lunedì 30 maggio 2011

Gemelline scomparse - Appello della madre per le ricerche

Svizzera - Non si arrende e chiede a gran voce di continuare le ricerche delle figliolette Irina Lucidi, madre delle gemellime scomparse, Alessia e Livia.
In una intervista ad un quotidiano svizzero, la donna è tornata a lanciare un accorato appello alle forze dell'ordine perchè non interrompano le ricerche e trovino "vive o morte" le due piccole.
Irina Lucidi ha detto di considerare inaccettabile l'ipotesi di non sapere dove sono le figliolette. "Vive o morte, da qualche parte saranno" ha dichiarato e l'idea che si possa smettere di cercarle è terribile.
La donna si è anche scagliata contro l'assenza, nel paese elvetico, di un servizio di sostegno per i familiari delle persone scomparse.
Sul fronte delle indagini, invece, ancora nessuna risposta dagli esami sulle tracce di sangue trovate nell'auto di Matthias Schepp, padre di Alessia e Livia.
Si cercano tracce di sostanze tossiche che potrebbero confermare la pista della morte delle piccole o di narcotici usati per addormentare e rapire le due bambine.

Pedofilia, dimesso da ospedale bimbo sequestrato da vicino


Ancora accertamenti su sostanza iniettata al piccolo


FIRENZE, 30 MAG - E' stato dimesso stamani dall'ospedale Meyer il bambino di 5 anni che sabato sera e' stato rinchiuso in un garage da un vicino di casa, nei pressi di Firenze, che voleva violentarlo dopo avergli fatta un'iniezione.
Il bimbo e' stato giudicato dai medici in buone condizioni fisiche anche se continuera' ad essere seguito dall'unita' specializzata in abusi su minori. Continuano gli accertamenti sulla sostanza che gli ha iniettato l'uomo, 37 anni, e che e' stato arrestato dai carabinieri dopo l'allarme dato dal caseggiato.(ANSA).

Pedofilia, bimbo chiuso in un garage di Firenze


Firenze - «Vieni da me»: poi lo chiude dentro il garage, lo spoglia, gli fa un’iniezione di una sostanza che i medici devono ancora capire quale sia, e tenta quindi di violentare un bambino di appena 5 anni che abita con i genitori nello stesso stabile. Solo le grida disperate del piccolo, ieri sera, hanno permesso agli inquilini di un caseggiato popolare alle porte di Firenze di interrompere la violenza e far arrestare dai carabinieri un uomo di 37 anni.
Ora il vicino di casa, conosciuto per essere un soggetto con disagi mentali, è nel penitenziario di Sollicciano ed è accusato di tentata violenza sessuale a minori, sequestro e lesioni: quest’ultima accusa riguarda proprio la ferita, che è stata diagnosticata nelle natiche del bimbo e che è stata causata con una siringa, trovata e sequestrata.
Il bambino invece è in osservazione all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ed è qui che i medici stanno eseguendo esami ed accertamenti per capire che tipo di sostanza può avergli iniettato il vicino che avrebbe usato, sembra, alcol. Sul piano fisico il bimbo comunque risulta stare bene, mentre per l’episodio di ieri sera è assistito da psicologi dell’ospedale.
Secondo i carabinieri ieri sera il trentasettenne ha attirato il bambino in un garage approfittando di un breve momento in cui il piccolo si era per un momento allontanato dai nonni, che abitano nello stesso stabile e con i quali aveva giocato fino ad allora. Non è chiarito con quale pretesto lo abbia chiamato, ma potrebbe esser stato sufficiente invitarlo a giocare nel garage.
A un certo punto le urla di terrore del piccolo sono state sentite da tutto il vicinato: il trentasettenne aveva chiuso il bimbo nella rimessa tentando, ricostruiscono sempre i carabinieri, di violentarlo e ferendolo anche con una siringa praticandogli una o due iniezioni. In molti sono intervenuti presso il garage da cui provenivano le grida e hanno liberato il bimbo. Altri hanno avvisato i genitori, che erano in casa, e i nonni, oltre al 118 e alle forze dell’ordine.
Si è creato un parapiglia. Secondo quanto emerge, la madre del bimbo, sconvolta, avrebbe affrontato direttamente il trentasettenne, anche tirandogli qualche colpo, poi l’hanno allontanata. Ad ogni modo il trentasettenne, nullafacente, è rientrato nell’appartamento dove vive con i suoi genitori e dove i militari lo hanno rintracciato, sembra in condizioni psichiche alterate, e dunque arrestato. L’arrestato in passato era stato denunciato per un’altra violenza su minore.

Cremona, trovate le 15enni scomparse


Sono state ritrovate le due 15enni  scomparse sabato 21 maggio nel Cremonese. Le ragazzine si sono recate spontaneamente alla polizia ferroviaria della stazione di Rimini. Poco prima una delle due aveva telefonato al suo allenatore di atletica leggera chiedendogli cosa fare perché lei e l'amica avevano finito i soldi. Poi le ragazzine sono andate dalla Polfer che ha avvisato i genitori.
A riconoscere una delle 15ennei verso le 19, grazie anche alla maglietta che indossava, un agente che l'ha notata nei pressi della stazione. Alla Polizia ferroviaria le ragazzine hanno raccontato di essere state in giro usando i treni e fermandosi a Bologna e Roma. Hanno detto di aver potuto utilizzare il denaro avuto per il compleanno e la paghetta.

