO I NAVIGANTI CHE I TONI DEL SEGUENTE POST SONO STATI SCRITTI IN MODO VOLUTAMENTE DISTURBANTE.
L’ondata (che peraltro è solo all’inizio) che sta ripulendo la Chiesa di preti pedofili e loro sostenitori, sta dando i primi frutti. Visibili ad occhi esperti. E non mi riferisco alle importanti parole dette dal Papa, alle declamazioni di pulizia e giustizia, o agli incontri con le vittime di Malta. No. Mi riferisco al fatto che incomincia a passare una percezione del problema diversa da quella che c’era prima.
Percezione anche all’interno dei predatori di bambini medesimi.
Non si spiegherebbero altrimenti le dimissioni, degli ultimi giorni, registrate in Irlanda ed in Belgio, le ammissioni di colpevolezza e le richieste di “scuse” arrivate dall’America, e la frase che don Mauro Stefanoni ha detto alla vigilia del processo di appello: “io non sono come i sacerdoti pedofili”.
Splendida vero? Lui, che per la sentenza di primo grado che l’ha condannato ad 8 anni per abusi nei confronti di un ragazzino disabile, è a tutti gli effetti un PEDOFILO, prende le distanze dalla pedofilia identificando una ben reale categoria (fino ad oggi negata da moltissimi..) quella appunto dei “preti pedofili”. Una sorta di razza aliena, con la quale uno come lui ovviamente non vuole avere nulla a che fare.
Eppure don Mauro, anzi d’ora in poi solo Mauro poiché per come la pensiamo noi di Don non ha nulla, Mauro Stefanoni dicevamo del prete pedofilo ha tutte le caratteristiche. Basta leggere la sentenza di primo grado, ascoltare l’arringa del PM che nel processo in corso ha richiesto la riconferma della condanna, per capire che lui non è poi così diverso. Anzi…Ma non solo di lui voglio parlare.
Don Mauro, pardon, Mauro, ma anche “Sborra Boy”, “Sborra Gay”, “Frocetto” o “Frocietto” (con e e senza“i”), “Bimbo” (sic!) per citare alcuni degli pseudonimi con cui si registrava in internet, in siti che per quanto ci sforziamo, proprio non riusciamo a trovare negli elenchi dei siti cattolici italiani (dove però appare quello dei falsi abusi!); siti che hanno questi nomi:
penilfitness.com (problemi di dimensioni?) o regnodelsesso.it , siti in cui “guardare” immagini dal titolo eloquente, come “mangasesso” o “cazzoculo”.
Diciamolo subito: non sono siti pedofili (altrimenti non avremmo riportato il nome in modo corretto), ma siti che si presuppone un sacerdote non dovrebbe conoscere.
Magari un giorno ci diranno che tali siti servivano per documentarsi per i propri sermoni. In effetti non si spiegherebbero altrimenti le difese ad oltranza nate in suo favore e la creazione di un sito internet che vi invito stavolta a visitare, sito che a mio personalissimo parere (ma sono certo che condividerete), è molto più volgare nei contenuti dei siti sopra citati.
Basta a tal riguardo leggere lo spazio dei "messaggi"
Parole che invece arrivano dal nostro blog: con la stima e la forza di sempre!
Facile dire che si tratta dei soliti 4 gatti sostenitori increduli che il loro tanto amato amico prete sia innocente. Ancora più facile per loro crederlo avendo come vittima un bimbo disabile, che per questa società pedofila risulta essere sia una vittima prelibata che un testimone ancora meno credibile (non sapendo o ignorando di sapere invece che proprio per la sua disabilità è ancora più credibile di un bimbo, per così dire, “normale”).
La cosa che più mi sconvolge, più ancora della figura di Mauro Stefanoni, è la loro cecità morale.
Aggravata se penso che in quanto suoi sostenitori agguerriti devono essere per forza di cose, catechisti o educatori della sua ex parrocchia. O perlomeno suoi collaboratori. Di quelli di cui certi soggetti amano circondarsi. Persone spesso innamorate platonicamente del loro mentore e pronte ad immolarsi per lui (che invece le ha abilmente raggirate, spacciandosi per ciò che non era, o peggio ancora, insidiando i loro figli!).
