venerdì 30 aprile 2010

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.








dal gruppo chierichetti...

liberi di volare

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METER E POLIZIA POSTALE INSIEME CONTRO LA PEDOFILIA

Convenzione anti-pedofilia tra la Polizia Postale e l'Associazione Meter onlus


Procure, Prefetture, Questure e altri organi di Polizia riceveranno, per conoscenza e per un consolidamento dei rapporti, nel rispetto dei ruoli istituzionali di ciascuno, il testo della Convenzione siglata tra la Polizia Postale e delle Comunicazioni e l'Associazione Meter onlus, sottoscritta dal Direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Prefetto Luciano Rosini, ed il Presidente dell'Associazione Meter onlus, don Fortunato Di Noto.
L'accordo siglato a Roma lo scorso 5 novembre 2008 sugella il costante confronto tra l'Istituzione della Polizia di Stato e l'Associazione Meter di Avola (sede nazionale) tra le più impegnate sul fronte della tutela dei minori. Non a caso, infatti, l'11% dei siti contenuti nella "black list" della Polizia Postale sono l'oggetto delle segnalazioni inoltrate dall'Associazione Meter.

Attuando quanto previsto dalla Legge 6 febbraio 2006 n. 38, che ha, tra l'altro, istituito il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet, la Convenzione delinea, in modo puntuale, le competenze specifiche delle parti firmatarie per un'azione comune di contrasto della pedopornografia in Internet e per lo studio dei fenomeni connessi all'utilizzo della Rete da parte dei minori (artt. 1 e 2), nell'ottica non soltanto repressiva ma anche preventiva ed educativa.
L'Associazione Meter, pertanto, garantirà l'apporto dei propri esperti, i quali, con prestazione volontaria e gratuita, a soli scopi solidaristici, assicureranno continuità metodologica tra le attività di monitoraggio e di analisi dei fenomeni della Rete e le finalità investigative (artt. 3 e 4); in particolare l'Associazione Meter, in virtù della propria esperienza pluriennale e della presenza nel Data-base UNICRI, collaborerà con il Centro, nel rispetto delle normative vigenti in materia, all'individuazione delle vittime di sfruttamento sessuale e di produzione di materiale pedopornografico.

La Convenzione consolida il già esistente rapporto di reciproca collaborazione tra l'Associazione Meter e la Polizia Postale e delle Comunicazioni, con il coinvolgimento di entrambe le parti nelle rispettive iniziative di formazione funzionali alle finalità della Convenzione medesima (art. 5).

INFO
METER - Associazione onlus di don Fortunato Di Noto
Via Ruggero Settimo, 56 - 96012 Avola (Siracusa)
Tel. 0931 564872 / Fax 0931 823160
Email:
info@associazionemeter.it
Web: www.associazionemeter.org

GIOVANE ABUSA DI SFOLLATO MINORE A L'AQUILA, ARRESTATO

L'Aquila, 30 apr. - Accusato di violenza sessuale nei confronti di un bimbo di dieci anni, un 29enne nativo di Atri (Teramo) ma domiciliato a L'Aquila, e' stato arrestato dai carabinieri del locale Reparto Operativo. L'arresto e' avvenuto su ordinanza di custodia cautelare. La vittima del presunto pedofilo e' uno sfollato che vive con la famiglia in un sito messo a disposizione dalla Protezione Civile per i terremotati.
Ad accorgersi delle avance sarebbero stati i dipendenti di un'agenzia di vigilanza privata che hanno subito avvisato i carabinieri. Il maggiorenne e' stato immediatamente allontanato poi, le successive indagini, hanno portato al suo arresto.

Milano, gallerista accusato di pedofilia

Sesso con 16enne: arrestato Tadini

Il gallerista Francesco Giuseppe Tadini è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Milano con l'accusa di aver avuto un rapporto sessuale con una prostituta sedicenne romena e di detenzione di materiale pedopornografico. Secondo quanto emerso dalle indagini, il cinquantenne conservava nel pc migliaia di immagini e 50 video che riprendevano minorenni costretti a subire maltrattamenti e stupri.

L'incontro con la sedicenne
Tadini
frequentava abitualmente una prostituta ventenne di un giro di romeni, alla quale, ad un certo punto, ha chiesto di fare sesso con una minorenne. La donna l'ha messo in contatto con il suo protettore, che ha poi organizzato l'incontro con la ragazza, una sedicenne, il 21 dicembre, nell'appartamento della più grande, pagando 500 euro. Il gallerista si è difeso dicendo però che la ragazza gli "sembrava maggiorenne". Secondo la Procura, l'uomo avrebbe anche cercato, attraverso intermediari, di avere incontri con bambine di 3 anni e di 10 anni, che i protettori si sono però rifiutati di organizzare.

Disposto a pagare dai mille ai 4mila euro per sesso violento
In un'intercettazione telefonica riportata nell'ordinanza firmata dal gip Micaela Curami il gallerista si dichiarava disposto a pagare una somma compresa tra 1000 e 4000 euro per avere rapporti con minorenni. Alla sua interlocutrice, la prostituta romena 20enne, chiedeva di poter fare sesso violento con le piccole vittime.

Il materiale pedopornografico
In seguito a una perquisizione nell'abitazione del gallerista ,sono state circa 1.250 fotografie di contenuto pedopornografico, oltre a molti video. A Tadini viene contestato di aver scaricato immagini e filmati che ritraggono anche bambini di 10 anni in posizioni erotiche, in atti di autoerotismo, sadici, oltre a scene di sevizie con bimbi legati con funi. Il gallerista, a quanto si è appreso, si sarebbe difeso spiegando di aver detenuto quel materiale per interesse culturale riguardo al disagio e alle sacche di povertà sociali.

Già conivolto in un'altra inchiesta
Il gallerista era già stato coinvolto in un'inchiesta dello stesso pm, Antonio Sangermano, su un giro di sfruttamento della prostituzione che, aveva portato il 26 gennaio all'arresto di 11cittadini romeni e albanesi e di un dentista italiano, accusati di aver gestito un giro di lucciole tra Milano e Pavia.


n53347483962_9718Chi ha paura dei siti contro la pedofilia?
Dopo che negli ultimi giorni sia noi di Una Vita Sottile e l'associazione Prometeo di Massimiliano Frassi abbiamo toccato dei picchi di contatti, con articoli ripresi da altri siti, agenzie di stampa, giornali, da oggi siamo scomparsi completamente dai motori di ricerca. Neppure per Splinder o Blogspot sembriamo esistere più.
Chi l’ha crackato cosa pensa? Che la gente non legga i nostri post? Che non abbia salvato il nome del blog o sito? Che non sappia l’indirizzo?
Dai su, giochiamo con giochetti un po’ più degni?

giovedì 29 aprile 2010

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Commentiamo i fatti di Catania