Hanno spiegato di aver sempre dormito in albergo, di aver pianificato il viaggio per evitare l'ultima settimana di scuola e di essere a Rimini da giorni. Una bravata che ha messo in ansia le famiglie costrette nei giorni scorsi a rivolgersi a "Chi l'ha visto?".

Finiti i soldi, sono arrivate in stazione, hanno raccontato, per pianificare il rientro.

domenica 29 maggio 2011

STATO DI ALLERTA: Tatiana Goi e Esmeralda Dosti 15anni



Tatiana Goi e Esmeralda Dosti 15anni

Tatiana e Esmeralda sono scomparse da Mantova Sabato 21/05/2011 intorno alle 8:00 dall'istituto tecnico commerciale "Ettore Sanfelice" di Viadana, in provincia di Mantova. Si presuppone ad una fuga volontaria in quanto le due ragazzine avrebbero affidato ad una compagna le 2 schede sim dei loro cellulari per non essere rintracciate e da tempo esprimevano il desiderio di recarsi a Reggio Emilia o a Roma. Le 15enni non avrebbero problemi a scuola e nemmeno con la famiglia, sono prive di documenti. Le indagini sono affidate ai Carabinieri di Casalmaggiore (Cremona). Chi avesse informazioni utili al ritrovamento avverta immediatamente le forze dell'ordine 112 (carabinieri), oppure invii una e-mail dettagliata a: bambiniscomparsi@associazionemeter.org, è possibile utilizzare il link qui a fianco per inviare le informazioni al nostro blog: unavitasottile@alice.it.

sabato 28 maggio 2011

Lutto Cittadino a Brembate Sopra: segui la diretta delle esequie cliccando sul link sotto

In diretta dal Palazzetto dello Sport di Brambate Sopra le esequie della tredicenne scomparsa il 26 Novembre e ritrovata uccisa tre mesi dopo. 


causa problemi tecnici la diretta non è disponibile.

venerdì 27 maggio 2011

Yara: domani i funerali

La salma di Yara è tornata a Brembate, domani alle 11:00 i funerali presso il palazzetto dello sport dove si allenava.


Ciao piccolo angelo,
non ti dimenticheremo mai.


Carezze intime su una ragazzina Insegnante condannato

Grosseto, 27 maggio 2011 - Ha patteggiato un anno di reclusione l’insegnante di musica accusato di aver molestato una sua allieva. La ragazzina, che non aveva ancora quattordici anni, ha raccontato di essere stata toccata nelle parti intime e baciata dall’uomo, un cinquantacinquenne della zona nord della provincia. All’accusa degli abusi sessuali si e infatti aggiunta l’aggravante di aver agito usufruendo della propria posizione, dato che la vittima gli era stata affidata per motivi di 'sorveglianza e istruzione''. Lui era il suo insegnante di canto. Quel giorno stavano facendo le prove per una incisione. Forse la ragazza stava vedendo concretizzarsi il sogno di diventare un’artista, ma a frantumare il suo entusiasmo sono arrivate quelle attenzioni non richieste.
Lui l’ha palpeggiata. L’ha fatta sedere sopra le sue gambe e ha continuato a toccarla, sempre più a fondo. L’ha baciata. Questa la ricostruzione eseguita dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Coniglio, che hanno ascoltato il racconto della ragazza di quanto avvenuto quel giorno, nell’ottobre del 2008. Difeso dall’avvocato Alessandro Risaliti, l’insegnante di musica ha chiesto, tramite il suo legale, di poter definire la propria posizione con la legge attraverso il rito del patteggiamento, che di fatto ha risolto la vicenda in camera di consiglio prima dell’apertura di un processo ufficiale, che comunque si sarebbe svolto a porte chiuse tenendo in considerazione la delicatezza delle accuse contestate. La pena è stata quindi fissata a un anno, tenendo conto della riduzione di un terzo prevista per il rito alternativo.
L’imputato, al quale sono state comunque concesse le attenuanti generiche, è stato riconosciuto colpevole dell’accusa di atti sessuali su minori, come prevista dall’articolo 609 quater del codice penale. Il giudice delle indagini preliminari che si è occupato della vicenda, Pietro Molino, ha infine concesso all’insegnante di canto il beneficio della sospensione condizionale della pena. L’udienza con la quale il procedimento è stato definito si è infatti svolta nell’aula del Tribunale di Grosseto lo scorso 15 marzo. 

giovedì 26 maggio 2011

Skype in crash globale, migliaia di utenti offline

Skype da circa 3 ore è in crash, molti utenti compresi noi di "Una Vita Sottile" siamo rimasti esclusi dalla rete per circa 1 ora fino a quando i nostri tecnici interni hanno risolto il problema, almeno per la nostra utenza, quindi le segnalazioni sono salve. Per risolvere il problema è necessario seguire determinate procedure:

A) Chiudere completamente Skype
B) Cercare la voce %appdata%\skype dal menù cerca di windows, sarete indirizzati nella cartella principale di skype.
C) Cercate il file shared.xml ed eliminatelo definitivamente.
D) Riavviate Skype ed eseguite nuovamente il login inserendo il vostro nome Skype e password.