Persone che ovviamente non credono alle indagini (una volta tanto ben fatte), agli atti, a quelle 2300 telefonate effettuate in poco più di due mesi che appaiono dai tabulati telefonici e che dimostrano la relazione che Mauro Frocietto Sborra Boy Stefanoni, per gli amici DON MAURO, aveva con un ragazzo (peraltro già fidanzato! Complimenti!!!!).
Visto quanto qua descritto appare evidente che il processo canonico, che deve ancora entrare nel vivo, porterà alla laicizzazione di Mauro Stefanoni.
Ed è giusto che sia così perché di simili soggetti la Chiesa non ha bisogno, anzi di simili soggetti se ne deve sbarazzare, cacciandoli a calci nel sedere, o meglio ancora, “con una macina d’asino al collo” per citare le sacre parole di Gesù.
Ma come ho già detto, non è di lui che mi preoccupo, bensì di qualche esaltato integralista che continuerà a reggergli il moccolo, facendo a questo punto nascere un secondo evidente quesito. Se non sono imbecilli, se non sono ciechi davanti alla realtà dei fatti, alla sofferenza evidente dei bambini, allora la parola giusta per definirli qual è, forse COMPLICI?
Povertà e Minori Responsabilità condivise
n° verde 800.45.52.70
COMUNICAZIONE PER I GIORNALISTI
Ai fini di tutelare la dignità, la serietà e l’alta professionalità dell’operato dell’Associazione Meter Onlus, poiché essa viene spesso, erroneamente e con superficialità, abbinata ad altra realtà associativa della quale Meter non condivide ideologia e modus operandi, si invitano i signori giornalisti e quanti operano nei mass-media a non abbinare il nome di Meter ad altre associazioni e a fornire agli utenti informazioni esatte circa l’appartenenza del presidente don Fortunato Di Noto all’Associazione Meter Onlus.
sabato 24 aprile 2010
il mio invito dopo i fatti di spoleto
- Sii diffidente nei confronti di chi vuole sapere troppe cose. Non dare nessuna informazione su di te o sulla tua famiglia (per esempio: il tuo nome, il tuo numero di telefono, il tuo indirizzo o quello della tua scuola…) senza averne prima parlato con i tuoi genitori.
- Non condividere mai la tua password, neanche con gli amici: è un dato riservato che appartiene solo a te!
- Se capiti in un sito dove è scritto “accesso vietato ai bambini ed adolescenti” rispetta quell’indicazione: non è “da grandi” fingersi grande.
- Ricordati sempre che è facile mentire quando si è on line: alcune persone possono fingersi quello che non sono realmente. Incontrare qualcuno che si è conosciuto solo tramite la Rete non è una buona idea, anche se questa persona ti ha inviato una foto o se l’hai vista tramite una webcam. Queste immagini potrebbero essere state contraffatte. Se, nonostante questi avvertimenti, hai comunque intenzione di incontrare qualcuno conosciuto via Internet, info rma sempre PRIMA i tuoi genitori e consiglia, a chi vorrebbe conoscerti, di fare lo stesso. Non andare mai da solo all’appuntamento e scegli sempre un luogo pubblico. In questo modo potrai evitare di fare dei brutti incontri.
- Se ricevi o vedi qualcosa che ti crea disagio, non cercare di saperne di più da solo: parlane con i tuoi genitori o con i tuoi insegnanti.
- Non entrare mai in siti “a pagamento” che richiedono il numero di una carta di credito o anche solo il tuo nome e indirizzo e-mail.
- Se arrivano sul tuo indirizzo di posta elettronica e-mail da mittenti sconosciuti, cestinale subito senza aprire eventuali allegati: potrebbero essere pericolose per il tuo computer o contenere immagini che potrebbero turbarti.
- Non inviare messaggi volgari, non essere offensivo, sii educato come lo saresti nel mondo reale.
- Ricordati che anche nel mondo virtuale godi di numerosi diritti: il diritto di non fornire info rmazioni che ti appartengono e di proteggere la tua identità, il diritto di essere rispettato dagli altri navigatori, il diritto di esercitare il tuo senso critico rispetto ai contenuti che trovi on line, il diritto di esprimerti liberamente nel rispetto del diritto degli altri! Quindi, se qualcuno durante le tue attività on line ti disturba, ti mette a disagio, bloccalo immediatamente interrompendo i contatti. Non sei tenuto a continuare la conversazione se non ti senti a tuo agio
- Se trovi in Rete materiali illegali o che ti turbano, contatta immediatamente il numero verde 800-455270 oppure collegati al sito www.associazionemeter.org per altre informazioni scrivi una mail a unavitasottile@email.it
Il modo migliore per aiutare i figli a navigare è rappresentato dall’adozione di regole chiare e condivise e dall’uso in comune del mezzo. Adottando un minimo di precauzioni si può esplorare la Rete in tutta tranquillità!