Uno degli articoli inseriti dice:"Un'insegnate al di sopra di ogni sospetto" io invece commento quanto detto con una domanda: "e i pedofili chi sono?" e rispondo pure, dicendo che i pedofili sono persone comuni, insospettabili e che mai nessuno vedendoli penserebbe siano mostri, quindi la descrizione riportata da questo articolo non mi meraviglia affatto. Per quanto riguarda la misura cautelativa di restrizione presa dal giudice: gli arresti domiciliari, resto un pochino sbalordito e mi chiedo: perché? non abbiamo forse prove sufficienti visti i video raccapriccianti che ne testimoniano l'assoluta colpevolezza? e non abbiamo dei bambini che porteranno il segno delle violenze nel loro cuore e nel loro animo per sempre? forse tutto questo non è abbastanza per chiedere la custodia in carcere secondo il giudice, ebbene noi di Una Vita Sottile, chiediamo il il carcere e con il massimo della pena per questa "maestra" parola forte definirla ancora tale, io la definirei con il termine più appropriato Mostro. Malgrado tutto ciò abbiamo fiducia nella giustizia che lasciamo faccia il suo corso. Per quanto concerne le piccole vittime e i loro genitori, assicuro la massima vicinanza, non siete soli, un'abbraccio forte e una carezza.
Claudio e i membri di Una Vita Sottile

Ecco chi è la maestra arrestata

La donna, trentottenne di ruolo, adesso si trova ai domiciliari. "Era una persona al di sopra di ogni sospetto" dicono dalla scuola

Trentottenne, al di sopra di ogni sospetto, da due anni in ruolo come titolare nell'asilo comunale di Militello in Val di Catania. E' il profilo della maestra messa agli arresti domiciliari dai carabinieri della compagnia di Palagonia per presunti maltrattamenti ai suoi alunni. A scuola, assente per malattia la dirigente, in pochissimi sono disposti a commentare. Chi lo fa parla di "incredibile sorpresa" definendo l'insegnante "una persona al di sopra di ogni sospetto" e che "nessuna voce si era sentita da questa vicenda" tanto che l'arresto ha "colto tutti stupefatti e increduli". "Adesso però - si osserva dalla scuola - occorre molta attenzione. Abbiamo sentito delle intercettazioni ambientali e dei filmati, ma attenzione non facciamo processi mediatici anticipati e ricordiamoci che stiamo parlando di bambini che vanno protetti sempre, anche dalla stampa...".

BIMBI MALTRATTATI, ARRESTATA MAESTRA D'ASILO

BIMBI MALTRATTATI, ARRESTATA MAESTRA D ASILO

I carabinieri hanno arrestato a Militello in Val di Catania un'insegnante di asilo di 40 anni.
E' accusata di maltrattamenti nei confronti dei bambini dell'asilo nel quale lavorava. La mestra, arrestata dai carabinieri della compagnia di Palagonia mentre era a scuola, e' stata incastrata da telecamere e microfoni che da circa venti giorni era stati piazzati nell'aula documentando gli schiaffi e le spinte ai bimbi, a volte trascinati per i capelli. Una violenza senza apparente motivo e ingiustificata.
Il procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano e il sostituto Sabrina Gambino hanno concesso gli arresti domiciliari. Le indagini erano state avviate dopo le denunce allarmate presentate dai genitori di alcuni alunni ai militari.
La maestra arrestata a Militello in Val di Catania ha 38 anni e da due anni ha ottenuto l'immissione in ruolo come titolare nell'asilo comunale del paese. I primi segnali arrivano nei mesi scorsi quando alcuni bambini si rifiutano di andare a scuola, e piangendo pregano i genitori di restare a casa. Poi decidono di parlare e raccontano che la maestra li picchia.
Un'accusa che sorprende i genitori dei bambini. E' cosi' che alcune famiglie decidono di sporgere denuncia. Il primo esposto viene presentato ai carabinieri a marzo. Nei giorni seguenti altre denunce di altri genitori. In tutto saranno 7-8, quasi la meta' della classe costituita da bambini di eta' compresa tra i tre e i cinque anni. Le denunce sono dettagliate e coincidenti.
Per questo i carabinieri, coordinati dalla Procura di Caltagirone, decidono di accelerare le indagini ottenendo, su richiesta del procuratore capo Francesco Paolo Giordano e del sostituto Sabrina Gambino, l'autorizzazione del Gip a eseguire delle intercettazioni ambientali nell'aula dell'insegnante che sara' indagata e poi messa agli arresti domiciliari per maltrattamenti.

Un minuto di diritti – un concorso di cortometraggi per bambini e ragazzi: raccontare i diritti dell’infanzia

Si rivolge a bambini e ragazzi (dai 4 ai 18 anni) il concorso Un minuto di diritti: i giovanissimi devono realizzare dei cortometraggi di sessanta secondi sui diritti dell’infanzia, con riguardo particolare per la libertà di espressione.
I video, per partecipare al concorso, dovranno essere caricati sul sito dedicato al concorso entro il 31 luglio 2010.

Ogni partecipante può spedire massimo 3 video, di un totale di durata di 90 secondi(massimo) l’uno, inclusi titoli di testa e di coda. I video possono essere realizzati individualmente o in gruppo, e il concorso prevede categorie divise per età (tutti i particolare del concorso sono sul sito).

La proclamazione dei vincitori sarà fatta in una manifestazione organizzata dall’Unicefin occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre).

«Stupri a neonati sul web» Nell’indifferenza dei media

METER DENUNCIA E BLOCCA NUOVO SITO PEDO-PORNOGRAFICO

Nessuna password per entrare, nessun filtro: l’orrore è sotto gli occhi di tutti e basta un clic per accedervi. E così scorrono migliaia di fotografie con bambini, persino con neonati, abusati da adulti che nemmeno sentono l’esigenza di coprirsi il volto e nascondere la propria identità. «Se vedeste queste immagini vi sollevereste tutti contro la pedofilia e la pedopornografia. Il problema grave è che nessuno vede ciò che accade, e i media tacciono», denuncia don Fortunato Di Noto - da venti anni impegnato in prima linea contro la piaga dell’abuso sui minori - in questa XIV "Giornata nazionale dei Bambini vittime della violenza, l’indifferenza e lo sfruttamento - Contro la pedofilia". Una Giornata istituita nel 1996 proprio dal sacerdote di Avola (Siracusa), fondatore di quella Associazione Meter che ha già dato la caccia a 200mila siti pedopornografici e prestato soccorso a 900 minori e famiglie.

Su uno dei siti che i volontari hanno scoperto in questi giorni sono gli stessi pedofili a descrivere orgogliosamente l’eccezionalità dell’"offerta": il "debutto di un bimbo di 1 anno" è lì alla portata di tutti, almeno finché la Polizia postale e delle Comunicazioni e il Cncpo (Centro nazionale per il contrasto alla pedofilia online) non intervengono per porre fine allo scempio. Ma per un sito che viene oscurato altri dieci ne nascono e la lotta si fa incessante: «Noi denunciamo 600 siti al mese - racconta don Di Noto - ma per il pedofilo la vita è molto semplice, visto che l’accesso a centinaia di foto e video di piccoli stuprati è gratuito. Ancora la settimana scorsa abbiamo scoperto un servizio di free hosting (i siti che permettono di caricare gratuitamente e scambiarsi sul web i file, <+corsivo>ndr<+tondo>), con migliaia di immagini strazianti distribuite in gallerie da venti foto a pagina per 349 pagine... fate voi i calcoli. E tutto alla luce del sole, con i volti degli aguzzini in bella vista e centinaia di pedofili che scaricano questo materiale».