Con queste semplici procedure tutto dovrebbe tornare alla normalità. La disinstallazione del programma e relativo ripristino non risolve il problema in quanto anche il download del programma dal sito ufficiale ha qualche malfunzionamento.

Torna il maniaco di Vicenza... o meglio il pedofilo di Vicenza...

Se in città a Vicenza non è ancora scoppiata la fobia poco ci manca, un uomo di circa 35 anni, già conosciuto per altri precedenti simili, ha seguito dall'uscita di scuola fino a casa una undicenne, ha cercato di aggredirla, ma la ragazzina si è rifugiata nell'ascensore del condominio di casa. Al rientro a casa la povera ragazzina ancora sconvolta ha raccontato il fatto ai genitori, che si sono subito rivolti alle forze dell'ordine. Da una ricostruzione della Polizia sembrerebbe che il maniaco avesse seguito la ragazzina ma senza che lei si accorgesse di nulla. Fatti analoghi a questo si sono verificati anche in altre via della città ad altre coetanee della undicenne. Di fatto però non abbiamo un identikit dell'uomo e non si sa quale sarà la sua prossima mossa. Di certo sappiamo che il maniaco pedofilo si muove a distanza di settimane da un episodio all'altro. Speriamo che gli inquirenti riescano a rintracciarlo e a prenderlo prima che possa compiere atti peggiori di quelli già fatti.

sempre e solo Facebook...

Malgrado le numerose denunce che quotidianamente facciamo contro i gruppi offensivi che nascono sul noto social-network ecco che nascono pagine a sostegno dei pedofili e dei loro diritti, una disumanità che grida giustizia e impegno. Pagine di sostegno al Sig. Riccardo Seppia, pagine che offendono e ledono la memoria di piccoli angeli come Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, per non dimenticarci poi di Melania Rea, altra vittima innocente della follia umana, ora vediamo pagine che vengono create per incoraggiare i pedofili e chi viola i bambini. Una vergogna non ho parole per commentare ulteriormente questo scempio questo orrore, mi auguro solo che queste persone che creano pagine di questo tipo vengano fortemente punite in modo esemplare per dare almeno un pò di giustizia a quei bambini vittime innocenti che da queste pagine sono stati offesi e oltraggiati.

Rispondo da questo post a una domanda che quotidianamente mi fate sul perché non spendo due righe anche per commentare sulla vicenda del sig. Riccardo Seppia, rispondo molto semplicemente dicendo che per me il sig. Seppia forse non merita nemmeno il titolo di signore figurarci quello che ha portato fino ad ora di Don. Di lui oltre a questo non dico altro, se ne sta già parlando troppo, o troppo poco, non lo so, ma non vale assolutamente la pena commentare una vicenda che solo a pensarla fa vomitare, figurarci a scriverla.

Indignarsi non basta: nuovo gruppo su Facebook pro pedofilia scoperto da METER


BOLOGNA, 25 MAGGIO – Indignarsi non basta più. La cronaca quotidiana è tristemente ricca di notizie e casi di pedofilia, che non risparmiano più nessun ambiente creato per l’iniziale socializzazione del bambino: dalla scuola alla chiesa ai circoli sportivi. E a peggiorare la situazione ci si mette anche chi utilizza i social network per scopi illogici e per affermare diritti assurdi e raccapriccianti. E’ il caso di un gruppo su Facebook, nato nella giornata di ieri e immediatamente denunciato e cancellato dalla polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Catania, con il nome osceno ‘Sosteniamo i diritti dei pedofili’.
A fare la macabra scoperta è stata l’associazione Meter di don Fortunato di Noto che dal 1989 tutela l’infanzia contro la pedofilia, la pedopornografia e lo sfruttamento sessuale.

Nella giornata di ieri, una volta scoperta tale pagina, l’associazione ha provveduto subito a contattare i gestori di Facebook in California per la rimozione della pagina e il congelamento dei dati. Immediatamente è stata avvisata la  polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Catania che, oltre ad aver informato  la procura della Repubblica di Catania per  l’ipotesi di reato di apologia di delitto, sta attualmente provvedendo a risalire all’ideatore del gruppo perché, ancora peggio, si ritiene che possa essere stata una macabra ironia sull’apertura di una pagina volutamente provocatoria. E indignarsi solamente a questo punto non basta più. Perché anche solo il minimo pensiero di poter “ironizzare” su tali atti indegni dell’essere umano, andrebbe punito e sanzionato. “E’ una vergogna questa proliferazione di siti e portali pro-pedofilia – ha sottolineato don Di Noto – e non può essere definita una goliardia, ma una vera e propria istigazione a normalizzare un fenomeno drammatico che richiede con celerità l’approvazione della Convenzione di Lanzarote ferma in Parlamento da tre anni”. Indignarsi non basta più. Occorre una legislazione seria e ferrea per tutelare e proteggere chi rappresenta il nostro futuro.

martedì 24 maggio 2011

ecco... poco più sotto decide di collaborare, ma mette già i paletti, allora non ci siamo capiti

e facebook si riconferma...
covo di pedofili

ecco... poco più sotto decide di collaborare, ma mette già i paletti, allora non ci siamo capiti