Una necessaria premessa alle indicazioni che seguono è che devono essere valutate, selezionate e adattate a seconda dell’età, della sensibilità, del grado di maturità e soprattutto dell’età del minore.
- Fate voi stessi esperienza diretta di navigazione in Internet: non è possibile adottare mezzi di difesa e di controllo se non si possiede almeno una minima cultura info rmatica.
- Chiedete ai vostri figli di essere info rmati rispetto alle loro attività on line: cosa stanno facendo e con chi stanno comunicando sono le domande alle quali dovete avere una risposta.
- Stabilite i tempi di utilizzo del computer e del collegamento in Rete secondo l'età del bambino. E’ eccessivo un utilizzo che sottrae tempo alle altre attività importanti per la crescita di bambini e adolescenti.
- Condividete le raccomandazioni per un uso sicuro di Internet con i vostri figli. Scrivete insieme a loro una “carta delle regole di comportamento” ed appendetela accanto al computer.
- Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi o in un ambiente isolato. Internet va considerato come uno strumento utile per tutta la famiglia e non un “passatempo” o un sostituto della baby-sitter.
- Se non potete essere a casa quando i bambini ed adolescenti sono on line, usate dei software di protezione per monitorare l’uso che viene fatto di Internet. Inoltre, controllate periodicamente il contenuto dell'hard disk, verificando la "cronologia" dei siti web visitati.
- Assicuratevi che i vostri figli sappiano che le persone che incontrano on line non sono sempre quelle che dicono di essere.
- Parlate apertamente e onestamente del rischio di imbattersi durante le attività on line in potenziali malintenzionati: superate il vostro imbarazzo perché così facendo potete dimostrare loro che non debbono vergognarsi a chiedervi info rmazioni su tale argomento e a confidarvi eventuali “brutti incontri”.
- Insegnate ai vostri ragazzi a bloccare chi li infastidisce durante le attività on line.
- Insegnate ai vostri figli a non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici, ma anche l’indirizzo e-mail, il messanger id, una propria foto e qualsiasi foto di famigliari e/o amici), a non inviare a nessuno info rmazioni bancarie, e in generale a non compilare moduli on line.
- Se i vostri figli ricevono sul proprio indirizzo di posta elettronica spam, posta pubblicitaria e messaggi da mittenti sconosciuti dite loro di eliminare queste e-mail senza aprirne gli allegati: potrebbero, infatti contenere virus in grado di danneggiare il computer o materiale non adatto alla visione da parte di un pubblico giovane.
- Mostrate ai vostri figli di essere sempre disponibili ad ascoltarli e fate capire loro che non è mai troppo tardi per riferire se qualcuno o qualcosa, durante la navigazione, li ha turbati, o li ha messi a disagio.
- Informateli che alcuni comportamenti illeciti nel mondo reale (per esempio insultare una persona, sottrarre le password ad un amico, accedere illecitamente ad un sito o a un servizio, etc.), sono illegali anche in Rete.
- Se trovate in Rete materiale illegale o presumibilmente dannoso per bambini ed adolescenti, è bene segnalare il caso immediatamente alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, oppure contattare il numero verde 800-455270 o collegandosi al sito www.associazionemeter.org per altre informazioni scrivete a unavitasottile@email.it
Visto il ruolo assunto da Internet all’interno del sistema scolastico, si ritiene utile fornire agli insegnanti alcuni suggerimenti per rendere più sicura la navigazione dei loro studenti. È, inoltre, essenziale che gli insegnanti siano in grado di promuovere un utilizzo consapevole e critico della Rete, solo in questo modo si forniranno nel tempo ai giovani navigatori degli strumenti utili per godere al meglio delle opportunità della Rete.
- Cercate di tenere costantemente aggiornate le vostre competenze tecnologiche (conoscere Internet significa anche dimostrare ai ragazzi di essere vicini al loro mondo).
