sabato 29 settembre 2012

Ragazza di 17 anni stuprata per 5 anni: “Sono stata derubata della mia infanzia”


Ragazza di 17 anni stuprata per 5 anni:
L'uomo si è macchiato anche di altri reati sessuali a danni di bambini: Alan Harrison è stato condannato a dodici anni di carcere.

Un adolescente coraggiosa ha raccontato l'abuso sessuale perpetratole per mano del suo patrigno. Danii Wiblin, ha rinunciato al suo diritto all'anonimato per rivelare come è stata ripetutamente violentata e aggredita sessualmente da Alan Harrison, 43 anni, per più di cinque anni. La ragazza, ora 17enne, ha raccontato come ha raccolto tutto il coraggio in suo possesso per andare finalmente alla polizia, nel mese di gennaio di quest'anno, e denunciare gli abusi subiti. La giovane vive nei pressi di Bury St Edmunds, Suffolk: grazie alla sua volontà di mettere un punto alle continue violenze sessuali, il patrigno ha avuto una condanna che ammonta a 12 anni di galera. L'uomo, inoltre, ha ammesso 11 reati sessuali contro bambini, tra cui lo stupro della sua figliastra, alla quale ha scattato fotografie indecenti durante i rapporti sessuali. Gli abusi sono iniziati quando Harrison a Oxfordshire, prima di trasferirsi a Suffolk.
Alan Harrison, patrigno della Wiblin
L'uomo costringeva la ragazza a fumare 20 sigarette e a usare giocattoli erotici e biancheria intima durante le violenze sessuali, nonché l'ha perseguitata con sms e telefonate. La Wiblin, che aveva solo 11 quando è stata violentata dal patrigno, ha dichiarato che, in questi anni è stata, appunto, “derubata della sua infanzia” e della sua innocenza. “Ho pensato che fosse giunto il momento di vivere il resto della mia vita e non lasciare che lui me la rovinasse ulteriormente”, ha dichiarato la 17enne. La ragazza ha denunciato gli abusi quando aveva solamente 13 anni, ma nessuno le ha creduto. Pertanto, la sua vita era diventata un inferno: di giorno a causa degli abusi e di notte a causa degli incubi che la tormentavano. La ragazza ha iniziato, ad un certo punto, a utilizzare anche anti-depressivi. La Wiblin ha dichiarato di voler prendere parte a un ente di beneficenza per aiutare le vittime di abusi sessuali. Alla domanda “quale consiglio daresti ai bambini che subiscono abusi”, la ragazza ha risposto: “Non lasciate che la paura vi trattenga“.

33enne udinese per cinque anni ha abusato di un ragazzino

Pedofilia, abusi per 5 anni: rinviato a giudizio 33enne udinese Stefano Magrini
Pedofilia, abusi per 5 anni: rinviato a giudizio 33enne udinese Stefano Magrini

Per cinque anni avrebbe abusato di un ragazzino, all'epoca delle prime violenze non ancora quindicenne, costringendolo a subire rapporti sessuali nei bagni delle stazioni ferroviarie e in parcheggi isolati in Friuli.
S.M., 33 anni, di Udine, è stato per questo rinviato oggi a giudizio dal Gup del Tribunale di Udine con l'accusa di violenza sessuale.
Il processo comincerà il 17 dicembre. Le accuse riguardano il periodo compreso tra il 30 ottobre 2006 e l'11 aprile 2011.


Potrebbe interessarti:http://www.udinetoday.it/cronaca/pedofilia-rinviato-giudizio-uomo-udine-abusi-sessuali-28-settembre-2012.html
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mercoledì 26 settembre 2012