Facebook: Mark Zuckerberg vuole gli under 13


Il rapporto fra internetsocial network e minori da sempre è al centro di accesi dibattiti da parte dei mass media, soprattutto per quanto riguarda i rischi ed i potenziali pericoli che corrono i più piccoli che accedono, magari senza controllo dei genitori, sulla rete.
Anche la questione Facebook e bambini da tempo divide l’opinione pubblica, considerando i casi di cronaca che purtroppo parlano di adescamenti e molestie da parte di pedofili anche sul social network di Zuckerberg. In teoria, infatti, l’iscrizione su Facebook è vietata ai minori di 13 anni, ma un recente studio statistico ha dimostrato che circa 7,5 milioni di bambini sotto i 13 anni sono attualmente iscritti al social network.
Una cifra impressionante che non è passata inosservata agli organisimi ed associazioni che si occupano di tutela dei minori, che chiedono una maggiore attenzione ed un maggiore controllo per evitare che ragazzini e bambini possano accedere troppo presto ai social network ed alla rete, soprattutto se non sono controllati.

Ma Zuckerberg, invece, sembra pensarla diversamente: in un recente convegno, infatti, il fondatore di Facebook ha lasciato intendere che vorrebbe presto eliminare il limite imposto anche dalla Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA), che vieta l’iscrizione agli under 13.
Anzi, il giovane miliardario crede che i social network, se opportunamente controllati e monitorati, possano essere un’occasione importante per i ragazzi per incontrarsi su internet, anche e soprattutto a fini didattici.
“In futuro, il software e la tecnologia consentiranno alla gente di imparare molto dai loro compagni” ha detto Zuckerberg, che quindi, a seguito di modifiche che possano aumentare la sicurezza per i minori, vorrebbe che il suo social network possa diventare non solo un luogo di ritrovo per il tempo libero e per lo svago, ma anche un modo per studiare insieme in modo più proficuo.

a cosa dobbiamo questa conversione?

Che Microsoft e Polizia delle Comunicazioni collaborassero appieno per contrastare il fenomeno della pedofilia on-line è risaputo, ma che adesso anche Facebook voglia collaborare, la domanda posta sul titolo viene automatica: "a cosa dobbiamo questa conversione?" se proprio Facebook non molto tempo fa si opponeva al pulsante antistupro in homepage, tanto che sono uscite rivolte e polemiche per questo, e che hanno portato alla fine Zuckerberg il creatore di Facebook a cedere e rendere attivo il pulsante ma solo per gli stati uniti. Il motivo di rifiuto per l'Italia è risaputo anche questo, l'Italia non lo può far chiudere, ma l'America in caso di suo rifiuto gli avrebbe oscurato il portale e addio Facebook. Allora visto il fatto mi chiedo: Facebook ti sei convertito? come mai vuoi collaborare ora? ti hanno forse messo alle strette? ovvio la risposta la conosce solo lui ma una ipotesi c'e la possiamo fare e la risposta l'unica plausibile è, gli inquirenti Italiani e Americani a seguito delle molte denunce, si saranno pure loro posti la domanda: che fine fanno le foto che gli ignari utenti iscritti a Facebook pubblicano sulla propria bacheca? dove vengono salvate? ecco che allora avranno pensato di chiedere spiegazioni e così il nostro caro Zuckerberg vistosi alle strette avrà deciso di collaborare altrimenti addio carriera e denari.


l'immagine ci sta giusta, in attesa ovviamente della assoluta collaborazione di Facebook con Microsoft:



Facebook e Microsoft insieme contro la pedofilia online

Facebook e Microsoft insieme
contro la pedofilia onlineMicrosoft e Facebook uniscono le forze per dare un contributo alla lotta contro la pedofilia online. Il network di Zuckerberg ha annunciato pochi giorni fa, che utilizzerà il softwarePhotoDna della casa di Redmond, per analizzare il suo immenso archivio di album fotografici alla ricerca di immagini di abusi e violenze sui bambini.

Il programma è in grado di creare una sorta di “impronta digitale” di un’immagine, dopo averla virata in bianco e nero e scomposta in vari piccoli tasselli, un’impronta univoca che dovrebbe consentire di riconoscere un’immagine (a partire da un database pre-esistente), anche ove la stessa fosse stata pesantemente alterata dai pedofili per renderla irriconoscibile e sottrarla ai filtri automatici che censurano questo tipo di materiale.

Nelle intenzioni di Microsoft e del 
National Center for Missing & Exploited Children (Ncmec), a cui l’azienda fondata da Bill Gates ha fatto dono nel 2009 di tale tecnologia di riconoscimento delle immagini, quella con Facebook dovrebbe essere la prima di una serie di partnership con i maggiori servizi online di photo sharing per combattere il dilagare di questo orrendo fenomeno.

Secondo Hany Farid, il docente di scienza dei computer dell’Università di Dartmouth che ha sviluppato in concreto il programma per la Grande M, ogni giorno vengono scambiate online almeno 50.000 immagini pedopornografiche. “Non si tratta di un piccolo, oscuro, mondo di nicchia – ha detto il professore al New York Times – il problema è fenomenale”.

Ernie Allen, presidente e amministratore delegato del Ncmec, salutando con entusiasmo l’accordo fra i due colossi del Web, ha ricordato come le vittime di questo tipo di crimine siano sempre più numerose e come l’età media delle stesse tende drammaticamente ad abbassarsi.