- Accertate le conoscenze dei vostri studenti ed eventualmente organizzate con loro una breve formazione.
- Informate i vostri alunni dei rischi presenti sulla Rete, senza demonizzarla, bensì sollecitandone un utilizzo consapevole, in modo che Internet possa rimanere per loro una fonte di divertimento e apprendimento.
- Educate bambini ed adolescenti alla prudenza, a non fornire dati e info rmazioni, ad abbandonare un sito dai contenuti che possono turbare o spaventare e a non incontrare persone conosciute in Internet senza averne prima parlato con i genitori.
- Mostrate agli alunni come usare e valutare criticamente ciò che incontrano durante la navigazione, poiché non tutte le info rmazioni on line sono affidabili.
- Informateli che alcuni comportamenti illeciti nel mondo reale (per esempio insultare una persona, sottrarre le password ad un amico, accedere illecitamente ad un sito o a un servizio, etc.), lo sono anche in Rete.
- Incoraggiate discussioni all’interno del gruppo classe sui siti che gli alunni trovano interessanti e divertenti e sollecitateli a parlare dei siti in cui hanno visionato argomenti/immagini che li hanno preoccupati o spaventati.
- Spesso navigando ci si allontana molto dal punto dal quale si è partiti per effettuare una ricerca e questo aumenta il rischio di accedere anche involontariamente a materiali non idonei a soggetti in eta’ evolutiva. Se trovate in Rete materiale illegale o presumibilmente dannoso per i bambini ed adolescenti, o se venite info rmati da terzi rispetto alla presenza di tale materiale, occorre segnalare il caso immediatamente alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, oppure telefonare al numero verde 800-455270 o collegarsi al sito www.associazionemeter.org per altre informazioni scrivete a unavitasottile@email.it
Sesso su web, arrestato 29enne
La polizia ha arrestato un ventinovenne incensurato, residente nel Vicentino, con l'accusa di avere compiuto atti sessuali con una dodicenne residente a Spoleto mettendosi in contatto con lei tramite Internet e in particolare utilizzando Skype. L'operazione è stata condotta dal personale del commissariato della città umbra. Dagli accertamenti è comunque emerso che i due non si sono invece mai incontrati di persona.
Gli agenti hanno così eseguito una ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip spoletino al termine di un'indagine partita dopo la denuncia dei genitori dell'adolescente.Gli accertamenti sono stati eseguiti in collaborazione con la polizia postale. Nel corso della perquisizione dell'abitazione dell'operaio la polizia ha sequestrato, secondo quanto riferito dagli investigatori, materiale pedopornografico riguardante bambine intente a compiere atti sessuali con adulti, nonché quella che è stata definita ''una ricca collezione'' di filmati e fotografie pornografiche della minore e di altre bambine.
Arrestato Pedofilo vicentino
A denunciare l'accaduto sono stati i genitori della ragazza, residenti a Spoleto che hanno spiato la ragazzina nella sua camera.
Secondo quanto emerso dalle indagini i due non si conoscevano e non si erano mai incontrati di persona.
Al momento dell'arresto in casa del 29enne vicentino è stato trovato materiale pedopornografico di vario genere tra cui fotografie e filmati.
ATTI SESSUALI CON BIMBA DI 12 ANNI TRAMITE SKIPE, ARRESTATO 29ENNE
ADESCATA BIMBA 12ENNE DI SPOLETO CON SKYPE. POLIZIA ARRESTA 29ENNE
Il sospetto dei genitori, poi la confessione. In manette un operaio: materiale pedo-porno in una pen drive
L’avrebbe convinta a toccarsi le parti intime e a mostrarsi tramite la webcam collegata con skype, il portale che consente di effettuare telefonate, tramite la rete internet, in tutto il mondo. Per questo un operaio di 29 anni, incensurato, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Spoleto per atti sessuali con una minorenne. Una accusa pesante come un macigno che, dopo le risultanze investigative, ha convinto il pm Federica Albano a far scattare le manette intorno ai polsi dell’uomo. La vicenda risale a qualche settimana fa quando i genitori della ragazzina, sospettando qualcosa, decidono di parlarle. La piccola, dopo un primo silenzio, racconta ai familiari quanto le sta capitando: non sa, e forse non può immaginare, che l’operaio registra le loro comunicazioni video. I genitori si rivolgono al vicequestore Francesca Peppicelli che avvia le indagini. Ben presto gli inquirenti arrivano ad individuare l’operaio, un 29enne residente nella provinia di Vicenza. Non è dato sapere se l’uomo è sposato, viva da solo o con i genitori. Di sicuro però nelal sua abitazione scatta una capillare perquisizione, con gli agenti coadiuvati dai colleghi della Polizia postale di Perugia. L’esame del computer non evidenzia nulla di strano. La verità salta fuori ben presto. L’internauta, infatti, avrebbe resettato l’hard disk. Un agente però intravede una pen drive e la apre. E’ qui che il presunto pedofilo tiene i filmati della bambina spoletina insieme ad una “ricca collezione” – così ha commentato il ritrovamento la Questura di Perugia – di video e fotografie della minore e di altre bambine insieme ad altre materiale sempre riguardante bambine intente a compiere atti sessuali. Le prove a carico dell’uomo convincono il pm Albano a fa scattare le manette. Le indagini però non sono ancora concluse e non si escludono ulteriori, clamorosi sviluppi.