Condannati 8 pedofili: sesso con minorenni in cambio di soldi e sigarette


Otto pedofili di età compresa tra i 35 e 60 anni sono stati condannati ieri dal tribunale di Derby, nel Regno Unito, ad un totale di 42 anni di carcere per approfittato di minorenni vulnerabili ed aver fatto sesso con loro in cambio di soldi e regali, da ricariche telefoniche a sigarette.
Gli otto uomini facevano parte di una cerchia di pedofili che ha agito tra il 2009 e il 2010, fino a quando le autorità sono state allertate e sono partite le indagini. Le vittime, scrive il Derby Telegraph, sarebbero almeno 15, tutte di età compresa tra i 13 e i 15 anni, ma solo sette di loro hanno accettato di prender parte al procedimento contro i loro aguzzini.
Nel corso delle udienze sono stati mostrati anche dei video piuttosto forti, delle prove schiaccianti che mostrano alcune dei imputati portare le giovani vittime - una delle quali porta con sé un orso di peluche - in un hotel, lo stesso in cui si sarebbero consumati i rapporti.
Gli otto condannati - Mark Adaoui (7 anni), Ijaz Ahmed (6 anni), John Shaw (4 anni e 11 mesi), Anthony Lambert (6 anni), Stefan Godfrey (6 anni), Ian Yeoman (4 anni e 8 mesi),Colin Simpson (4 anni) e David Shardlow (4 anni) - sono anche stati banditi a vita dal lavorare con minorenni e sono finiti tutti nel registro dei molestatori sessuali.
Non è la prima volta che la città di Derby e la contea del Derbyshire devono fare i conti con casi di pedofilia così eclatanti. Solo un paio di anni fa, infatti, un altro giro di pedofili era stato sgominato e i loro membri - 9 uomini responsabili di violenza sessuale ai danni di almeno 100 minorenni - erano stati assicurati alla giustizia.
Il motivo, sarebbe da ricondurre al numero sempre crescente di accoglienza per minori, territorio particolarmente fertile per stupratori e pedofili. Gli ultimi dati diffusi erano piuttosto allarmanti: delle oltre 1.800 minorenni ospitate in queste strutture, più di 600 sarebbero state vittime di stupri e violenza da parte di gang molto simili - per struttura e modus operandi - a quella condannata ieri.

condannata una gang di pedofili. In 18 mesi avrebbero adescato e violentato almeno 100 ragazzine



Si è concluso in queste ore a Leicester, nel Regno Unito, il processo a Mohammed Liaqat e Abid Saddique, li vedete in foto, pericolosi pedofili membri di una gang che per mesi ha terrorizzato la cittadina inglese di Derby.
Entrambi genitori e mariti modello, i due, inglesi originari del Pakistan, hanno scorazzato per mesi a bordo della loro BWM nera, adescano e stuprando minorenni da una parte all’altra della città.
Il trucco era piuttosto semplice: con un po’ di alcol e droga attiravano le potenziali vittime, tutte dai 12 ai 18 anni, riuscivano a conquistare la loro fiducia e fissavano un secondo appuntamento.
Le violenze avvenivano al secondo incontro, spesso in presenza degli altri membri della gang, pronti a picchiare e minacciare le vittime con martelli.
Questa ondata di abusi è durata circa 18 mesi, fino ai primi mesi del 2009, quando le autorità locali sono riuscite ad identificare i vari membri e a rinchiuderli in carcere.
Ieri le due menti del gruppo, Liagat e Saddique, rispettivamente di 28 e 27 anni, sono stati riconosciuti colpevoli. Il primo di 10 capi d’accusa, tra i quali stupro e sequestro di persone, il secondo di ben 14, anche se le autorità sospettano che i casi siano superiori ai 100.
La sentenza per i due è attesa per il prossimo 7 gennaio.
Gli altri membri della gang, li vedete in foto, sono stati già condannati in due diversi processi. Mohamed Rehman, 26enne, dovrà scontare 7 anni e mezzo per stupro, Akshay Kumar, 38enne, passerà due anni e 10 mesi in carcere per pedopornografia.
Graham Blackham, già condannato in passato per violenza ai danni di minorenni, ha ottenuto una pena di 3 anni per aver violato il Sexual Offender Prevention Order, che gli vietava di avere contatti con persone sotto i 18 anni.
Farooq Ahmed, 28 anni e Naweed Liaqat, 33 anni, sconteranno 18 mesi di carcere per aver minacciato uno dei testimoni del processo.
Il 24enne Faisal Mehmood, invece, ha ricevuto tre anni e l’ordine di deportazione in Pakistan per aver avuto attività sessuali con minori di 16 anni.
L’ultima condanna è stata per il 31enne Ziafat Rafin, che forniva la droga alla gang. Per lui tre anni di carcere.