Di che inorridire. Eppure alle denunce del sacerdote, diffuse puntualmente attraverso tutte le agenzie di stampa, risponde il silenzio pressoché assoluto dei media: «Impressiona che quasi nessun quotidiano riporti queste sconvolgenti notizie, che nessuno protesti e gridi allo scandalo. Davanti a quello che accade dovrebbe sollevarsi il mondo... Dove sono i titoloni in prima pagina?», commenta don Di Noto, che non si dà pace soprattutto per il ritmo con cui, grazie alla complice indifferenza dei media, prosegue in Italia e nel mondo la silenziosa mattanza di bambini: «In soli tre mesi abbiamo denunciato alla Polizia postale italiana e alle Polizie di altri Paesi 2.010 siti, luoghi in cui l’orrore viene declinato in tutte le forme e con la massima fantasia perversa». Bimbi in tenera età sono utilizzati per il "piacere raffinato" dei maniaci più esigenti in un portale delirante che nelle ultime due settimane ha richiamato 162.387 utenti, e di questi ben 40mila "clienti" della sezione più violenta. «È sacrosanto denunciare gli episodi di pedofilia quando avvengono da parte di un religioso, ma non è accettabile che tutto il resto del fenomeno, che ha dimensioni spaventose, passi invece sotto silenzio. Non posso non chiedermi perché ciò avvenga».

Quasi inutile, in effetti, cercare in Internet le cifre e le statistiche della pedofilia nel mondo: ci si imbatte in centinaia di approfondimenti sul coinvolgimento - sia vero che presunto - di singoli sacerdoti, ma sui numeri della mattanza mondiale è silenzio o quasi. Eppure la piaga della pedofilia aumenta ogni anno a ritmi esponenziali e in particolare l’Italia risulta sempre ai primi posti nel turismo sessuale ai danni di bambini nei Paesi poveri. «Siamo consapevoli che la povertà condanna sempre più le fasce vulnerabili, e che fame, analfabetismo, indigenza e malattie favoriscono gli abusi sui minori - dichiara Di Noto - rendendo la loro vita già precaria un inferno. La violenza sui bambini è un peccato contro Dio e un grave reato che richiede azioni concrete affinché non accadano mai più atti così esecrabili». Non a caso la XIV Giornata ha per tema quest’anno "Povertà e minori, responsabilità condivise".

Le celebrazioni cominciano oggi alle 10.30 ad Avola con la Messa celebrata dal vescovo di Noto Antonio Stagliano, e si estenderanno a tutta Italia con molteplici iniziative
www.associazionemeter.org). Il momento più atteso alle 12, quando il Papa rivolgerà nel corso del Regina Coeli un "saluto speciale" in piazza San Pietro, dove sarà presente una delegazione Meter. Il 2 maggio ad Avola la Messa concelebrata da tutti i parroci della città chiuderà la "Giornata". Non il suo impegno per la civiltà.

Giornata contro la pedofilia Meter: in aumento gli abusi in Italia

Violenza, indifferenza e sfruttamento colpiscono ogni anno, anche in Italia, migliaia di bambini, con 20.000 nuovi casi all'anno, con un aumento del 10,8 per cento negli ultimi cinque anni. A denunciarlo è l'associazione Meter che ha promosso, dal 25 aprile al 2 maggio, una serie di iniziative per la XIV Giornata nazionale contro la pedofilia. L'iniziativa cade quest'anno in mezzo allo scandalo pedofilia scoppiato all'interno della Chiesa ed ha ricevuto in piazza san Pietro il plauso e un saluto speciale del Papa, che ha ringraziato e incoraggiato chi si dedica alla "prevenzione" e all'"educazione" contro questa piaga. Un fenomeno dai molti risvolti, tra cui quello della povertà e del degrado, che Meter vuole quest'anno sottolineare quali fattori favorevoli all' abuso sessuale. La Giornata dà il via a una settimana di iniziative nelle principali città italiane, ed ha avuto il plauso delle più alte cariche dello Stato. In 20 anni di attività, Meter ha aiutato 900 minori e famiglie ad essere accolti in centri d'ascolto ed ha segnalato alle autorità 200 mila siti pedopornografici, con un ritmo di 600 al mese, "nel silenzio pressoché assoluto dei media".

domenica 25 aprile 2010

encomio pubblico per l'associazione Meter


Pedofilia, il Papa incoraggia Meter


IL PAPA INCORAGGIA L'OPERATO DELL'ASSOCIAZIONE METER. “Rivolgo uno speciale saluto all'associazione Meter che da 14 anni promuove la Giornata per i Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza. In quest'occasione, voglio soprattutto ringraziare e incoraggiare chi si dedica alla prevenzione e l'educazione.”. È con queste parole che Benedetto XVI ha ricordato al Regina Coeli di oggi l'inizio della XIV GBV – Giornata per i Bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza organizzata dall'Associazione Meter (www.associazionemeter.org), che ha avuto il via oggi. Dopo i saluti ricevuti dalle Istituzioni del Paese (ricordiamo il messaggio del presidente della Repubblica, del Senato e della Camera) la GBV viene ricordata dal Santo Padre per l'impegno a favore dell'infanzia e per la difesa di tutti i bambini.

DON DI NOTO “COMMOSSO”: “Il Papa è per me un padre, ma per i bambini del mondo è sicuramente un nonno buono e affettuoso cui tutti guardiamo con fiducia e speranza. - dice don Fortunato, per il quale – L'aver ricordato e salutato, in maniera speciale, oggi l'inizio della GBV e posto l'accento sull'educazione dei bambini confermano – se ce ne fosse ancora bisogno – l'attenzione che questo pontefice ha posto nei confronti dei bambini e rinnovano un impegno permanente, quello per i piccoli, che Cristo stesso ha affidato alla Chiesa. Grazie, Santo Padre”, conclude il sacerdote, ricordando che nei giorni scorsi all'attenzione di Benedetto XVI è stata recapitata una lettera aperta di appoggio e sostegno firmata da 60 bambini delle scuole elementari di Avola, città sede nazionale di Meter.

LE PAROLE DI MONS. STAGLIANO’, VESCOVO DI NOTO. “Dio ci ha fatto per amare e non per disumanizzare l’uomo. Il male è l’espressione più odiosa, quando viene perpetrata sui bambini. Impegniamoci tutti nelle nostre comunità dove si può vivere e sperimentare l’amore di Dio, un amore che chiede conversione, un amore che è capace di perdonare e di rinnovare l’uomo.” Queste le parole che sintetizzano l’appassionata omelia tenuta da Mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, durante la S. Messa celebra rata ad Avola nella Parrocchia Madonna del Carmine e dove ha seguito in diretta TV il regina Coeli del S. Padre Benedetto XVI.