La Pedofilia: Ovvero Un Vecchio Che Gode, Mentre La Bimba Urla E Piange.
Per oggi quindi potremo chiudere ed andare a casa. Ponendo la domanda: ma quanto male c’è la fuori?
Ci spostiamo allora a Lucera, provincia di Foggia: Italia!
Due maschi (non chiamiamoli uomini…) rispettivamente di 62 e 38 anni ricevono un’ordinanza di custodia cautelare per abusi.
Vittima, la nipote, oggi di anni 13. Incinta. Per gli abusi commessi.
L’esito del test di gravidanza, insieme ad altri esami, viene richiesto dalla struttura di pronta accoglienza che la ospitava, dopo che nei giorni scorsi la piccola era stata molto male.
Alle domande su come fosse potuto accadere la piccola non è stata in grado di rispondere (magari su questo punto qualcuno contagiato alla scuola degli Apolloni interverrà dicendo che non c’è stato abuso, dato che non sa parlare…vero?!).
Alla sua età non sa come nascono i bambini, né sa spiegare bene quelle “attenzioni particolari” iniziate dal nonno. Che la portava sempre con sé (senza voler nessun altro) a fare la spesa. Per potersi appartare in campagna: e stuprarla!
Un vecchio che gode sopra una bimba che urla: questa è la pedofilia! Anche questa……)
MINORI: NAPOLITANO A METER, ESTIRPARE PIAGA SOCIALE VIOLENZA
La XIV Giornata, sottolinea Napolitano, ''ripropone alle coscienze dei singoli e dell'intera collettivita' il valore universale dell'intangibilita' dei minori e l'imperativo etico della loro piena tutela nel percorso di crescita fisica, psicologica ed intellettuale. La salvaguardia dell'infanzia costituisce un principio assoluto non solo nel sistema giuridico, ma anche nella sensibilita' comune che respinge gli esecrabili episodi che violano e ledono l'eta' dell'innocenza, cosi' come ogni forma di indifferenza e di rimozione di fronte a condizioni estreme di poverta' e di malnutrizione che provocano ai minori sofferenze intollerabili e danni alla salute spesso irreversibili''.
''Purtroppo si deve pero' constatare -conclude il Presidente- che appare ancora lontana la piena osservanza di questi principi che hanno faticosamente superato, grazie all'apporto di piu' moderni indirizzi pedagogici, antichi modelli di organizzazione sociale insensibili alle peculiari esigenze dei bambini''.
I minori in chat e il rischio di adescamento: i dati dell’ICAA
SOS dalla polizia postale: metà dei bambini a rischio. Le chat line, secondo quanto documentato dall’esperienza investigativa delle forze di Polizia specializzate, rappresentano il settore di Internet dove si manifestano i maggiori rischi per i minori.