“I pedofili – spiega in un 
post sul blog ufficiale di Microsoft - tendono ad accanirsi su bimbi che non padroneggiano ancora bene l’uso della parola e non sono in grado di chiedere aiuto. Dei 3.500 ragazzi che appaiono in foto che vengono comunemente scambiate e sono stati identificati dalle forze dell’ordine, il 10 per cento ha fra uno e due anni e il 67 % non è ancora nell’adolescenza”.

Spesso le stesse immagini vengono riprese dagli stessi siti e continuano a circolare su Internet anche molti anni dopo essere state scattate. Per citare nuovamente Allen: “ogni volta che questa immagini vengono visualizzate, è come se fosse fatta di nuovo violenza alle vittime”.

Negli anni a partire dal 2002, da quando il Ncmec ha avuto mandato dal Congresso per monitorare il fenomeno, i responsabili dell’associazione hanno schedato più di 49 milioni di foto e video di pornografia infantile; di cui dieci milioni nel solo 2010. Sarà da questa sterminata banca dati che PhotoDna pescherà per trovare su Facebook – e in alcuni servizi Microsoft come Bing, Skydrive e Hotmail – le immagini da rimuovere.

Test condotti a Redmond indicano che il programma è in grado di riconoscere una data fotografia, anche nel caso che questa abbia subito pesanti alterazioni, nel 99,7 % dei casi. Si tratta perciò di un sistema molto accurato, che non servirà, purtroppo, a fermare i pedo pornografi. A rendergli la vita un po’ più difficile, però sì. E non è poco.

domenica 22 maggio 2011

Per iniziare bene la giornata e per augurare una buona domenica

'Rimani con noi, Signore'


Mane nobiscum, Domine!

Come i due discepoli del Vangelo,
ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con noi!

Tu, divino Viandante,
esperto delle nostre strade
e conoscitore del nostro cuore,
non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.

Sostienici nella stanchezza,
perdona i nostri peccati,
orienta i nostri passi sulla via del bene.

Benedici i bambini,
i giovani, gli anziani,
le famiglie, in particolare i malati.
Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.
Benedici tutta l'umanità.

Nell'Eucaristia ti sei fatto 'farmaco d'immortalità':
dacci il gusto di una vita piena,
che ci faccia camminare su questa terra
come pellegrini fiduciosi e gioiosi,
guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine.

Rimani con noi, Signore!
Rimani con noi!
Amen.


tratto da: NetCrim Risorse Cristiane On-Line, l'autore della preghiera è il Beato Giovanni Paolo II

abusi sessuali dal papà dell'amichetta

BRINDISI - Un sospetto, forse qualcosa in più, rischia di far finire sotto processo un insospettabile incensurato con un’accusa pesantissima: pedofilia.

Una questione ancora più grave se si pensa che la vicenda avrebbe avuto in qualche modo come teatro una società sportiva alla quale la bambina abusata sarebbe iscritta partecipando alle varie iniziative sportive.

Tutto inizia quando la piccola viene invitata da un’amichetta in casa sua: a Brindisi.

Sembra che il padre dell’amichetta - nei momenti in cui sarebbe rimasto solo con la presunta vittima degli abusi - abbia manifestato alla ragazzina le sue morbose attenzioni.

La vicenda non sarebbe mai venuta a galla se la piccola non si fosse confidata - negli spogliatoi - con le compagne fino ad indicare dati e circostanze precise. A quel punto, la «notizia» è arrivata anche ai genitori della piccola che hanno presentato una denuncia che ha fatto scattare una delicata inchiesta ormai alle ultime battute.

La Procura, che pure non ha chiesto alcun provvedimento restrittivo, con tutte le precauzioni del caso a tutela della minore, ha indagato a lungo sulla vicenda destinata a concludersi con una richiesta di rinvio a giudizio.

Nessun pericolo che il reato possa essere reiterato, dal momento che il presunto pedofilo ora non avrebbe più niente a che fare con la società sportiva.

Nel corso delle indagini, oltre alla ragazzina oggetto delle attenzioni, sarebbero state sentite dagli inquirenti anche le sue compagne della società che avrebbero confermato il turbamento e le lacrime della presunta vittima degli abusi al solo ricordo di quello era accaduto in casa dell’incolpevole amichetta che l’aveva ospitata. 

sabato 21 maggio 2011

Su Facebook adesca due ragazzine costrette a girare video erotici

Ricattate, minacciate, costrette a spogliarsi e a filmarsi col cellulare per oltre un mese.


l'uomo di cui riporto solo le iniziali è un romano L.P. 38 anni è stato arrestato con l'accusa di pedofilia. Ma andiamo con ordine, la storia inizia quando l'uomo, ovviamente sotto false spoglie, rintraccia una prima ragazzina, che successivamente questa inviata anche la sua migliore amica. Il pedofilo (chiamiamolo con il suo nome giusto) inizia a qul punto a costringere le minorenni a girare nel bagno dei veri e propri video erotici, che dovevano poi inviare all'uomo tramite appositi indirizzi di posta elettronica. A metà ottobre però stanche della vicenda le due amiche confessato tutto ai genitori, che segnalano la vicenda alla polizia. L'uomo è stato arrestato, ovviamente si difende dicendo la classica frase: "Non sono un pedofilo - le ragazze giravano i video perché volevano - non ho costretto nessuno". 