Pedofilia: abusi su bimbe, nonno arrestato Bimba piu' piccola e' nipotina. In passato abusi anche su figlia

(ANSA) - CAMPOBASSO, 25 SET - Un uomo di 74 anni e' stato arrestato stamani dagli uomini della Squadra Mobile di Campobasso nella zona di Riccia (Campobasso) per violenza sessuale sulla nipotina ed una cuginetta della bimba. Le piccole hanno tre e nove anni. All'agricoltore in pensione viene contestato anche di avere picchiato per decenni i suoi familiari. La figlia dell'uomo ha confessato di avere subito le attenzioni sessuali dal padre quando era piccola. Cosi' come avvenuto per la sua piccolina.

venerdì 21 settembre 2012

Prof molestava alunne arrestato a Conversano


Abusando del suo ruolo di insegnante in una scuola superiore di Conversano avrebbe indotto alcune alunne a frequentare lezioni private nell’Istituto e presso la sua abitazione per poi molestarle con palpeggiamenti e baci in più parti del corpo.
Abusando dei suoi poteri avrebbe anche minacciato una delle ragazzine costringendola a riprendere le ripetizioni da lei interrotte. In caso contrario la vittima avrebbe perso l’anno scolastico riportando un debito nella sua materia.
I Carabinieri della Stazione di Conversano, coordinati della Procura della Repubblica di Bari, grazie anche alle dichiarazioni delle alunne che hanno trovato la forza di denunciare gli abusi, hanno arrestato un insegnante 53enne incensurato del luogo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’uomo è ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata e continuata e tentata concussione. Le indagini hanno evidenziato che l’insegnante, nel periodo compreso tra il 2007 ed il giugno 2012, avrebbe molestato quattro sue alunne, tutte minorenni e frequentanti lo stesso istituto scolastico.
Tratto in arresto il 53enne, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari è stato associato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

Quelle strane iniziazioni dei salesiani polacchi


Le foto dei bambini a carponi che leccano la panna montata posta sulle ginocchia di un sacerdote.

Anche questa è pedofilia... sono convinto però che questo prete misteriosamente resterà al suo posto, come è successo per altri preti accusati di pedofilia. La chiesa nasconde ancora e continuerà a farlo insabbiando se necessario. Fortunatamente non tutti i preti sono così. Le linee guida approvate dalla santa sede, non dicono nulla di nuovo da quanto in passato. Quello che più fa ribollire il sangue è che per i vescovi non esiste una norma vaticana che li obblighi a denunciare un prete pedofilo. Mettiamo l'esempio, io non sarei mai in grado come uomo prima e come vescovo poi di accettare e sapere che nella mia diocesi ci sia un sacerdote pedofilo, la moralità e la coscenza mi porterebbero a denunciarlo sia per il bene del minore coinvolto sia del sacerdote ma anche dell'intera comunità. Purtroppo però non è così e non sarà così. Con questo mio commento non voglio assolutamente attaccare la chiesa, ma invitare tutti i sacerdoti e vescovi a fare un vero e proprio esame di coscienza. Queste linee guida approvate dal Papa, rispondono veramente ai bisogni dei bambini e sono al passo con quanto Gesù affermava nel vangelo? (vedi Luca 18,17)

Scandalo in Polonia: il prete si fa leccare le ginocchia dalle allieve e si difende: "solo un gioco"


Appena le foto sono apparse sul sito della scuola è scoppiato un putiferio. Il liceo salesiano San Domenico Savio (Gimnazjum Salezjańskie) di Lublino  è in pinea tempesta per quello che voleva essee un simpatico rito d’iniziazione e che invece si è trasformato in un caso nazionale, se non internazionale. Non hanno fato una bella impressione quei bambini inginocchiati davanti a un sacerdote e costretti a leccare della pana montata messa sulle sue ginocchia.
LA BRUTTA IMPRESSIONE - Anche se l’intenzione non era morbosa, e a testimoniarlo c’è il fatto che le foto siano state pubblicate sul sito della scuola senza alcun timore, molti hanno giudicato che fossero di cattivo gusto, come di cattivo gusto è sicuramente anche “l’iniziazione” nelle sue modalità.
LO FANNO DA ANNI – Il direttore della scuola, padre Marcin Kozyra, ha spiegato che si tratta di un rito praticato da molti anni e che non si è mai lamentato nessuno tra genitori e alunni, però intanto ha fatto rimuovere le foto dal sito.