"Don" Mauro Stefanoni: Processo D'appello Del Prete Che Ha Abusato Un Disabile


donMauroCINICO BLOG. PARTITO L’APPELLO DI DON MAURO STEFANONI.
SI AVVISANO I NAVIGANTI CHE I TONI DEL SEGUENTE POST SONO STATI SCRITTI IN MODO VOLUTAMENTE DISTURBANTE.
la legge pecorella
L’ondata (che peraltro è solo all’inizio) che sta ripulendo la Chiesa di preti pedofili e loro sostenitori, sta dando i primi frutti. Visibili ad occhi esperti. E non mi riferisco alle importanti parole dette dal Papa, alle declamazioni di pulizia e giustizia, o agli incontri con le vittime di Malta. No. Mi riferisco al fatto che incomincia a passare una percezione del problema diversa da quella che c’era prima.
Percezione anche all’interno dei predatori di bambini medesimi.
Non si spiegherebbero altrimenti le dimissioni, degli ultimi giorni, registrate in Irlanda ed in Belgio, le ammissioni di colpevolezza e le richieste di “scuse” arrivate dall’America, e la frase che don Mauro Stefanoni ha detto alla vigilia del processo di appello: “io non sono come i sacerdoti pedofili”.
Splendida vero? Lui, che per la sentenza di primo grado che l’ha condannato ad 8 anni per abusi nei confronti di un ragazzino disabile, è a tutti gli effetti un PEDOFILO, prende le distanze dalla pedofilia identificando una ben reale categoria (fino ad oggi negata da moltissimi..) quella appunto dei “preti pedofili”. Una sorta di razza aliena, con la quale uno come lui ovviamente non vuole avere nulla a che fare.
Eppure don Mauro, anzi d’ora in poi solo Mauro poiché per come la pensiamo noi di Don non ha nulla, Mauro Stefanoni dicevamo del prete pedofilo ha tutte le caratteristiche. Basta leggere la sentenza di primo grado, ascoltare l’arringa del PM che nel processo in corso ha richiesto la riconferma della condanna, per capire che lui non è poi così diverso. Anzi…Ma non solo di lui voglio parlare.
Don Mauro, pardon, Mauro, ma anche “Sborra Boy”, “Sborra Gay”, “Frocetto” o “Frocietto” (con e e senza“i”), “Bimbo” (sic!) per citare alcuni degli pseudonimi con cui si registrava in internet, in siti che per quanto ci sforziamo, proprio non riusciamo a trovare negli elenchi dei siti cattolici italiani (dove però appare quello dei falsi abusi!); siti che hanno questi nomi:
penilfitness.com (problemi di dimensioni?) o regnodelsesso.it , siti in cui “guardare” immagini dal titolo eloquente, come “mangasesso” o “cazzoculo”.
Diciamolo subito: non sono siti pedofili (altrimenti non avremmo riportato il nome in modo corretto), ma siti che si presuppone un sacerdote non dovrebbe conoscere.
Magari un giorno ci diranno che tali siti servivano per documentarsi per i propri sermoni. In effetti non si spiegherebbero altrimenti le difese ad oltranza nate in suo favore e la creazione di un sito internet che vi invito stavolta a visitare, sito che a mio personalissimo parere (ma sono certo che condividerete), è molto più volgare nei contenuti dei siti sopra citati.
Basta a tal riguardo leggere lo spazio dei "messaggi" o dei "pensieri", che brillano peraltro per l’assenza di parole di solidarietà a favore della vittima.
Parole che invece arrivano dal nostro blog: con la stima e la forza di sempre!
Facile dire che si tratta dei soliti 4 gatti sostenitori increduli che il loro tanto amato amico prete sia innocente. Ancora più facile per loro crederlo avendo come vittima un bimbo disabile, che per questa società pedofila risulta essere sia una vittima prelibata che un testimone ancora meno credibile (non sapendo o ignorando di sapere invece che proprio per la sua disabilità è ancora più credibile di un bimbo, per così dire, “normale”).
La cosa che più mi sconvolge, più ancora della figura di Mauro Stefanoni, è la loro cecità morale.

Aggravata se penso che in quanto suoi sostenitori agguerriti devono essere per forza di cose, catechisti o educatori della sua ex parrocchia. O perlomeno suoi collaboratori. Di quelli di cui certi soggetti amano circondarsi. Persone spesso innamorate platonicamente del loro mentore e pronte ad immolarsi per lui (che invece le ha abilmente raggirate, spacciandosi per ciò che non era, o peggio ancora, insidiando i loro figli!).
Persone che ovviamente non credono alle indagini (una volta tanto ben fatte), agli atti, a quelle 2300 telefonate effettuate in poco più di due mesi che appaiono dai tabulati telefonici e che dimostrano la relazione che Mauro Frocietto Sborra Boy Stefanoni, per gli amici DON MAURO, aveva con un ragazzo (peraltro già fidanzato! Complimenti!!!!).
Visto quanto qua descritto appare evidente che il processo canonico, che deve ancora entrare nel vivo, porterà alla laicizzazione di Mauro Stefanoni.
Ed è giusto che sia così perché di simili soggetti la Chiesa non ha bisogno, anzi di simili soggetti se ne deve sbarazzare, cacciandoli a calci nel sedere, o meglio ancora, “con una macina d’asino al collo” per citare le sacre parole di Gesù.
Ma come ho già detto, non è di lui che mi preoccupo, bensì di qualche esaltato integralista che continuerà a reggergli il moccolo, facendo a questo punto nascere un secondo evidente quesito. Se non sono imbecilli, se non sono ciechi davanti alla realtà dei fatti, alla sofferenza evidente dei bambini, allora la parola giusta per definirli qual è, forse COMPLICI?