Quello che da molto tempo mi rimbalza in testa è: ma è possibile che in mezzo a queste storie ci sempre e solo Facebook? Riflettiamo gente è ora di prendere seriamente in mano la vicenda Facebook del quale non abbiamo ancora ben chiare molte cose.


giovedì 19 maggio 2011

Facebook, pericolo pedofilia: troppi utenti minori di dieci anni

L'esercito degli utenti di Facebook conta milioni di bambini sotto i 10 anni, che nonostante i controlli teorici da parte dell'azienda riescono ad eludere il limite di 13 anni imposto dal social network. Lo afferma uno studio della rivista statunitense Consumer Report, secondo cui oltre a quello aziendale anche il controllo da parte dei genitori è insufficiente.
La ricerca è stata fatta sugli utenti statunitensi del social network, e ha mostrato che sono in totale 7,5 milioni gli under 13 che hanno un loro profilo. La gran parte di questi utenti illegali, più di 5 milioni, ha addirittura meno di dieci anni: «Il dato più preoccupante della ricerca - spiega Jeff Fox, uno degli autori - è che la maggior parte dei genitori non è a conoscenza dell'attività dei figli, o sottovaluta i pericoli che potrebbero venire dall'uso del social network». Secondo gli autori dello studio bambini così piccoli sono esposti a una serie di rischi, che vanno dall'infezione dei pc con virus al furto di identità, fino a bullismo e molestie sessuali.
«Alcune semplici regole possono aiutare i genitori a proteggere i figli - spiega il rapporto - innanzitutto dovrebbero far chiudere i loro profili utilizzando il modulo che denuncia l'utilizzo da parte di utenti troppo piccoli. Nel caso di ragazzi tra i 13 e i 17 anni, che possono avere un profilo, dovrebbero utilizzare tutte le impostazioni sulla privacy e limitare l'accesso solo agli amici. Da evitare infine, tutte le applicazioni che rivelano l'esatta ubicazione geografica degli utenti».

«Facebook, così l'orco mi ha ingannata»

Le parole che seguono sono tratte dal "Giornale di Vicenza" e sono la testimonianza di una ragazzina che è stata adescata su Facebook dal pedofilo trevigiano.


Vicenza. «Mi ha contattata su facebook. Mi ha detto di essere Luca, l'amico di un amico che credevo di aver riconosciuto. Abbiamo iniziato a sentirci, fino a quando non mi ha fatto mandare delle foto mie. Nuda».
È il racconto, a tratti drammatico, fatto da una studentessa vicentina di 15 anni alla polizia. È una delle vittime dell'orco trevigiano, come è stato definito Giuseppe Motton, 35 anni, di Ponzano Veneto. La squadra mobile della Marca lo ha arrestato nei giorni scorsi, in casa, per detenzione di materiale pedopornografico. Ma lo ha denunciato anche per sostituzione di persona, molestie e minacce.
Sono una dozzina le ragazzine vittime del trevigiano, che ha anche una serie di precedenti specifici. Tutte adescate su internet; una di loro, l'unica maggiorenne, è stata trovata a casa di Motton. Laura - il nome è di fantasia - è al momento l'unica vicentina. Ma potrebbero essercene altre.
La vicenda porta alla ribalta il problema dell'utilizzo di internet e in particolare dei social network da parte dei giovanissimi, spesso non in grado di comprendere chi si celi dietro ad un'immagine virtuale e quali rischi comporti entrare in contatto con perfetti sconosciuti. Sono sempre più numerosi i casi di reati commessi in danno di minorenni attraverso la rete.
«Luca si era presentato dicendo appunto di conoscere questo mio amico e tanti miei conoscenti. I suoi modi di fare mi avevano coinvolto, mi piaceva. Ci siano scambiati i numeri di cellulare, ci siamo mandati degli sms. Ad un certo punto è arrivata la proposta».
L'offerta fatta a Laura, che alla polizia è stata accompagnata dai genitori all'oscuro fino a poco prima di tutta la vicenda, è analoga a quella fatta ad altre ragazzine di varie province del Veneto.
«Lavoro in discoteca, e ho la possibilità di farti entrare come cubista. Hai l'ingresso gratuito, puoi bere quanto vuoi e in più ci guadagni qualcosa». Nell'epoca dell'immagine è moltissimo per una quindicenne. Laura è interessata all'offerta.
Motton, alias Luca, le propone di inviargli delle foto con il cellulare mentre balla. La vicentina esegue. Poi la richiesta si fa più pressante: prima delle foto in abbigliamento intimo, poi nuda. Travolta dal modo di fare coinvolgente, e desiderosa di mettersi in mostra, Laura si spoglia, si scatta le foto, sceglie le migliori e le invia. Il trevigiano non le avrebbe utilizzate, nel senso che non le avrebbe nè vendute nè postate in rete: ma il rischio c'era, ed era piuttosto alto. Rimuoverle da internet è tutt'altro che agevole.
Laura si è resa conto tardi di quanto aveva combinato. Non c'era nessuna discoteca, nessun lavoro da cubista. Solo le sue forme acerbe spedite ad uno sconosciuto.
In casa, a Ponzano, gli investigatori hanno sequestrato una valanga di materiale dal contenuto inequivocabile. Identificare quelle ragazze non sarà semplice, molte di loro, al contrario di Laura, non hanno compreso il pericolo.
«Ho commesso un errore, sono stata leggera, superficiale, ma non avrei mai creduto che finisse così. Che stupida che sono stata».


dalla cina con furore...