NESSUN REATO - Secondo la locale procura non ci reati ravvisabili, non essendovi evidenti intenti a sfondo sessuale e non essendo il cattivo gusto un reato. Di sicuro l’incidente non farà bene all’immagine della chiesa nella cattolicissima Polonia, paese nel quale da alcuni anni l’unanimismo cattolico si è incrinato parecchio e la percentuale dei praticanti ha cominciato a scendere decisamente, allineandosi a una tendenza ormai affermata da decenni nel resto d’Europa.

arrestato allenatore di basket a Roma Est: chat hard su Facebook

Avrebbe abusato di alcuni ragazzini che allenava: per questo un allenatore di basket della capitale è stato arrestato stamani dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma. L'uomo, A. D., romano, 46 anni, deve rispondere di violenza sessuale su minori, atti sessuali con minorenni e induzione alla prostituzione minorile, tutti reati commessi tra il 2007 ed il 2012.

Di professione assicuratore, l'uomo svolgeva anche l'attività di allenatore di una squadra maschile di basket presso un circolo sportivo in un quartiere periferico nella zona Est di Roma: le vittime sono tutti ragazzini tra i 12 e i 15 anni. Le indagini sono state avviate grazie alla denuncia di alcuni genitori delle vittime i quali, insospettiti dagli atteggiamenti troppo confidenziali dell'allenatore verso i loro figli, avevano controllato i computer di casa, trovando delle conversazioni di Facebook particolarmente spinte tra i minori e l'indagato.

L'allenatore usava infatti Facebook per instaurare un rapporto più confidenziale con i ragazzini e circuirli coinvolgendoli progressivamente in discussioni a sfondo sessuale sempre più spinti.

Gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito di far luce anche su altri abusi che riguarderebbero alcuni ragazzini in un campeggio a Bracciano dove l'uomo trascorreva le vacanze estive. Dalle indagini sino ad ora sarebbero stati accertati abusi su sei ragazzini. Ma le verifiche proseguono anche perché l'uomo, grazie anche alla sua attività di allenatore, aveva contatti con tantissimi ragazzini soprattutto attraverso la rete dei social network. Ora si trova nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

La tecnica di approccio utilizzata dall'arrestato era quella tipica del c.d. «abusante preferenziale-seduttivo», un soggetto, in genere ben integrato nel contesto sociale, capace di sedurre la vittima designata instaurando un rapporto basato su attenzioni e affetto, finalizzato ad abbassare progressivamente le difese del minore, fino a coinvolgerlo in attività sessuali senza costrizione fisica. Di norma, la vittima di tale approccio tende a non denunciare l'abuso, sia per il particolare rapporto instaurato con l'abusante che per vergogna o paura di non essere creduti (trattandosi di abusi non violenti).
 

giro di prostituzione con minorenne, cinque arresti

Palermo, 20 set.- (Adnkronos) - Un giro di prostituzione minorile e' stato scoperto dalla Squadra mobile di Enna, che ha arrestato all'alba di oggi cinque persone, una donna, finita in carcere, e quattro uomini, ai domiciliari. Secondo quanto accertato dagli investigatori che hanno condotto l'operazione denominata 'Pandemia', una ragazzina di 16 anni sarebbe stata avviata alla prostituzione dalla donna, sembra una parente, finita in carcere. Gli uomini adesso ai domiciliari avrebbero pagato la sedicenne per prestazioni sessuali. La donna avrebbe accompagnato la nipote nelle abitazioni dei 'clienti'. Nelle indagini gli inquirenti sono stati aiutati dalle intercettazioni e pedinamenti hanno confermato che la donna facesse prostituire la ragazza, in cambio di denaro.

mercoledì 19 settembre 2012

Convenzione di Lanzarote

Da oggi in Italia c'è uno strumento importante per la lotta alla pedofilia. 