Povertà e Minori Responsabilità condivise


n° verde 800.45.52.70



COMUNICAZIONE PER I GIORNALISTI

Ai fini di tutelare la dignità, la serietà e l’alta professionalità dell’operato dell’Associazione Meter Onlus, poiché essa viene spesso, erroneamente e con superficialità, abbinata ad altra realtà associativa della quale Meter non condivide ideologia e modus operandi, si invitano i signori giornalisti e quanti operano nei mass-media a non abbinare il nome di Meter ad altre associazioni e a fornire agli utenti informazioni esatte circa l’appartenenza del presidente don Fortunato Di Noto all’Associazione Meter Onlus.

sabato 24 aprile 2010

il mio invito dopo i fatti di spoleto

In internet le persone, possono non essere quello che sono, quelli che tu credi amici in realtà possono essere individui che vogliono solo farti del male. Alcuni consigli.

per i ragazzi
  • Sii diffidente nei confronti di chi vuole sapere troppe cose. Non dare nessuna informazione su di te o sulla tua famiglia (per esempio: il tuo nome, il tuo numero di telefono, il tuo indirizzo o quello della tua scuola…) senza averne prima parlato con i tuoi genitori.
  • Non condividere mai la tua password, neanche con gli amici: è un dato riservato che appartiene solo a te!
  • Se capiti in un sito dove è scritto “accesso vietato ai bambini ed adolescenti” rispetta quell’indicazione: non è “da grandi” fingersi grande.
  • Ricordati sempre che è facile mentire quando si è on line: alcune persone possono fingersi quello che non sono realmente. Incontrare qualcuno che si è conosciuto solo tramite la Rete non è una buona idea, anche se questa persona ti ha inviato una foto o se l’hai vista tramite una webcam. Queste immagini potrebbero essere state contraffatte. Se, nonostante questi avvertimenti, hai comunque intenzione di incontrare qualcuno conosciuto via Internet, info rma sempre PRIMA i tuoi genitori e consiglia, a chi vorrebbe conoscerti, di fare lo stesso. Non andare mai da solo all’appuntamento e scegli sempre un luogo pubblico. In questo modo potrai evitare di fare dei brutti incontri.
  • Se ricevi o vedi qualcosa che ti crea disagio, non cercare di saperne di più da solo: parlane con i tuoi genitori o con i tuoi insegnanti.
  • Non entrare mai in siti “a pagamento” che richiedono il numero di una carta di credito o anche solo il tuo nome e indirizzo e-mail.
  • Se arrivano sul tuo indirizzo di posta elettronica e-mail da mittenti sconosciuti, cestinale subito senza aprire eventuali allegati: potrebbero essere pericolose per il tuo computer o contenere immagini che potrebbero turbarti.
  • Non inviare messaggi volgari, non essere offensivo, sii educato come lo saresti nel mondo reale.
  • Ricordati che anche nel mondo virtuale godi di numerosi diritti: il diritto di non fornire info rmazioni che ti appartengono e di proteggere la tua identità, il diritto di essere rispettato dagli altri navigatori, il diritto di esercitare il tuo senso critico rispetto ai contenuti che trovi on line, il diritto di esprimerti liberamente nel rispetto del diritto degli altri! Quindi, se qualcuno durante le tue attività on line ti disturba, ti mette a disagio, bloccalo immediatamente interrompendo i contatti. Non sei tenuto a continuare la conversazione se non ti senti a tuo agio
  • Se trovi in Rete materiali illegali o che ti turbano, contatta immediatamente il numero verde 800-455270 oppure collegati al sito www.associazionemeter.org per altre informazioni scrivi una mail a unavitasottile@email.it

per i genitori

Il modo migliore per aiutare i figli a navigare è rappresentato dall’adozione di regole chiare e condivise e dall’uso in comune del mezzo. Adottando un minimo di precauzioni si può esplorare la Rete in tutta tranquillità!

Una necessaria premessa alle indicazioni che seguono è che devono essere valutate, selezionate e adattate a seconda dell’età, della sensibilità, del grado di maturità e soprattutto dell’età del minore.

  • Fate voi stessi esperienza diretta di navigazione in Internet: non è possibile adottare mezzi di difesa e di controllo se non si possiede almeno una minima cultura info rmatica.
  • Chiedete ai vostri figli di essere info rmati rispetto alle loro attività on line: cosa stanno facendo e con chi stanno comunicando sono le domande alle quali dovete avere una risposta.
  • Stabilite i tempi di utilizzo del computer e del collegamento in Rete secondo l'età del bambino. E’ eccessivo un utilizzo che sottrae tempo alle altre attività importanti per la crescita di bambini e adolescenti.
  • Condividete le raccomandazioni per un uso sicuro di Internet con i vostri figli. Scrivete insieme a loro una “carta delle regole di comportamento” ed appendetela accanto al computer.
  • Collocate il computer in una stanza di accesso comune piuttosto che nella camera dei ragazzi o in un ambiente isolato. Internet va considerato come uno strumento utile per tutta la famiglia e non un “passatempo” o un sostituto della baby-sitter.
  • Se non potete essere a casa quando i bambini ed adolescenti sono on line, usate dei software di protezione per monitorare l’uso che viene fatto di Internet. Inoltre, controllate periodicamente il contenuto dell'hard disk, verificando la "cronologia" dei siti web visitati.
  • Assicuratevi che i vostri figli sappiano che le persone che incontrano on line non sono sempre quelle che dicono di essere.
  • Parlate apertamente e onestamente del rischio di imbattersi durante le attività on line in potenziali malintenzionati: superate il vostro imbarazzo perché così facendo potete dimostrare loro che non debbono vergognarsi a chiedervi info rmazioni su tale argomento e a confidarvi eventuali “brutti incontri”.
  • Insegnate ai vostri ragazzi a bloccare chi li infastidisce durante le attività on line.
  • Insegnate ai vostri figli a non fornire dati personali (nome, cognome, età, indirizzo, numero di telefono, nome e orari della scuola, nome degli amici, ma anche l’indirizzo e-mail, il messanger id, una propria foto e qualsiasi foto di famigliari e/o amici), a non inviare a nessuno info rmazioni bancarie, e in generale a non compilare moduli on line.
  • Se i vostri figli ricevono sul proprio indirizzo di posta elettronica spam, posta pubblicitaria e messaggi da mittenti sconosciuti dite loro di eliminare queste e-mail senza aprirne gli allegati: potrebbero, infatti contenere virus in grado di danneggiare il computer o materiale non adatto alla visione da parte di un pubblico giovane.
  • Mostrate ai vostri figli di essere sempre disponibili ad ascoltarli e fate capire loro che non è mai troppo tardi per riferire se qualcuno o qualcosa, durante la navigazione, li ha turbati, o li ha messi a disagio.
  • Informateli che alcuni comportamenti illeciti nel mondo reale (per esempio insultare una persona, sottrarre le password ad un amico, accedere illecitamente ad un sito o a un servizio, etc.), sono illegali anche in Rete.
  • Se trovate in Rete materiale illegale o presumibilmente dannoso per bambini ed adolescenti, è bene segnalare il caso immediatamente alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, oppure contattare il numero verde 800-455270 o collegandosi al sito www.associazionemeter.org per altre informazioni scrivete a unavitasottile@email.it

per gli insegnanti

Visto il ruolo assunto da Internet all’interno del sistema scolastico, si ritiene utile fornire agli insegnanti alcuni suggerimenti per rendere più sicura la navigazione dei loro studenti. È, inoltre, essenziale che gli insegnanti siano in grado di promuovere un utilizzo consapevole e critico della Rete, solo in questo modo si forniranno nel tempo ai giovani navigatori degli strumenti utili per godere al meglio delle opportunità della Rete.

