lunedì 28 maggio 2012

Rignano Flaminio: tutti assolti, una vergogna...

Per il processo di Rignano Flaminio i 5 imputati sono tutti assolti perché il fatto non sussiste, ciò significa che 21 bambini si sono inventati tutto. 
Carissimi giudici, magistrati, avvocati... scusate, ma non avete capito niente, come fanno 21 bambini ad essersi inventati tutto? io credo che lo stato debba ancora imparare ad ascoltare i bambini, e molti giudici non conoscono ancora o evitano guardando troppo le suggestioni mass-mediali, la convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
VERGOGNA!!!
se queste persone sono innocenti, allora chi è stato a far conoscere l'orco pedofilo a questi bambini? considerando che ci sono audizioni protette rese attendibili da dagli esperti, anche di parte, come è possibile una invenzione così colossale?


io a tutte queste domande ho una sola risposta... la giustizia non è in grado di tutelare le vittime di pedofilia e i poveri bambini devono imparare a difendersi da soli, questo è giustizia...
VERGOGNA!!! 

Il mio non vuole essere un attacco diretto allo stato e alla giustizia Italiana, ma solo una considerazione civile e una riflessione con termini forti scritti appositamente per ribadire che sembra impossibile che 21 bambini si siano inventati una cosa così colossale e troppo grande per loro, le suggestioni dei genitori dei bambini le ritengo troppo inverosimili in quanto certi dettagli si conoscono solo dopo averli subiti e non credo che i genitori di 21 bambini possano inventare una ritorsione del genere verso una scuola e tirando in ballo gli alunni e gli insegnanti una intera classe. Voglio sperare che questo processo visto gli esiti non sia la fine di tutto, ma venga fatta chiarezza in modo definitivo, per dare e ridare una volta per tutte il sorriso dell'infanzia e la gioia di vivere a questi 21 bambini, vittime innocenti di uno scandalo la cui colpa e i cui responsabili ancora sono a piede libero. Esorto le forze dell'ordine, magistrati, avvocati e tutori della legge a fare chiarezza su questi episodi, per dare un esempio forte e chiaro di tutela della dignità dei bambini, altrimenti sono sempre e solo bambini a doverci rimettere e questo non è giusto...

Da Treviso

Foto della fidanzata nuda in cambio di dosi gratis
Foto della fidanzata nuda in cambio di dosi gratis
Foto della fidanzata nuda in cambio di dosi gratis

Foto della fidanzata minorenne nuda al pusher per dosi gratis

Dallo spaccio alla pedopornografia. Risvolto sconcertante di un'indagine antidroga a Treviso, dove una giovane inviava foto della fidanzatina nuda ai suoi pusher per avere dosi a basso prezzo



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Un'inchiesta dai risvolti inaspettati e allarmanti quella della Procura distrettuale antimafia, che ha portato due pusher ad essere indagati per pedopornografia e sfruttamento sessuale di minorenne.
Come riporta il quotidiano "Il Gazzettino", gli inquirenti hanno scoperto che, per ottenere dosi di stupefacente a basso costo o addirittura gratuite, un ragazzo del Trevigiano inviava via mms ai pusher foto della sua fidanzata senza veli.
L'indagine è stata avviata nel 2010, dopo che i Carabinieri di Treviso avevano individuato un giro di droga tra il centro e la periferia del capoluogo. Dai pedinamenti si è passati al controllo dei telefoni dei presunti spacciatori, e, quindi, all'iscrizione sul registro degli indagati di una ventina di giovani, tra i quali tre minori, e alla segnalazione alla Prefettura di circa trenta consumatori, tra i quali nove minorenni.
Dal controllo dei telefoni, sequestrati ai pusher, è emersa però una realtà sconcertante. I militari hanno rinvenuto nella memoria dei cellulari le foto di una giovane, risultata essere minorenne, ritratta completamente nuda. Grazie ai successivi approfondimenti della polizia postale sul traffico telefonico di due spacciatori ventenni gli inquirenti hanno quindi scoperto che i due, residenti nella periferia di Paese, avevano ricevuto le immagini della minorenne direttamente dal fidanzato di questa, cliente e consumatore abituale di stupefacenti che in questo modo avrebbe ottenuto forti sconti sulle dosi acquistate.