Con il voto al Senato è stata approvata la Convenzione di Lanzarote che introduce due nuovi reati: l'istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l'adescamento di minorenni. In questo modo verrà punito con la reclusione chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, istighi a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile, detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale nei confronti di bambini e corruzione di minore.

ratificata la Convenzione di Lanzarote. Don di Noto: vinta una battaglia culturale

In Italia, il Senato ha approvato all’unanimità la ratifica della Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, siglata nel 2007 a Lanzarote, nelle Canarie. Il testo sottoscritto finora da 41 Stati, prevede l’adozione di criteri e misure comuni per la prevenzione della pedofilia, per il perseguimento dei colpevoli e la tutela delle vittime. L’obiettivo è contrastare quei reati che, come la pedopornografia, sempre più spesso, vengono compiuti con l'ausilio delle moderne tecnologie e sono consumati al di fuori dai confini nazionali del Paese di origine di compie gli abusi. Amedeo Lomonaco ha raccolto il commento di don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione Meter contro la pedofilia:


RealAudioMP3 

R. – Credo che sia anche un passo fondamentale dove i diritti dell’infanzia e la loro tutela vengono maggiormente rispettati, se si pensa alle norme sull’adescamento o se si pensa anche a quanto riguarda quella che per noi come associazione Meter è stata una delle più grandi battaglie in tutti questi anni: la cosiddetta pedofilia culturale, cioè l’istigazione alla normalizzazione della pedofilia attraverso la rete e non solo internet. Noi siamo molto soddisfatti di questo. Il Senato per fortuna, anche se dopo tanti anni, ha ritenuto opportuno adeguarsi ad una Convenzione, quella di Lanzarote, dove a livello europeo c’è ormai un maggiore coordinamento.

D. – Possiamo dunque dire che si rafforza il sistema di protezione dei minori e l’Italia si adegua agli altri Paesi europei?

R. – In un certo qual senso sì perché il rafforzamento deriva dal fatto che nessuno più si può permettere di normalizzare la pedofilia: ad esempio, le decennali celebrazioni delle giornate dell’orgoglio pedofilo o le migliaia e migliaia di siti che vengono proposti giustificando tutti coloro che sostengono che in fondo i bambini possono ricevere un benessere da una relazione d’amore pedofila. Io credo che questo sia un grandissimo passo avanti e, mi dovete credere, è stata una battaglia culturale di cui Meter, in primo piano, si è fatta paladina in tutti questi anni.

D. – Un altro aspetto importante: non si potrà più dichiarare di non essere a conoscenza della minore età della persona offesa nel caso di commissione di uno dei delitti contro i minori…

R. – Aspetto rilevantissimo perché nessuno può pensare di dire che c’era un consenso manifestato. Non è possibile che gli adulti possano giocare sull’ambiguità delle cosiddette ‘lolite’ o le baby prostitute. Devono attenersi a questo e speriamo, ovviamente, che tale elemento deterrente diventi un elemento di sviluppo culturale nel rispetto dei bambini che hanno bisogno di essere aiutati a crescere.

Usare il web senza farsi fregare

Rovigo - Navigare in rete moltiplica le occasioni di esplorazione, lavoro e gioco e di interattività con il mondo esterno.Internet, tuttavia, sia come strumento didattico nelle scuole che nel contesto familiare ha raggiunto una diffusione talmente ampia da rappresentare un problema. Parlare di Sicurezza Informatica diventa di riflesso un tema reale, ampio ed articolato, ma ancora poco percepito. Truffe informatiche, adescamento di minori on line, social network, chat, blog, virus, spam, ecc. sono tutti termini di cui si sente quotidianamente parlare, spesso senza capirne veramente il significato ed i rischi sottesi, che con una corretta conoscenza sono facilmente superabili.
Sabato 22 settembre alle ore 10 nell’ambito di un più ampio progetto sulla “Sicurezza Informatica” la Sezione Terziario Innovativo di Unindustria Rovigo, in collaborazione con le scuole medie di Rovigo, Nest2 Spa con il servizio gratuito Giano Family, NonSoloSport e Despar con il patrocinio del comune di Rovigo presenta la manifestazione “Internet in F@miglia. Come tutelare i minori? – Consigli alle famiglie per un utilizzo sicuro della rete” che si terrà in Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo con la partecipazione del duo comico “Marco e Pippo” che coinvolgerà i ragazzi con sketch comici sul palco.
L’intento della sezione terziario innovativo di Unindustria Rovigo è quello di coinvolgere in un ampio dibattito le Famiglie e gli Alunni delle Classi medie Seconde e Terze degli Istituti di Rovigo, al fine di sensibilizzare al meglio l’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione: social network, chat ecc., prendendo coscienza degli usi, abusi, illeciti che viaggiano nella rete senza protezione per i minori.