  • Cercate di tenere costantemente aggiornate le vostre competenze tecnologiche (conoscere Internet significa anche dimostrare ai ragazzi di essere vicini al loro mondo).
  • Accertate le conoscenze dei vostri studenti ed eventualmente organizzate con loro una breve formazione.
  • Informate i vostri alunni dei rischi presenti sulla Rete, senza demonizzarla, bensì sollecitandone un utilizzo consapevole, in modo che Internet possa rimanere per loro una fonte di divertimento e apprendimento.
  • Educate bambini ed adolescenti alla prudenza, a non fornire dati e info rmazioni, ad abbandonare un sito dai contenuti che possono turbare o spaventare e a non incontrare persone conosciute in Internet senza averne prima parlato con i genitori.
  • Mostrate agli alunni come usare e valutare criticamente ciò che incontrano durante la navigazione, poiché non tutte le info rmazioni on line sono affidabili.
  • Informateli che alcuni comportamenti illeciti nel mondo reale (per esempio insultare una persona, sottrarre le password ad un amico, accedere illecitamente ad un sito o a un servizio, etc.), lo sono anche in Rete.
  • Incoraggiate discussioni all’interno del gruppo classe sui siti che gli alunni trovano interessanti e divertenti e sollecitateli a parlare dei siti in cui hanno visionato argomenti/immagini che li hanno preoccupati o spaventati.
  • Spesso navigando ci si allontana molto dal punto dal quale si è partiti per effettuare una ricerca e questo aumenta il rischio di accedere anche involontariamente a materiali non idonei a soggetti in eta’ evolutiva. Se trovate in Rete materiale illegale o presumibilmente dannoso per i bambini ed adolescenti, o se venite info rmati da terzi rispetto alla presenza di tale materiale, occorre segnalare il caso immediatamente alla Polizia Postale e delle Comunicazioni, oppure telefonare al numero verde 800-455270 o collegarsi al sito www.associazionemeter.org per altre informazioni scrivete a unavitasottile@email.it

Sesso su web, arrestato 29enne

La polizia ha arrestato un ventinovenne incensurato, residente nel Vicentino, con l'accusa di avere compiuto atti sessuali con una dodicenne residente a Spoleto mettendosi in contatto con lei tramite Internet e in particolare utilizzando Skype. L'operazione è stata condotta dal personale del commissariato della città umbra. Dagli accertamenti è comunque emerso che i due non si sono invece mai incontrati di persona.

Gli agenti hanno così eseguito una ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip spoletino al termine di un'indagine partita dopo la denuncia dei genitori dell'adolescente.Gli accertamenti sono stati eseguiti in collaborazione con la polizia postale. Nel corso della perquisizione dell'abitazione dell'operaio la polizia ha sequestrato, secondo quanto riferito dagli investigatori, materiale pedopornografico riguardante bambine intente a compiere atti sessuali con adulti, nonché quella che è stata definita ''una ricca collezione'' di filmati e fotografie pornografiche della minore e di altre bambine.

Arrestato Pedofilo vicentino

VICENZA - Arrestato per pedopornografia operaio 29enne di Vicenza accusato di avere sedotto una giovane di 12 anni in internet. La fanciulla gli avrebbe dato il contatto di Skype e si sarebbe fatta filmare nuda.
A denunciare l'accaduto sono stati i genitori della ragazza, residenti a Spoleto che hanno spiato la ragazzina nella sua camera.
Secondo quanto emerso dalle indagini i due non si conoscevano e non si erano mai incontrati di persona.
Al momento dell'arresto in casa del 29enne vicentino è stato trovato materiale pedopornografico di vario genere tra cui fotografie e filmati.

ATTI SESSUALI CON BIMBA DI 12 ANNI TRAMITE SKIPE, ARRESTATO 29ENNE

ADESCATA BIMBA 12ENNE DI SPOLETO CON SKYPE. POLIZIA ARRESTA 29ENNE

Il sospetto dei genitori, poi la confessione. In manette un operaio: materiale pedo-porno in una pen drive


PEDOFILIA, ADESCATA BIMBA 12ENNE DI SPOLETO CON SKYPE. POLIZIA ARRESTA 29ENNE

L’avrebbe convinta a toccarsi le parti intime e a mostrarsi tramite la webcam collegata con skype, il portale che consente di effettuare telefonate, tramite la rete internet, in tutto il mondo. Per questo un operaio di 29 anni, incensurato, è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Spoleto per atti sessuali con una minorenne. Una accusa pesante come un macigno che, dopo le risultanze investigative, ha convinto il pm Federica Albano a far scattare le manette intorno ai polsi dell’uomo. La vicenda risale a qualche settimana fa quando i genitori della ragazzina, sospettando qualcosa, decidono di parlarle. La piccola, dopo un primo silenzio, racconta ai familiari quanto le sta capitando: non sa, e forse non può immaginare, che l’operaio registra le loro comunicazioni video. I genitori si rivolgono al vicequestore Francesca Peppicelli che avvia le indagini. Ben presto gli inquirenti arrivano ad individuare l’operaio, un 29enne residente nella provinia di Vicenza. Non è dato sapere se l’uomo è sposato, viva da solo o con i genitori. Di sicuro però nelal sua abitazione scatta una capillare perquisizione, con gli agenti coadiuvati dai colleghi della Polizia postale di Perugia. L’esame del computer non evidenzia nulla di strano. La verità salta fuori ben presto. L’internauta, infatti, avrebbe resettato l’hard disk. Un agente però intravede una pen drive e la apre. E’ qui che il presunto pedofilo tiene i filmati della bambina spoletina insieme ad una “ricca collezione” – così ha commentato il ritrovamento la Questura di Perugia – di video e fotografie della minore e di altre bambine insieme ad altre materiale sempre riguardante bambine intente a compiere atti sessuali. Le prove a carico dell’uomo convincono il pm Albano a fa scattare le manette. Le indagini però non sono ancora concluse e non si escludono ulteriori, clamorosi sviluppi.

La Pedofilia: Ovvero Un Vecchio Che Gode, Mentre La Bimba Urla E Piange.