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Depositati gli elementi di prova, il pm veneziano Giovanna Zorzi ha chiuso le indagini e formalizzato ai due ventenni l'accusa di pedopornografia: secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, avrebbero ricevuto e conservato consapevolmente foto e video contenenti materiale pedopornografico, frutto dello sfruttamento sessuale di una minorenne.


Scarica foto di tredicenne nuda con wi-fi del vicino
Scarica foto di tredicenne nuda con wi-fi del vicino


Scarica foto di tredicenne nuda con wi-fi del vicino
Scarica foto di 13enne nuda con rete del vicino: denunciato

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Un trevigiano ha rischiato di finire nei guai con la Polizia postale a causa del vicino di casa, che oltre a fare uso di stupefacenti ha gusti sessuali non proprio ortodossi.
Il vicino scomodo e' un 28enne che ha pensato bene di attaccarsi a sbafo alla rete wireless del dirimpettaio per scaricare le foto senza veli che una 13enne gli aveva inviato, senza porsi minimamente il problema dei guai che avrebbe potuto far passare all'ignaro intestatario.
La scoperta e' avvenuta per caso e proprio per mano della Polizia. Nel corso di un controllo della Squadra Mobile in casa del 28enne, nell'ambito di un'indagine per droga, e' stato rinvenuto lo smartphone con le foto di nudo della minorenne.


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Nell'appartamento pero' non c'era segno di connessione internet dettaglio che ha indotto gli agenti a indagare ancora, fino alla soluzione del mistero. Il 28enne e' statp dunque denunciato per possesso di materiale pedopornografico.


Articoli tratti da: "trevisotoday"

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Rignano Flaminio: oggi la sentenza, sia fatta giustizia per le vittime

Oggi alle 16:00 presso il tribunale di Tivoli la sentenza peri i presunti abusi all'asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio. I cinque imputati rischiano 12 anni di carcere. Speriamo che giustizia sia fatta per quei bambini e per le loro famiglie. 