Acquisto locale pubblico con annesso bambino... cifra 700 mila euro, avete capito bene? una coppia distinta di cinesi si presentano dal gestore di un locale pubblico, e sentite bene, invece di ordinare una consumazione, chiedono se è interessato a vendere locale e bambino, offerta 700 mila euro. La coppia "occhi a bagiggio" è stata arrestata e la somma di denaro in contante è stata sequestrata. Inutile dire che non ho commenti per questa vicenda, se non dire che è una vergogna che non ha giustificazione alcuna.

mercoledì 18 maggio 2011

Gioia sei forte... INSIEME E' PIU' BELLO

In seguito agli ultimi fatti accaduti il gruppo vuole dedicarti questo brano, ci uniamo anche noi di "Una Vita Sottile" con l'augurio che tutto il male che hai subito, ora possa essere solo il segno di un brutto ricordo relegato in un cassetto chiuso per sempre. Con la stima che sai e che meriti...
è più bello insieme, stella questo brano lo dedichiamo a te

adescava minori su Facebook, centinaia foto hard


Arrestato trevigiano; nel 2006 in carcere per violenza sessuale


TREVISO, 17 MAG - Sono centinaia le foto scabrose che riprendono minori sequestrate dalla Squadra Mobile di Treviso a un trentacinquenne che adescava minorenni in Facebook, fingendosi ragazza.
L'uomo, Giuseppe Mutton, di Ponzano Veneto (Treviso), e' stato arrestato su disposizione della magistratura veneziana - il pm e' Carlo Nordio - che e' competente per reati inerenti alla pornografia minorile. L'uomo era gia' finito in carcere nel 2006 per violenza sessuale su una minore. (ANSA).

Stupro di gruppo su due minorenni

Studentesse napoletane di 16 e 17 anni in balìa di tre diciannovenni a Frattamaggiore. Violentatori ai domiciliari


FRATTAMAGGIORE - Doveva essere una bella serata. Quello che lei credeva fosse il suo ragazzo l’avrebbe portata a conoscere i genitori. E invece è stata stuprata insieme a una sua amica che si era offerta di accompagnarla. Per tre ore le due ragazze di diciassette e sedici anni, studentesse napoletane, sono state in balìa di tre «bravi ragazzi» in un appartamento delle case popolari di via Rossini a Frattamaggiore. 

Picchiate e costrette a subire ogni tipo di violenza. Con la luce accesa, in modo che tutti i componenti del branco vedessero proprio tutto. E oltre alla violenza di gruppo sono state anche umiliate. Considerate poco meno di semplici cose: i balordi le hanno offerte anche agli amici. Uno dei violentatori, racconteranno poi alla polizia le due giovani vittime, dopo aver ripetutamente abusato a turno delle minorenni, si è affacciato alla finestra. Si è messo a gridare, per richiamare qualche amico del quartiere, che è stato invitato a salire e a fare sesso con le ragazzine, «Perché sono due puttane tanto ci stanno».

Ieri mattina, gli agenti del commissariato di Frattamaggiore, diretto dal vice questore Angelo Lamanna, hanno arrestato Gianluca Sivo, 19 anni, pizzaiolo, Francesco Vitale, 19 anni, fruttivendolo, entrambi residenti in via Rossini a Frattamaggiore. Il terzo componente del branco, Ferdinando Chiacchio, 19 anni, di Grumo Nevano, è stato arrestato nei pressi della sua baracca di frutta e verdura, nel mercatino del quartiere napoletano di Poggioerale. Gli agenti hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, disposta dal Gip del Tribunale di Napoli, per atti di violenza sessuale di gruppo, aggravata per averla commessa ai danni di due ragazze minorenni non consenzienti.

I tre hanno evitato il carcere per il fatto di essere incensurati, e il gip ha disposto per i tre indagati gli arresti domiciliari. Il gravissimo episodio dell’ennesimo uno stupro di gruppo, fenomeno in pericoloso aumento, reso noto grazie a un comunicato firmato dallo stesso Giandomenico Lepore, procuratore della Repubblica, è avvenuto la sera del 25 marzo scorso. La ragazzina, 16 anni, che già da qualche tempo frequentava Gianluca Sivo, accetta l’invito a bere qualcosa a casa del pizzaiolo, che le promette anche di presentarle i suoi genitori. «E porta anche quella tua amica - le dice Gianluca Sivo - così dopo usciamo in comitiva».

La sedicenne accetta. Così pure la sua amica. Sorrisi e cordialità svaniscono quando i genitori del pizzaiolo escono. Il lato oscuro trasforma in branco i tre diciannovenni, che per tre ore violentano, seviziano e picchiano ad ogni accenno di rifiuto le due ragazze. Che approfittano del primo momento di sfinimento dei tre bruti per scappare. Una telefona alla sorella, che avverte il 113.