Abbiamo aperto l’ufficio alle 8,30 per preparare la settimana che ci aspetta in ricordo dei bambini vittime, e nel giro di un paio d’ore, tre colloqui con altrettante richieste di auto per abusi e una miriade di telefonate.
Per oggi quindi potremo chiudere ed andare a casa. Ponendo la domanda: ma quanto male c’è la fuori?
Incredibile come tutte le storie siano accomunate dalla stessa follia, da quelle stesse protezioni, quell’ignoranza che permette agli aguzzini di circolare liberi ed ai bambini di continuare a stare male. Oggi ci occupiamo di un’ennesima storia degli orrori. Raccapricciante. Incredibile. Se non fosse che di in-credibile in questo mondo di predatori non c’è nulla. E che sempre che questo male sia in perenne gara con sé stesso, cercando ogni volta di surclassarsi.
Ci spostiamo allora a Lucera, provincia di Foggia: Italia!
Due maschi (non chiamiamoli uomini…) rispettivamente di 62 e 38 anni ricevono un’ordinanza di custodia cautelare per abusi.
Vittima, la nipote, oggi di anni 13. Incinta. Per gli abusi commessi.
L’esito del test di gravidanza, insieme ad altri esami, viene richiesto dalla struttura di pronta accoglienza che la ospitava, dopo che nei giorni scorsi la piccola era stata molto male.
Alle domande su come fosse potuto accadere la piccola non è stata in grado di rispondere (magari su questo punto qualcuno contagiato alla scuola degli Apolloni interverrà dicendo che non c’è stato abuso, dato che non sa parlare…vero?!).
Alla sua età non sa come nascono i bambini, né sa spiegare bene quelle “attenzioni particolari” iniziate dal nonno. Che la portava sempre con sé (senza voler nessun altro) a fare la spesa. Per potersi appartare in campagna: e stuprarla!
Una volta gli abusi sono avvenuti anche a casa. Con la partecipazione dello zio!
La bimba dice che gridava forte, piangeva (mentre loro godevano!!!!! Scusate il dettaglio, voglio fare in modo che la vostra indignazione, spero già alta, sconfini nello schifo più totale!)
Un vecchio che gode sopra una bimba che urla: questa è la pedofilia! Anche questa……)
Poi, come da copione, la minacciavano: “è un segreto…che resti tra di noi…guai a te se parli…se parli ti picchiamo forte…..tieni dai piglia 5 euro comprati quello che vuoi….”.
I due bastardi sono agli arresti. La denuncia è per abusi e corruzione di minore. La bimba verrà aiutata, spero, e tornerà alla vita. Spero.
Quanto agli abusanti prevedo pene non superiori, se arriveranno, ai 7/8 anni.

MINORI: NAPOLITANO A METER, ESTIRPARE PIAGA SOCIALE VIOLENZA

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della XIV Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'indifferenza, ha inviato al Presidente dell'Associazione Meter, per il tramite del Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, un messaggio di apprezzamento per l'iniziativa che ''conferma un momento significativo di riflessione e di confronto su una piaga sociale non ancora estirpata''.

La XIV Giornata, sottolinea Napolitano, ''ripropone alle coscienze dei singoli e dell'intera collettivita' il valore universale dell'intangibilita' dei minori e l'imperativo etico della loro piena tutela nel percorso di crescita fisica, psicologica ed intellettuale. La salvaguardia dell'infanzia costituisce un principio assoluto non solo nel sistema giuridico, ma anche nella sensibilita' comune che respinge gli esecrabili episodi che violano e ledono l'eta' dell'innocenza, cosi' come ogni forma di indifferenza e di rimozione di fronte a condizioni estreme di poverta' e di malnutrizione che provocano ai minori sofferenze intollerabili e danni alla salute spesso irreversibili''.

''Purtroppo si deve pero' constatare -conclude il Presidente- che appare ancora lontana la piena osservanza di questi principi che hanno faticosamente superato, grazie all'apporto di piu' moderni indirizzi pedagogici, antichi modelli di organizzazione sociale insensibili alle peculiari esigenze dei bambini''.

I minori in chat e il rischio di adescamento: i dati dell’ICAA

minorichat

SOS dalla polizia postale: metà dei bambini a rischio. Le chat line, secondo quanto documentato dall’esperienza investigativa delle forze di Polizia specializzate, rappresentano il settore di Internet dove si manifestano i maggiori rischi per i minori.

Tali strumenti di comunicazione, infatti, anche se implicano la mediazione di un computer tra i due interlocutori, consentono talvolta rapporti umani (comunicazionali) estremamente intimi, neutralizzando anche alcuni gap di età e culturali che normalmente limitano o selezionano le comunicazioni dirette (faccia a faccia) tra minori e adulti. I rapporti telematici sono inoltre privi di elementi identificativi aggiuntivi (paralinguistici, visivi eccetera) e l’identità dichiarata può essere verosimilmente falsa. La tecnologia della chat offre quindi una certa facilitazione ai pedofili nella fase di contatto iniziale con la possibile vittima e consente loro delle forme di molestia di tipo verbale (condurre il minore su argomenti di tipo sessuale) e dei tentativi di incontro fuori dalla Rete. La fisiologica curiosità sulle tematiche sessuali tende inoltre a far assumere ai bambini dei comportamenti pericolosi facendogli mantenere segreti eventuali contatti con soggetti adulti (pedofili) incontrati on-line. Attualmente, sul fronte della ricerca scientifica sulla pedofilia on-line applicata all’investigazione criminale si segnalano poche iniziative concrete. Gli studi di criminal profiling disponibili in questo ambito sono esclusivamente a diffusione interna al mondo investigativo e sono centrati prevalentemente sulla figura del pedofilo (Strano M., 2003) fornendo quindi un utile aiuto soprattutto nelle indagini undercover all’interno delle reti di scambio di materiale pedopornografico, dove l’investigatore deve fingersi un adulto pedofilo. La necessità per gli investigatori di dover impersonare un bambino per contrastare i tentativi di adescamento on-line suggerisce a nostro avviso l’utilità anche di studi specialistici che consentano la realizzazione di simulazioni verosimili in tal senso.

I pericoli per i bambini si nascondo nella rete , sui siti porno. Il rischio più grande non viene più dalla strada ma da internet. Dati allarmanti vengono dall’ICAA International Crime Analysis Association : il 77% dei bambini leccesi tra i 10 e 14 anni naviga abitualmente su internet e conversa in chat. Il 50% dei ragazzini, per caso o per scelta, è entrato in contatto con siti pedopornografici e il 20% dei bambini è entrato in contatto, tramite chat, con presunti pedofili. L’esperto invita a stare con gli occhi aperti e soprattutto un maggiore controllo da parte delle famiglie.

Gli studi ICAA sul comportamento e sugli atteggiamenti dei minori in chat suggeriscono quindi che una eventuale simulazione finalizzata all’attività undercover dovrebbe “riprodurre” un bambino di sesso femminile e di età di circa 10-12 anni che assume modelli di atteggiamento e profilo di personalità del minore simulato secondo i modelli D ed E (tipologia ICAA) che essendo ad esclusivo uso degli operatori di polizia non vengono pubblicati sul presente articolo. In generale, i profili emersi dalla sperimentazione che vengono suggeriti per un’attività di investigazione undercover “redditizia” riproducono un modello di bambina abbastanza disinibita e curiosa, desiderosa di provare sensazioni “proibite” e abbastanza consapevole di fare qualcosa di trasgressivo. Allo stesso tempo i modelli D ed E, prevedono un atteggiamento abbastanza rispettoso dell’adulto adescatore e in tal senso assecondano il tipico desiderio pedofilo di rappresentare una sorta di maestro del sesso per la giovane vittima (compensando la sensazione di inadeguatezza sessuale presente nella maggior parte di essi). La bambina simulata si mostra quindi entusiasta del fatto di trovarsi di fronte ad una persona molto più grande “che avrà di sicuro molte esperienze da raccontarle” e rassicura il pedofilo sul fatto che manterrà segreto il contatto. L’applicazione di tecniche di simulazione nell’attività undercover necessita comunque di un training complesso ed accurato ed è generalmente condotta con successo da personale investigativo con alcune peculiarità caratteriali e con una notevole intelligenza, oltre che, ovviamente, di una grande capacità di controllo delle emozioni.

venerdì 23 aprile 2010

La vostra voce... la nostra forza.