Un pedofilo di nome Luana


Emergono nuovi particolari su un 36enne sardo arrestato per violenza su minore

L’Unione Sarda racconta la storia di un pedofilo che si nascondeva dietro un nome di donna. Luigi Fonnesu, 36enne di Villacidro, arrestato per abusi su minore, si faceva chiamare Luana, e si stava separando dalla moglie, sposata al solo scopo di assicurarsi la tranquillità economica.
L’ARRESTO
Si faceva chiamare “Luana” e non era esattamente una novizia degli ambienti equivoci. I parenti sapevano da tempo di certe sue frequentazioni trasgressive, ma finora non erano mai emersi abusi su soggetti minorenni. La doppia vita di Luigi Fonnesu, il 36enne di Villacidro arrestato giovedì scorso dalla polizia di Marsala con l’accusa di pedofilia, emerge prepotentemente dalle indagini e dalle testimonianze di chi lo conosceva molto bene. Quando gli inquirenti sono arrivati nella sua casa di Seddanus con il mandato d’arresto, Fonnesu ha dimostrato quasi sollievo. «Ci è sembrato che se l’aspettasse, del resto lo stile di vita che conduceva e le tracce lasciate in giro dopo la violenza sul ragazzo siciliano non gli avrebbero lasciato via di scampo», dice Leopoldo Testa, dirigente della Squadra mobile cagliaritana, che conduce le indagini assieme ai colleghi di Marsala, la città dove Fonnesu avrebbe incontrato per una settimana la sua vittima, abusandone quando non aveva ancora compiuto 14 anni.
14ENNE ADESCATO IN CHAT – La vittima degli abusi è stata adescata online, su Facebook. Continua Nonnis su L’Unione Sarda:
Lo stupro sarebbe maturato online, sulla chat di Facebook, teatro dell’amicizia tra il giovane villacidrese e il minorenne siculo. Ma la conoscenza virtuale è divenuta presto concreta e carnale: Fonnesu ha cercato alloggio a Marsala, incontrando per sette giorni la sua vittima consenziente ma non ancora 14enne. Un dettaglio non da poco, che ne aggrava la posizione. A Villacidro la polizia ha sequestrato il telefonino, un computer portatile e alcune chiavette usb con foto compromettenti. Tutto il materiale è al vaglio della polizia scientifica, che sta analizzando ogni cartella e singolo file nelle memorie digitali di Fonnesu. «Aveva contatti di tipo fisico con altri uomini, ma – da quello che abbiamo vagliato finora – sembrerebbe che quello di Marsala sia un singolo episodio di pedofilia», chiarisce Testa.
I SOLDI DELLA MOGLIE – Per qualcuno Fonnesu era insospettabile. Chi lo conosceva meglio ricorsa strani comportamenti e dettagli piccanti. Un parente rivela: “Si è sposato solo per soldi”:
Il giovane è da qualche giorno in cella a Buoncammino, lontano da Villacidro, dove comunque è poco conosciuto. «Veniva spesso ad acquistare fumetti e cd musicali, è sempre apparsa una persona tranquilla, un bravo ragazzo», dichiara un edicolante. Di ben altro tenore il ritratto che traccia Antonio Spada, zio della moglie di Fonnesu e vicino della coppia, che si era stabilita in una villetta di Sa Spendula: «Ci siamo accorti da anni che aveva questi comportamenti, riceveva uomini in casa e lascio immaginare a che scopo, così come andava via frequentemente per certi viaggi», racconta l’avvocato Spada, rivelando dettagli piccanti. «I corrieri recapitavano spesso materiale di un certo tipo e sapevamo che lui si faceva chiamare Luana negli ambienti che gli piaceva frequentare». Il tutto a spese della moglie, da cui il disoccupato si stava separando: «Per sua stessa ammissione, l’ha sposata solo per la tranquillità economica, che gli garantiva di poter coltivare le sue passioni».
Tratto da: http://www.giornalettismo.com/archives/332666/un-pedofilo-di-nome-luana/ 

venerdì 25 maggio 2012

25 MAGGIO: MISSING CHILDREN'S DAY

giornata internazionale per i bambini scomparsi


per segnalare l'avvistamento di un bambino scomparso il numero telefonico è il 116000 gestito da Telefono Azzurro è possibile inoltre rivolgersi alla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato tel.: 113 oppure inviare una mail all'indirizzo: sosinfanzia@unavitasottile.org

Telefono Azzurro, 439 scomparsi nei primi 3 mesi anno

Oggi ricorre la giornata internazionale per i bambini scomparsi. Il fenomeno e' tutt'altro che marginale: in Italia, secondo i dati della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, nei soli primi tre mesi di quest'anno sono 439 i minori italiani e stranieri per i quali sono attive le segnalazioni di ricerca sul territorio nazionale e che ancora risultano scomparsi. Lo riferisce Telefono Azzurro. Nell'ambito delle iniziative europee messe in atto per celebrare la giornata, l'associazione (che gestisce in Italia, per conto del ministero dell'Interno il numero 116.000-Linea per i bambini scomparsi) presenta la pubblicazione inedita: 'Quando un Figlio scompare. Guida per le Famiglie 2012'.
  L'opera racchiude tutte le situazioni in cui si puo' parlare di scomparsa di un bambino o adolescente: fuga da casa o da istituto, sottrazione internazionale e non, rapimento.
  La pubblicazione, presentata al Senato della Repubblica durante un confronto tra istituzioni, esperti del settore e una rappresentanza studentesca, si presenta come una vera guida a uso di famiglie, educatori e insegnanti per capire il fenomeno della scomparsa di minore nelle varie tipologie, conoscere la normativa giuridica italiana in materia e offrire utili consigli sulle abitudini da seguire per prevenire e affrontare tempestivamente, con le azioni piu' adeguate, la scomparsa di un bambino o di un adolescente. (AGI) ,

Padova: adescava minori sui social network, un arresto

Avrebbe adescato ragazzini conquistando la loro amicizia usando anche dei social network, per poi costringerli a compiere atti sessuali che sarebbero stati ricompensati con piccole somme di denaro o regali, come una ricarica telefonica. Questa l'accusa che ha portato all'arresto di Paolo Segato, 52 anni, facchino, da parte dei carabinieri di Albignarego (Padova) in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Padova, Paola Cameran. Segato è accusato di atti sessuali con minorenni, di prostituzione minorile, di detenzione di materiale pedo-pornografico. 