La volante arriva in via Rossini proprio mentre gli stupratori scappano a bordo degli scooter. La denuncia, un vero racconto dell’orrore, è solo il primo atto di questa orribile vicenda. Ieri il secondo, con gli arresti a cui è riuscito a sfuggire un quarto componente, la cui posizione è meno grave.

domenica 15 maggio 2011

piove, senti come piove, senti come viene giù... speriamo serva a qualcosa!

Speriamo che questa pioggia serva non solo ad irrigare la terra, ma a lavare l'animo di qualcuno, purificarlo dalla cattiveria cosicché possa essere spazzata via, mi riferisco all'ultimo predatore di bambini che ancora una volta a causa della mancanza di prove e della decadenza dei termini di custodia è uscito dal carcere. Libero, tranquillo e spensierato lui, impaurita, arrabbiata e costretta a fuggire quindi a vivere come carcerata la vittima.

Io con l'impegno di sempre, ti prometto che non finisce qui e giustizia sarà fatta e così potrai un giorno ricominciare a vivere, con la stima che sai e che meriti,
I tuoi amici e tutto il gruppo "Una Vita Sottile"

sabato 14 maggio 2011

Facebook smettila di offendere

Prima con le offese alla memoria della povera Sarah Scazzi, poi con le offese alla piccola Yara Gambirasio,  adesso si è cominciato ad offendere la povera Melania Rea e al centro della vicenda troviamo sempre e solo Facebook. E' ora di finirla con i social-network i cui utenti li utilizzano solo per offendere e ledere la memoria di chi per colpa della cattiveria umana perde la vita. Il blog una vita sottile fungerà da collettore per le segnalazioni dei gruppi che su Facebook o in internet offendono la memoria della povera Melania. Per segnalare sarà sufficiente cliccare sul link qui a fianco per inviare una mail con il link del gruppo offensivo. Scriveteci a: unavitasottile@alice.it

Ritrovata sana e salva Milena Danansan 14 anni

L'incubo per Milena Danansan e i sui genitori e finito, la 14enne e ritornata a casa, ha vagato senza meta per 4 giorni e 4 notti. Milena era fuggita a seguito di una lite con la madre per ragioni scolastiche. Sicuramente per aver fatto un gesto così grave, Milena ha sentito dentro di se qualcosa che non vedeva risolvibile in altro modo, una cosa è certa un problema è esistito e ancora esiste, a noi rimane però il compito di capire perché e solo se comprendiamo il significato di tale gesto allora potremo aiutare altre ragazzine con lo stesso problema di Milena, fortunatamente tutto si è risolto nel migliore dei modi senza conseguenze per nessuno.

mercoledì 11 maggio 2011

La nuova pedofilia corre sul web: bambine che barattano foto per ricariche e soldi

Candy girls: bambine che offrono sé stesse in cambio di qualche spicciolo.
C’e’ un nuovo fenomeno che si affaccia nello scenario della pornografia online: quello dellecandy girl, piccole imprenditrici di loro stesse che barattano qualche foto e video per soldi e ricariche telefoniche. L’allarme giunge oggi, nella Giornata nazionale contro la pedofilia, dall’Ecpat, organizzazione parte di una rete internazionale che combatte il mercato del sesso con bambini dal 1990. Se infatti prima la modalità era pull – cioe’ era il pedofilo ad attrarre il minore nella rete – oggi, spiega Ecpat, sono i ragazzini stessi a immettersi nella rete, con un atteggiamento abbastanza spregiudicato, diventando facile preda di adulti.
PIU’ CONTROLLO – Ecpat esprime soddisfazione per l’insediamento, che avviene oggi presso il Dipartimento per le Pari Opportunità, dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, al quale partecipa con la coordinatrice Yasmin Abo Loha. “Un risultato atteso dal 2006 – dicono – anno in cui, grazie anche a Ecpat, entró in vigore l’attuale legge 38, che integrava e modificava la 269 del 1998 in materia di sfruttamento sessuale dei bambini. Attraverso l’Osservatorio, Ecpat si augura che si possano monitorare al meglio i fenomeni della pornografia minorile e delle altre forme emergenti di crimini in rete.
SERVONO INTERVENTI – 
L’Ecpat rilancia poi l’impegno dell’Italia verso nuovi obiettivi: la ratifica della Convezione di Lanzarote, che prevede tra l’altro il raddoppio dei termini di prescrizione entro cui è possibile denunciare l’abuso e l’inasprimento delle pene, e che è ancora ferma alla Camera; e la realizzazione di un Piano d’azione contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini. Ecpat invita poi a tenere alta l’attenzione anche sul turismo sessuale con minori, che vede gli italiani a primi posti in alcuni Paesi come Kenya, Brasile, Repubblica Dominicana, e propone di pensare a una banca dati sui casi di italiani arrestati all’estero.

Non abbiamo notizie certe sul rientro a casa di Milena Danansan


Da alcune fonti in internet sembrerebbe che Milena fosse ritornata a casa sana e salva, ma le informazioni non sono precise e sicure, pertanto rilanciamo nuovamente l'appello, Milena è scomparsa martedì scorso dopo una lite con la madre per ragioni scolastiche, e da allora non si hanno più notizie. Chi avesse informazioni utili a confermare il ritrovamento oppure per segnalare l'eventuale avvistamento può inviare una mail a unavitasottile@alice.it oppure è possibile cliccare sul link a fianco.