Tali strumenti di comunicazione, infatti, anche se implicano la mediazione di un computer tra i due interlocutori, consentono talvolta rapporti umani (comunicazionali) estremamente intimi, neutralizzando anche alcuni gap di età e culturali che normalmente limitano o selezionano le comunicazioni dirette (faccia a faccia) tra minori e adulti. I rapporti telematici sono inoltre privi di elementi identificativi aggiuntivi (paralinguistici, visivi eccetera) e l’identità dichiarata può essere verosimilmente falsa. La tecnologia della chat offre quindi una certa facilitazione ai pedofili nella fase di contatto iniziale con la possibile vittima e consente loro delle forme di molestia di tipo verbale (condurre il minore su argomenti di tipo sessuale) e dei tentativi di incontro fuori dalla Rete. La fisiologica curiosità sulle tematiche sessuali tende inoltre a far assumere ai bambini dei comportamenti pericolosi facendogli mantenere segreti eventuali contatti con soggetti adulti (pedofili) incontrati on-line. Attualmente, sul fronte della ricerca scientifica sulla pedofilia on-line applicata all’investigazione criminale si segnalano poche iniziative concrete. Gli studi di criminal profiling disponibili in questo ambito sono esclusivamente a diffusione interna al mondo investigativo e sono centrati prevalentemente sulla figura del pedofilo (Strano M., 2003) fornendo quindi un utile aiuto soprattutto nelle indagini undercover all’interno delle reti di scambio di materiale pedopornografico, dove l’investigatore deve fingersi un adulto pedofilo. La necessità per gli investigatori di dover impersonare un bambino per contrastare i tentativi di adescamento on-line suggerisce a nostro avviso l’utilità anche di studi specialistici che consentano la realizzazione di simulazioni verosimili in tal senso.
I pericoli per i bambini si nascondo nella rete , sui siti porno. Il rischio più grande non viene più dalla strada ma da internet. Dati allarmanti vengono dall’ICAA International Crime Analysis Association : il 77% dei bambini leccesi tra i 10 e 14 anni naviga abitualmente su internet e conversa in chat. Il 50% dei ragazzini, per caso o per scelta, è entrato in contatto con siti pedopornografici e il 20% dei bambini è entrato in contatto, tramite chat, con presunti pedofili. L’esperto invita a stare con gli occhi aperti e soprattutto un maggiore controllo da parte delle famiglie.
Gli studi ICAA sul comportamento e sugli atteggiamenti dei minori in chat suggeriscono quindi che una eventuale simulazione finalizzata all’attività undercover dovrebbe “riprodurre” un bambino di sesso femminile e di età di circa 10-12 anni che assume modelli di atteggiamento e profilo di personalità del minore simulato secondo i modelli D ed E (tipologia ICAA) che essendo ad esclusivo uso degli operatori di polizia non vengono pubblicati sul presente articolo. In generale, i profili emersi dalla sperimentazione che vengono suggeriti per un’attività di investigazione undercover “redditizia” riproducono un modello di bambina abbastanza disinibita e curiosa, desiderosa di provare sensazioni “proibite” e abbastanza consapevole di fare qualcosa di trasgressivo. Allo stesso tempo i modelli D ed E, prevedono un atteggiamento abbastanza rispettoso dell’adulto adescatore e in tal senso assecondano il tipico desiderio pedofilo di rappresentare una sorta di maestro del sesso per la giovane vittima (compensando la sensazione di inadeguatezza sessuale presente nella maggior parte di essi). La bambina simulata si mostra quindi entusiasta del fatto di trovarsi di fronte ad una persona molto più grande “che avrà di sicuro molte esperienze da raccontarle” e rassicura il pedofilo sul fatto che manterrà segreto il contatto. L’applicazione di tecniche di simulazione nell’attività undercover necessita comunque di un training complesso ed accurato ed è generalmente condotta con successo da personale investigativo con alcune peculiarità caratteriali e con una notevole intelligenza, oltre che, ovviamente, di una grande capacità di controllo delle emozioni.
venerdì 23 aprile 2010
La vostra voce... la nostra forza.
Oggi penso sia giusto farlo. Giusti i giorni. Giuste le emozioni. La rabbia. L’impotenza. E la certezza che comunque le cose cambieranno. IN MEGLIO!
Se io avessi visto XX che ti dava uno schiaffo ti avrei protetta, mi sari messa in mezzo, ti avrei portata via per sempre da lui, sarebbe bastato uno schiaffo…
Ho fatto qualcosa??
Ti ho delusa in qualche modo??
O forse volevi troppo bene a lui per fermarlo??
Sono certo che questa lettera resterà la testimonianza di un giorno passato in cui ad un angelo sono state tagliate le ali.
ma quelle ali oggi stanno ricrescendo ed a quel passato è stato tolto, giustamente, il diritto di continuare a nuocere.