Le indagini condotte dai carabinieri avrebbero accertato che l'uomo, dal luglio del 2009 all'aprile scorso, avrebbe adescato diversi minori, tra i 13 e i 15 anni, riuscendo con l'astuzia a conquistare la loro amicizia per costringerli poi a compiere atti di natura sessuale. 

Nel corso di una perquisizione nell'abitazione dell'indagato è stato trovato del materiale pornografico e una sorta di "libro-cassa" su cui l'uomo annotava i tipi di prestazione sessuale e il denaro consegnato in cambio. In alcuni casi ci sarebbe l'indicazione, al posto del denaro, di regali. I carabinieri sono riusciti a concretizzare le accuse nei confronti dell'indagato anche attraverso la creazione - su autorizzazione del Pm titolare dell'indagine - di un finto profilo su Facebook, uno degli strumenti usati dal Segato per prendere contatto con le sue giovani vittime. (ANSA).

Pedofilia. Attraverso Facebook induceva minori alla prostituzione, arrestato


Adescava su FB dei minori per convincerli a prostituirsi. Le indagini hanno permesso di identificare l’uomo e di assicurarlo alla giustizia.
 Conosceva, tramite il suo profilo su Facebook, decine di minorenni di diverse provincie lombarde promettendo loro regali in cambio di prestazioni sessuali.
Per questo motivo un uomo di 39 anni, bergamasco, è stato arrestato dopo le indagini della Procura di Milano partite dalla Questura di Lodi con l'ausilio della polizia postale del capoluogo Milano.
È accusato di induzione alla prostituzione minorile.
Le indagini sono nate dalla denuncia di un minorenne lodigiano che ha raccontato di aver accettato un incontro per fare shopping con l'uomo che si sarebbe poi trasformato in un tentativo di approccio piuttosto pesante.
La polizia ha sequestrato anche centinaia di fotografie osé inviate da minorenni all'uomo in cambio di regali.

Rignano Flaminio: lunedì la sentenza

Lunedì prossimo sara' la giornata chiave per il processo per i presunti abusi su almeno 21 bambini della scuola 'Olga Rovere' di Rignano Flaminio. Il Tribunale di Tivoli, infatti, ha fissato l'udienza nella quale andra' in camera di Consiglio per emettere la sua sentenza. Per i cinque imputati - le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l'autore tv Gianfranco Scancarello (marito della Del Meglio) e la bidella Cristina Lunerti - il pm il 2 aprile scorso ha chiesto la condanna a 12 anni.La difesa l'assoluzione.(ANSA).

lunedì 21 maggio 2012

segnalati gruppi che offendono la memoria della piccola Melissa Bassi

Ebbene si, orami è un classico, come per Sarah Scazzi, Yara Gambirasio adesso anche per Melissa Bassi, su fecebook sono presenti pagine non solo di cordoglio e di dolore ma anche pagine che ne offendono la memoria. Il blog "Una Vita Sottile - dalla parte dei bambini" nel giro di 15 minuti ha segnalato alla polizia postale ben 3 pagine che contengono insulti verso la piccola Melissa Bassi. E' una vergogna che esista gente così, che non ha rispetto per il dolore di un'intera comunità che piange la perdita di angelo, la cui morte assurda grida giustizia e impegno da parte di tutti, per ridare al nostro paese la serenità e la pace. Esorto le forze dell'ordine ad intervenire rapidamente per chiudere queste pagine oltraggiose e dare così un esempio chiaro e incontrovertibile di tutela della dignità di una fanciulla vittima innocente di assurda ed inaudita violenza.