il Senato approva la Convenzione di Lanzarote


Con l'approvazione anche al senato della Convenzione di Lanzarote, i minori sono più protetti e più tutelati, ma serve comunque non abbassare la guardia, l'inasprimento delle pene serve a correggere il reo ma non fermerà la piaga della pedofilia, per questo ripeto è importante per tutti i cittadini, per le istituzioni e per le persone che si occupano di minori non abbandonare l'osservatorio e segnalare sempre alle autorità i presunti abusi su minore di cui si venga a conoscenza.

In caso si venga a conoscenza di un episodio di abuso è importante segnalare subito, per i reati procedibili d'ufficio basta anche una semplice segnalazione affinché il Pubblico Ministero svolga le indagini. sosinfanzia@unavitasottile.org - la mail contro ogni forma di abuso sui minori. A questo indirizzo oppure nei link a fianco è possibile denunciare un episodio di abuso, pedofilia on-line, bullismo, tutte le segnalazione saranno immediatamente inoltrate agli organi di pubblica sicurezza.

In caso emergenza:
113 Polizia di Stato la sez. Minori è presente in ogni questura
112 Arma dei Carabinieri
117 Guardia di Finanza
118 Emergenza Sanitaria
115 Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Pedofilia: Senato ratifica all'unanimita' la convenzione Lanzarote, e' legge

Roma, 19 set. - Il Senato ha approvato all'unanimita' la Convenazione di Lanzarote per la protezione dei minori. Era il sesto passaggio da un ramo all'altro del Parlamento e con questo voto il provvedimento diventa legge.

L'aula ha inoltre respinto due ordini del giorno della Lega, compreso quello che avrebbe impegnato il governo ad introdurre, per i condannati per abuso e sfruttamento sessuale dei minori, il trattamento di "blocco androgenico totale", piu' noto come castrazione chimica.



LA CONVENZIONE DI LANZAROTE
La Convenzione di Lanzarote risponde alla necessità riscontrata dal Consiglio d'Europa di elaborare  nuovi strumenti vincolanti per gli Stati Parte del COE di contrasto allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori. È stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 12 luglio 2007 ed aperta alla firma il 25 ottobre 2007 a Lanzarote. Allo stato attuale, il testo è stato sottoscritto da 41 Stati, tutti membri del COE, fra i quali l’Italia, che l’ha sottoscritta il 7 novembre 2007. Sono 9 ad oggi gli Stati ad averla ratificata: Albania, Danimarca, Francia, Grecia, Malta, Olanda, San Marino, Serbia e Spagna. Avendo raggiunto l’obiettivo di 5 ratifiche, la Convenzione è entrata in vigore il 1 luglio 2010.
Si tratta di un documento con il quale i paesi aderenti si impegnano a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei rei, nonché per la tutela delle vittime.
La Convenzione ha un grande impatto etico, culturale e sociale perché gli Stati aderenti si sono impegnati ad armonizzare i propri ordinamenti giuridici, modificando, quando necessario, il diritto penale nazionale.
L'obiettivo è contrastare quei reati che, come la pedopornografia, sempre più spesso vengono compiuti con l'ausilio delle moderne tecnologie e sono consumati al di fuori dai confini nazionali del Paese di origine del reo.


La Convenzione di Lanzarote 


La ratifica della Convenzione in Italia
Il disegno di legge italiano che recepisce le disposizioni della Convenzione, è ormai ad uno stato avanzato dell'iter parlamentare.
Esso prevede, fra l'altro, l'introduzione nel codice penale dell’articolo 414 bis (Pedofilia e pedopornografia culturale) che punisce con la reclusione da tre a cinque anni chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, e con qualsiasi forma di espressione, istiga a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini e di corruzione di minore. Alla medesima pena sarà sottoposto anche chi, «pubblicamente, fa apologia di questi delitti».