ABUSI IN FAMIGLIA: LETTERA APERTA AD UNA MADRE

È da un po’ che la voglio pubblicare.
Oggi penso sia giusto farlo. Giusti i giorni. Giuste le emozioni. La rabbia. L’impotenza. E la certezza che comunque le cose cambieranno. IN MEGLIO!
Lei è un’amica mia e da oggi pure vostra. Ne sono certo!
E’ amica perché si è fidata, si è fatta prendere per mano ed ha accettato di attaccare tutto il male e neutralizzarlo.
Sensibile, tanto, intelligente, pure, anche se bisogna ricordarglielo, non ha ancora ben chiaro che il mondo che ha davanti a sé (e vicino a sé) è un mondo fatto di persone che la stimano, le vogliono bene, apprezzano quello che fa, ciò che è.
Il percorso di ritorno alla vita è iniziato da qualche mese. Potrebbe terminare domani o tra un anno, non importa, basta darsi il tempo necessario. Per imparare ad amarsi, specchiarsi, ritrovarsi, piacersi.
Ricadute nel dolore? Forse. Potrebbero esserci, ma saranno spazzate via dalla speranza che bagnata di certezze impedisce al Male di attecchire nuovamente.
Poi un giorno qualsiasi di un calendario che tornerà nella normalità, basterà voltare l’angolo e sarà un sguardo, un abbraccio, una parola. Puoi chiamarla Vita. Oppure Amore.
E ti ricorderà che tutto quel dolore, inutile ed indecifrabile, non ti può più nuocere.
Anzi. Sarà relegato in un cassetto, chiuso per sempre ed allontanato dal tuo cuore. Che ha ripreso magicamente a pulsare.
Sarai serena. Un giorno pure Madre.
E donerai tutto l’affetto che ti è stato rubato.

LETTERA APERTA AD UNA “MADRE”…..
<< È tanto che non ti scrivevo, che non prendevo carta e penna per dirti quello che a voce non riesco a dire…
Cazzo quante cose ho da dirti ora…
Perché mi hai fatto questo??
Perché hai sempre fatto finta di niente, perché gli hai permesso di farmi tutto questo??
Perché mi hai messa al mondo se poi dovevi lasciare 1 stronzo libero di distruggere la mia vita, perché sei stata ai suoi cazzo di giochi??
Perché non ti sei mai anche per un attimo scomposta quando entravi in camera mia e vedevi cosa stava succedendo??
Chi è l’uomo che hai sposato? In base a cosa ami un uomo del genere?
Chi sei tu per essere chiamata mamma??
In tutta la mia vita non sono MAI stata così incazzata, sdegnata, schifata…tu non mi hai protetta, non hai MAI fatto niente per aiutarmi, per salvarmi. Hai contribuito a rovinarmi al vita e con i tuoi silenzi e la tua indifferenza hai lasciato che facessi da puttana a mio padre e ai suoi amici come se fosse la cosa più normale del mondo…ma perché?? Io voglio sapere perché, mi devi dire perché, perché cazzo mi guardavi ancora come se la colpa fosse mia, come se fossi gelosa di quello che c’era tra me e lui…potevi prendertelo… a mo non interessava, sai cosa interessava a me?? Ti 6 mai chiesta cosa io volessi veramente?? Non era molto quello che vi avrei chiesto, certo sarebbe stato più semplice di quello che mi avete dato… a me bastava poter giocare come fanno tutte le bambine, vestirmi come tutte le bambine e fare quello che tutte le bambine fanno…non dovermi vestire con felpa e tuta “perché a 8 anni la maestra non ti può mica vedere quei lividi, poi la mamma e il papà vanno in prigione e tu vai in orfanotrofio da sola e per colpa tua anche XX rimane senza genitori” e io dovevo stare attente a 6, 7, 8, 9 anni a non far vedere niente, a non giocare con bambini più grandi che potessero capire, a non avvicinarmi troppo alle maestre, a stare zitta e buona in classe così passavo inosservata…VAFFANCULO…, vi ho protetti per 18 anni, sono stata zitta per 18 cazzutissimi anni e dopo essermi presa 1 sacco di botte e non solo, dovevo anche reggere il peso dei tuoi sguardi, le tue ripicche del cazzo, perché??
Adesso basta, sono io a non volerti più chiamare mamma, tu non sei mia mamma, 6 solo la persona che per 18 anni mi ha vestita e mi ha fatto mangiare, permettendo a suo marito di picchiarmi e di togliermi quei cazzo di vestiti che mi compravi…una madre è così, una madre ti protegge, ti vuole bene e per te fa qualsiasi cosa, una madre non sta con un uomo del genere, scappa e si porta la figlia dietro, una madre non entra in una stanza e vedendo la figlia chinata sul padre che al tiene per i capelli e ansima e suda e gode perché la costringe a fargli un pompino dice “fate piano perché devo dormire”, una madre non se ne va, piuttosto uccide il marito, piuttosto fa non so cosa ma salva la figlia…tu non sei una madre, non so cosa sei ma sono sicura che non 6 una madre.
Se io avessi visto XX che ti dava uno schiaffo ti avrei protetta, mi sari messa in mezzo, ti avrei portata via per sempre da lui, sarebbe bastato uno schiaffo…
…eppure io non sono una mamma, non so cosa voglia dire avere un figlio, non ho 50 anni e non sono nessuno per potermi ribellare a un padre, ma l’avrei fatto, chiunque l’avrebbe fatto, chiunque avrebbe lottato per difendere una persona alla quale vuole bene…tu no, perché?? Non mi vuoi bene??
Ho fatto qualcosa??
Ti ho delusa in qualche modo??
O forse volevi troppo bene a lui per fermarlo??
Ma se io non sono mai stata nessuno per voi perché sono nata?? Perché non avete abortito??
Perché non mi avete dato via?? Mi potevate abbandonare, far adottare, uccidere, sarebbe stato meglio, per tutti, eppure mi avete fatta nascere e crescere per questo??
Il mio scopo era quello di soddisfare lui e i suoi amici??>>
"Stella" Stop. Mi fermo qua. La tua lettera continua per altre 6 pagine, scritte a mano, fittissime, stracolme di dolore, di quel male ricevuto e mai placato, di quei sensi di colpa che non lasciano tregua e anzi fanno sentire te colpevole per ciò che hai subito, per questo sofferto sfogo sotto forma di missiva.
Sono certo che questa lettera resterà la testimonianza di un giorno passato in cui ad un angelo sono state tagliate le ali.
ma quelle ali oggi stanno ricrescendo ed a quel passato è stato tolto, giustamente, il diritto di continuare a nuocere.
Ti vogliamo bene. Con tanta stima.
Claudio e gli amici di Una Vita Sottile