Claudio Greggio per:
sosinfanzia@unavitasottile.org

Terminato pochi minuti fa l'ultimo saluto a Melissa Bassi


CIAO MELISSA, NON TI DIMENTICHEREMO MAI


Terminato pochi minuti fa l'ultimo saluto a Melissa Bassi, "il tuo non è un addio ma un arrivederci", così sventolava lo striscione che i compagni di scuola hanno preparato per ricordare questo piccolo angelo volato in cielo troppo presto. Il Vescovo di Brindisi Ostuni nell'omelia esorta gli assassini a costituirsi per ottenere la salvezza, altrimenti dice per voi non vi sarà perdono. Difficile da parte di tutti noi perdonare chi ha compito un gesto simile, chi lo ha compiuto, nel suo cuore non c'era il nome di Melissa, perché il suo non è un cuore di carne ma di pietra.

IN PARADISO TI ACCOLGANO E TI CUSTODISCANO GLI ANGELI, ORA PARTECIPERAI AL BANCHETTO DELLA PASQUA ETERNA.

CIAO PICCOLO ANGELO RIPOSA IN PACE
E VEGLIA SU DI NOI

Oggi in diretta TV su Rai 2 i funerali di Melissa

Saranno trasmessi oggi in diretta su Rai 2 alle 16:30 i funerali di Melissa la 16enne morta nell'attentato alla scuola "Falcone Morvillo" di Brindisi. Il mondo politico e religioso si stringe a fianco della famiglia di Melissa, parteciperà il Presidente del Consiglio Mario Monti e Don Luigi Ciotti fondatore dell'associazione "Libera" che da anni si occupa del contrasto ai crimini di mafia. Intanto proseguono le indagini, nulla di certo trapela dalla voce degli inquirenti. Confidiamo e speriamo che quanto prima i colpevoli siano assicurati alla giustizia. Tutti vogliamo giustizia per Melissa e per le altre ragazze rimaste ferite nell'attentato.


P.S. La diretta inizierà alle 16:25


CIAO MELISSA, CIAO PICCOLO ANGELO.

domenica 20 maggio 2012

Domani alle 16:30 i funerali di Melissa, a Mesagne proclamato lutto cittadino


Le esequie di Melissa Bassi si terranno domani a Mesagne alle 16.30 e vi parteciperà anche il premier Mario Monti. Non sarà presente la mamma di Melissa ancora ricoverata in ospedale dopo il malore di ieri.

Attentato a Brindisi, domani i funerali di Melissa. Ci sarà anche Monti
Melissa Bassi
ROMA - Si terranno domani a Mesagne i funerali di Melissa Bassi, la ragazza di 16 anni morta ieri nell'attentato di Brindisi. Le esequie si terranno alle 16.30. Alle esequie parteciperà anche il presidente del Consiglio Mario Monti. Il sindaco di Brindisi ha proclamato il lutto cittadino per oggi e domani. "Ho invitato tutti i cittadini - ha spiegato Consales - a esporre un fiore sui balconi e nelle attività commerciali come segno di attenzione e vicinanza ai familiari di Melissa, alle comunità colpite e alle ragazze che si trovano ancora in ospedale". Intanto ha ripreso conoscenza Veronica Capodieci, la giovane di 16 anni rimasta gravemente ferita. Le sue condizioni però restano critiche, secondo quanto comunicato dai medici dell'ospedale di Lecce, dov'è ricoverata.

MADRE MELISSA ANCORA SCOSSA IN OSPEDALE. Non si è ancora ripresa la mamma di Melissa Bassi dal malore che ieri l'ha colpita dopo aver appreso nella sua casa di Mesagne. Dopo il malore la madre di Melissa è stata portata nel locale ospedale dove si trova tuttora. Non c'era stamattina accanto al marito e agli altri familiari alla messa dedicata a Melissa che è stata celebrata da don Luigi Ciotti. Il sacerdote di ''Libera'' ha lungamente abbracciato Mario Bassi tra gli applausi scroscianti della gente nella Chiesa Madre di Mesagne. La madre, considerate le sue condizioni emotive, potrebbe essere assente anche ai funerali della figlia domani pomeriggio. 

La rete piange Melissa, il 'piccolo angelo'


La home page di Facebook
La home page di Facebook
"Ciao piccolo angelo". "Addio" Melissa, "spero che tu possa trovare un mondo diverso dal nostro", recitano i commenti alle foto della studentessa uccisa: il profilo di Facebook e' chiuso, ma le poche immagini visibili a tutti ritraggono la ragazza con le amiche di scuola e all'aperto, con migliaia di post, che si susseguono istante dopo istante.