Viene, inoltre, introdotto l'articolo 609 undecies (Adescamento di minorenni - grooming), che stabilisce che per «adescamento si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete Internet o di altre reti o mezzi di comunicazione» e che tale condotta sia punita con la pena da uno a tre anni.

La normativa italiana
L'adesione alla Convenzione di Lanzarote integra un percorso di progressiva attenzione dello Stato italiano verso la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia. Fino al 1996, infatti, il reato di abuso sessuale ai danni di un minore era previsto dall’art. 519 comma 2 del codice penale (Della violenza carnale).

Negli anni successivi la normativa ha subito numerose modifiche e integrazioni. Del 15 febbraio 1996 è la legge n. 66 (Norme contro la violenza sessuale) che abroga la disciplina precedente e introduce una nuova serie di ipotesi di reato intitolata "Atti sessuali con minorenne".
Successivamente, è stata emanata la legge n. 269/1998 (Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù) che ha introdotto nel codice penale i reati di: prostituzione minorile, pornografia minorile, detenzione di materiale pornografico (minorile), iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile.
A sua volta questa legge è stata recentemente integrata dalla n. 38 del 2 marzo 2006 (Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet).


il Senato approva la Convenzione di Lanzarote




Il Senato ha approvato all'unanimità, con 262 sì, la ratifica della Convenzione per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, siglata a Lanzarote nel 2007, che è quindi diventata legge anche nel nostro Paese.
Il risultato sarà l'inclusione nel nostro codice penale, all'art. 414-bis, della parola pedofilia.
La Convenzione di Lanzarote è un un documento con il quale i paesi aderenti si impegnano a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei rei, nonché per la tutela delle vittime.
L'obiettivo è contrastare quei reati che, come la pedopornografia, sempre più spesso vengono compiuti con l'ausilio delle moderne tecnologie e sono consumati al di fuori dai confini nazionali del Paese di origine del reo.
L'aula ha inoltre respinto due ordini del giorno della Lega, compreso quello che avrebbe impegnato il governo ad introdurre, per i condannati per abuso e sfruttamento sessuale dei minori, il trattamento di "blocco androgenico totale", piu' noto come castrazione chimica.

adescava minorenni, chiesti 9 anni per maestro di volley


Milano, 18 set. - Il pm di Milano Giovanni Polizzi ha chiesto la condanna a 9 anni e 4 mesi di reclusione, oltre a 40mila euro di multa e all'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole e da ogni struttura frequentata da minori, per Gianluca Mascherpa, 49 anni, l'allenatore di pallavolo arrestato per pedofilia lo scorso 9 marzo.
Si tratta dell'uomo che in passato, davanti al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia, aveva dichiarato di essere disposto a sottoporsi a castrazione chimica. La richiesta di condanna e' stata formulata al giudice per l'udienza preliminare Andrea Salemme, nel procedimento con rito abbreviato chiesto dall'imputato dopo che nei suoi confronti era stato disposto il processo con rito immediato sulla base dell'evidenza delle prove. Davanti al gup Mascherpa ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ribadendo la sua disponibilita' a essere sottoposto a cure e addirittura a trattamenti farmacologici per reprimere le sue attitudini sessuali.
Secondo l'accusa l'uomo adescava minorenni tra gli 11 e i 15 anni sul web, spacciandosi per un 16enne con tanto di foto finta su diversi social network. Contattate le giovani vittime, le induceva a spogliarsi e a masturbarsi davanti a lui, oppure si filmava mentre lo faceva lui stesso, ma alla fine e' stato incastrato dalle intercettazioni telefoniche: mentre chattava con bambini e adolescenti, Mascherpa li contattava anche al telefono. Per questo l'imputato risponde dunque di induzione a esibizioni pornografiche di minorenne, diversi episodi di violenza sessuale commessi online, corruzione di minorenne, produzione di materiale pedopornografico.

martedì 18 settembre 2012

Parla una ragazza piacentina che, dall'età di 15 anni, aveva una relazione con l'insegnate arrestato dalla polizia per le relazioni morbose con le sue studentesse. La vicenda riguarda il Liceo Gioia

Testimonianza choc: «Per anni ho amato una persona che non è mai esistita»
Testimonianza choc: «Per anni ho amato una persona che non è mai esistita»
Testimonianza choc: «Per anni ho amato una persona che non è mai esistita»