C'e' chi ricorda il "piccolo angelo volato in cielo", con frasi accompagnate da "faccine tristi" e cuoricini, e chi crea nuove pagine (centinaia quelle comparse in ricordo fin dalla tarda mattinata) per ricordare Melissa, che da Mesagne andava a scuola Brindisi tutte le mattine. Dall'America alcuni utenti condividono le foto con la scritta "killed by mafia". Il social network diventa, ancora una volta, un gigantesco muro virtuale e planetario su cui ogni utente porta un fiore o un pensiero. Stesso copione anche su Twitter.

I commenti sono migliaia: twittano anche Luigi De Magistris, Maurizio Lupi, Sabina Guzzanti ed Enrico Letta, ma il flusso e' continuo per tutta la giornata. E dopo qualche ora dall'attentato compaiono anche i "tweet" dall'estero, in inglese e in francese. Ma sull'uccellino azzurro cambiano i contenuti. Al dolore si unisce una rabbia diversa da quella di Facebook. Piu' politica, piu' razionale. A volte piu' demagogica. Molti, tanti, chiedono la pena di morte per gli autori dell'attentato. Tantissimi invocano una giustizia celere e certa per "i vermi che se la sono presa con le bambine".

Il "Popolo viola" posta le date dei presidi e delle fiaccolate in tutta Italia, ma l'obiettivo si sposta poi sulla politica e sulle "trame oscure", sui "servizi deviati" e su "una nuova strategia del terrore" che "porta indietro l'Italia di 20 anni". Molti utenti tirano in ballo Beppe Grillo e la sua frase sulla mafia che non uccide: "Chiedetegli se lo pensa ancora", oppure "ora chiedetegli da che parte sta", definendo, in generale una "cazzata" la sua frase sulla criminalita' che "non ha mai strangolato" ma, aggiunge il popolo di Twitter, "mette le bombe".

Ci sono strali anche per i giornalisti, che "rincorrono le foto delle ragazzine morte" e che fanno "pettegolezzi" sulle vicende di sangue "e non vero giornalismo", piu' in generale, sulla rete, c'e' la rabbia della gente comune. "Vergognatevi - scrive Sergio su Facebook - vi auguro che i vostri figli, se mai ne avrete, facciano la stessa fine". Ma la frase forse piu' utilizzata, cominciando dal leader di Libera, don Luigi Ciotti, e probabilmente piu' significativa del "cuore della rete", e' stata quella del giudice Antonino Caponnetto: "La mafia teme piu' la scuola che la giustizia".

sabato 19 maggio 2012

Ciao Melissa sarai sempre nei nostri cuori, abbraccia i nostri piccoli angeli


MELISSA BASSI 16 ANNI
deceduta nell'attentato di questa mattina alla scuola "Falcone Morvillo" di Brindisi, il cordoglio si stringe sul web e molta gente stasera scenderà per le varie piazze italiane a manifestare contro questo vile attentato. Con lei è rimasta ferita anche un altra ragazza le cui condizioni sono gravi.
NOI DI UNA VITA SOTTILE CONDANNIAMO CON TUTTI I MEZZI QUESTO GESTO E CHIEDIAMO AI COLPEVOLI DI USCIRE ALLO SCOPERTO. ASSASSINI!!!

CIAO MELISSA SEI SEMPRE CON NOI

Brindisi, Melissa Bassi: morire a 16 anni Dolore e rabbia su Facebook: «Eri un angelo»


Sui social network messaggi d'affetto per la studentessa vittima dell'attentato





BRINDISI - Si chiama Melissa Bassi la giovanissima studentessa dell'istituto Morvillo Falcone che oggi è deceduta a seguito dell'attentato a Brindisi. Sedici anni, originaria di Mesagne, è stata feritanell'esplosione ed è morta dopo il ricovero in ospedale.

Il dolore su Facebook. «Eri un angelo», «Infami, guardate la vita che avete strappato». sono alcune frasi apparse su Facebook, dolore e rabbia da parte degli amici della giovane. #fermaretutto è l'hashtag apparso invece sulla piattaforma Twitter, un modo per chiedere alle istituzioni di fermare tutto e riflettere sulla morte tragica della ragazza.



Una famiglia distrutta. Era figlia unica Melissa. Il papà è un operaio, fa il piastrellista, e la mamma è una casalinga. «Era figlia unica - racconta il sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, dopo aver incontrato i genitori - e ovviamente era una ragazza molto amata e coccolata, era la gioia di questi genitori che vivevano per lei». «Il papà e la mamma della ragazza sono tornati a Mesagne dopo essere stati nell'obitorio dell'ospedale di Brindisi e ora - racconta il sindaco - sono nella loro casa, distrutti dal dolore. Quando li ho incontrati non sono riuscito purtroppo a trovare parole di conforto».

giovedì 17 maggio 2012

Rimini, abusi sessuali su minore negli spogliatoi, arrestato un 67enne

Rimini, abusi sessuali su minore negli spogliatoi: arrestato il custode di una palestra
Rimini, abusi sessuali su minore negli spogliatoi: arrestato il custode di una palestra
E' accusato di aver molestato una ragazzina di 15 negli spogliatoi di una palestra. Il custode, un 67enne di Termano, sposato e con figli,è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Rimini con l'accusa di violenza sessuale. Il primo caso risale alla fine di marzo. La giovane si stava cambiando, quando è entrato l'uomo che da dietro ha cominciato a palpeggiarla. La ragazza è riuscita tuttavia a divincolarsi e a fuggire. Il 67enne ci ha riprovato il mese successiv

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Nella circostanza la minorenne si è ferita al collo, alle braccia e al petto nel tentativo di liberarsi dell'anziano, riportando lesioni guaribili in due settimane. Fino ad allora si era confidata sono con un'amica, ma dopo l'ultima aggressione ha deciso di rilevare tutto alla madre. Così hanno sporto insieme denuncia alla Squadra Mobile, che ha dato inizio all'inchiesta. L'uomo ora si trova ai domiciliare con il divieto di comunicazione con estranei.

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Ancona: sospetto caso di pedofilia su bimba di 9 anni, indaga la polizia

Ancona: sospetto caso di pedofilia emerge durante una visita al Salesi, indaga la polizia
Ancona: sospetto caso di pedofilia emerge durante una visita al Salesi, indaga la polizia
Ancona: sospetto caso di pedofilia emerge durante una visita al Salesi, indaga la polizia

Le violenze si sarebbero consumate in Toscana: la piccola si è sentita male in classe e i genitori hanno deciso di portarla ad Ancona. La madre perde il controllo durante la visita medica, interviene la polizia



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Sospetto caso di violenza sesuale su minori riscontrato nel corso di una visita medica all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona: la vicenda, riportata dal Messaggero, ha contorni poco chiari, da cui l'esigenza di procedere con ogni cautela. Innanzitutto i fatti si sarebbero svolti in Toscana: martedì mattina un'alunna albanese di 9 anni si è sentita male a scuola e i genitori hanno deciso di non ricorrere ad un ospedale del luogo, bensì di portare la figlia al presidio ospedaliero anconetano, a quanto pare richiamati dalla fama della struttura medica.

Madre e figlia - quest'ultima in preda ad un pianto disperato - hanno fatto il loro ingresso in ambulatorio attorno alle 10. Nel corso della visita i medici del Salesi hanno riscontrato segni compatibili con la violenza sessuale e hanno rivolto numerose domande alla madre: volevano sapere dove era stata la bimba nelle ultime ore, con chi, e se i genitori non si fossero accorti di nulla.
A quanto si apprende la madre non è riuscita a fornire risposte coerenti, e quando i medici hanno rivelato i loro sospetti la donna ha perso la testa: ha cominciato a gridare, a cercare di rivestire la figlia e a manifestare la volontà di riportarla a casa. La donna ha chiamato subito il marito, cui è stato impedito dai medici l'ingresso al Pronto Soccorso mentre nel frattempo venivano allertate le forze dell'ordine.
La tensione ha continuato a salire, mentre la madre ribadiva più volte che se qualcosa era successo doveva essere successo a scuola.