«Ho amato per anni e anni una persona che non è mai esistita. Che è esistita solo nella mia testa. La persona che ho avuto accanto e che pensavo mi amasse». Piange commossa, mentre racconta la sua drammatica vicenda, una giovane piacentina, che - come dice lei stessa - per anni ha avuto una relazione sentimentale stabile con l'insegnate piacentino del Romagnosi arrestato alcune settimane fa dalla squadra mobile: «Abbiamo avuto una relazione da quando avevo 15 anni fino a quando è stato arrestato». In questo caso l'uomo insegnava ancora al liceo Gioia. All'inizio, quando ha scoperto dai giornali che l'uomo era indagato per atti sessuali con minori e che aveva tessuto tante relazioni morbose con le sue studentesse minorenni, non riusciva a crederci.
«Mi diceva che mi amava - racconta - che ero importante per lui e che la nostra storia un giorno sarebbe venuta allo scoperto. E che restava in casa solo per essere un buon padre ma che era di fatto separato dalla moglie». «Chiaramente non sapevo che contemporaneamente avesse relazioni anche con altre studentesse». Poi spiega come è iniziato tutto. «In aula mi faceva molti complimenti, la buttava sulla sfida, sul fatto che le donne non siano portate per l'informatica. Invece io volevo dimostrargli che non era così. Da lì mi chiedeva di essere accompagnata a casa e da lì poi è nata una relazione d'amore. Perché io ho amato questa persona». «Mi sono ritrovata nelle immagini che avete pubblicato della ragazza che lo aspettava in strada perché anch'io dovevo fare così: quando arrivava salivo sulla sua auto e poi ci appartavamo in posti vicino alla città». «Non mi ha mai promesso niente. Non era un rapporto basato su scambi di voti o altro. Era amore: diceva di amarmi, diceva che il nostro rapporto era speciale, che eravamo unici e che come noi non ci si poteva amare da tanto era l'amore l'uno per l'altro». «La differenza d'età? Non me l'ha mai fatta pesare. Per quanto riguarda la moglie lui diceva di essere separato in casa con la moglie, e che rimaneva in casa solo per essere un buon padre con i suoi figli».

SMS TRA IL PROF E UNA STUDENTESSA ©ILPIACENZA

  • Gli agenti della squadra mobile
  • Il diario con gli sms che una delle vittime teneva
  • Il diario con gli sms che una delle vittime teneva
  • Il diario con gli sms che una delle vittime teneva
  • La lettera che il prof ha scritto alla giovane con la quale aveva la relazione
«Finché ero al liceo Gioia - spiega la giovane piacentina - mi rendevo conto, anche per il mio bene, che la nostra storia doveva restare un segreto. Poi per il futuro io speravo di uscire allo scoperto e lui mi aveva detto che lo avremmo fatto, ma poi si è tirato indietro quando era arrivato il momento di dichiararlo apertamente». «Anche a me arrivavano voci che il professore aveva una relazione con una studentessa - prosegue - ma pensavo di essere io e non mi sono mai posta il problema di non essere l'unica. Anzi, magari aiutavo a smentire queste voci proprio per rimanere in segreto. Lui negli anni ha avuto la mia piena e totale fiducia. Io mi fidavo ciecamente di lui e lui diceva di fare lo stesso con me. Se io mettevo in discussione alcuni suoi atteggiamenti, mi faceva sentire in colpa perché dubitavo della sua fedeltà».
Poi però, qualche settimana fa, è arrivata la notizia dell'arresto dell'insegnante, ed ecco che in un attimo tutto quel castello di menzogne che l'uomo aveva creato ad arte è venuto a cadere completamente. «All'inizio non ci credevo - afferma commossa la ragazza - Ma quando sono uscite le immagini e venivano spiegati i dettagli della vicenda che riguardava l'altra ragazza, la consapevolezza si è fatta più presente in me. E mi è crollato il mondo addosso perché mi sono resa conto di aver amato per anni e anni una persona che non è mai esistita. Che è esistita solo nella mia testa. Perché l'uomo che viene descritto non è quello che ho amato e che ho avuto accanto. E' così che ho deciso di parlare e di raccontare la mia storia alla polizia».


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