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Sul posto sono giunte quattro pattuglie ed è subito scattata la macchina operativa per casi di questo genere: la famiglia è seguita dai servizi sociali e le psicologhe del presidio ospedaliero stanno seguendo la piccola, che sarà sentita nelle prossime ore, cercando di evitarle ulteriori traumi. Le indagini sono coordinate dal capo della Squadra Mobile Giorgio di Munno: in Toscana sono state interrogate le persone della scuola elementare frequentata dalla piccola, mentre il padre è stato sentito ieri sera per molte ore dai poliziotti. Fino a ieri sera, riporta il quotidiano, non risultavano persone indagate.


Tratto da: http://www.anconatoday.it/cronaca/sospetto-caso-pedofilia-bambina-9-anni-ospedale-salesi.html

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martedì 15 maggio 2012

STATO DI ALLERTA: Aida Kazazi 19ANNI - Scomparsa 19enne nel bergamasco, L'appello dei genitori: basta sapere se sta bene

Bergamo, 15 mag. - Allarme a Romano di Lombardia per la scomparsa di una ragazza di 19 anni. Aida Kazazi, di origine albanese da 13 anni in Italia, manca da casa da sabato scorso.
Si pensa che sia partita volontariamente, perche' non ha portato denaro ma il passaporto e una valigia. La famiglia si e' rivolta alle forze dell'ordine e sta distribuendo volantini con la foto di Aida in tutta la provincia. (AGI) .




Sono ore di apprensione per una famiglia di Romano di Lombardia. Da Sabato pomeriggio, 12 maggio, non si hanno più notizie di Aida Kazazi, una ragazza di 19 anni che si è allontanata dalla casa in cui vive con i genitori e il fratello maggiore, con un borsone e i documenti, compreso il passaporto di nazionalità albanese, ma senza denaro.
La giovane, di origine albanese ma che parla benissimo l’italiano, al momento della scomparsa indossava un paio di jeans neri, una maglietta bianca e delle scarpe bianche.
"Ci basta sapere che sta bene", il disperato appello dei familiari. Chi avesse sue notizie può contattare il numero 331-3354138. 
Chi avesse delle informazioni si rivolga immediatamente alle forze dell'ordine Polizia di Stato 113 Arma dei Carabinieri 112 oppure è possibile inviare una mail a sosinfanzia@unavitasottile.org tutte le segnalazione verranno inoltrate agli argani investigatori. 

Abusava di due bambini suoi parenti e si vantava in chat: arrestato


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I carabinieri del Nucleo provinciale di Bergamo hanno arrestato un pedofilo feticista residente ad Almè. Abusava sessualmente di due parenti minorenni parlando in chat della sua perversione.
E' stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bergamo un operaio di 29 anni, di origini pugliesi, ma residente ormai da tempo in provincia di Bergamo ad Almè, accusato di atti sessuali con minorenne.
L'uomo ora è in carcere in seguito a un porvvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Bergamo.
Le indagini sono iniziate alla fine dello scorso anno dopo che i parenti della vittima si erano disperatamente rivolti ai militari segnalando temuti abusi sessuali su un bambino di 8 anni.
In seguito al racconto del minore, i genitori avevano chiesto consiglio ai Carabinieri affinché valutassero la gravità dei dichiarati abusi, in considerazione del fatto che l’ipotizzato autore era il compagno della sorella della giovane vittima, dunque il “genero” dei denuncianti.
Nel corso delle investigazioni sono statio accertati gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, il quale – nel corso del 2011 – con inclinazioni feticiste, avrebbe abusato sessualmente di due piccoli parenti di cui uno invalido. Della sua depravazione parlava anche in chat e via sms con interlocutori dalle pari tendenze sessuali.
Insospettito dall’atteggiamento dei parenti, l’indagato aveva abbandonato la compagna – da cui ha due figlioletti in tenera età – per riparare in Puglia, dove è stato rintracciato e tratto in arresto. Adesso si trova in carcere a Bergamo a disposizione del Magistrato.