sabato 31 luglio 2010

ultim'ora...

"Pedofili sfruttano lavoro minori"

Brasile, condannate undici persone

Un tribunale del lavoro dello Stato brasiliano del Paraba ha condannato 11 persone per aver fatto sesso con prostitute minorenni in quanto sfruttatori di lavoro minorile. La condanna, la prima del genere in Brasile, non risparmierà gli accusati un'eventuale condanna a livello penale per pedofilia, stupro e corruzione di minorenni, ha precisato un componente del collegio. I condannati dovranno pagare allo Stato una multa pari a 230 mila euro.

dedicato a tutti i bambini del mondo...

Questo video è dedicato a tutti i bambini del mondo, a quelli fortunati, a quelli meno fortunati, a quelli del terzo mondo, a quelli che non ci sono più ,a quelli malati... insomma... a tutti proprio tutti i bambini del mondo, con l'augurio che possano avere una vita migliore, ricca dei sorrisi e delle gioie che il mondo può offrire.

eccoci qua a commentare lo schifo di oggi

Come promesso nel precedente post commentiamo gli ultimi vergognosi e schifosi fatti del giorno. Partiamo parlando dell'omertà, infatti leggiamo nel post poco più sotto, che un prelato Mons. Michele De Rosa non denuncerebbe mai un sacerdote pedofilo, questo mi fa pensare solo ad una cosa, a questo monsignore non frega niente di quello che passano le vittime, non gli interessa combattere le ingiustizie e i soprusi, per questo prete provo soltanto pena e lo invito a confessarsi ovviamente dicendogli VERGOGNA non meriti di indossare l'abito del sacerdote. Lasciato questo obbrobrio omertoso andiamo a Palermo dove un 52enne ha violentato la nipotina di 5 anni, questo schifo non lo commento, si commenta da solo, speriamo solo che il carcere faccia giustizia. Andiamo a Varese, anche questo fatto non lascia molte parole promettere provini per la serie A e abusare di bambini, e qui faccio una richiesta, allontanate i presunti pedofili dalle vicinanze dei bambini, e poi che dire... caro calciatore o allenatore o quello che sei, VERGOGNATI, credi che la gente sia scema... . Andiamo con le foto di bambini in spiaggia e faccio un'invito rivolto specialmente ai genitori, se portate al mare i vostri bambini, state attenti ad occhi indiscreti non si sa mai quello che si può trovare e dite ai vostri bimbi di riferire tutto quello che li turba o tutto quello che fanno o che hanno fatto mentre erano in spiaggia e comunque non lasciateli mai soli. Parlando di spiaggia rivolgo un augurio ad un bambino di Padova che in spiaggia a Lignano Sabbiadoro, giocando con il fratellino si è punto un piede con una siringa con ago scoperto nascosta dalla sabbia. La corsa dei genitori al pronto soccorso, ma serviranno 12 mesi per capire se questa maledetta puntura porterà conseguenze al piccolo. Si evince però che non è la prima volta che questa parte di spiaggia era segnalata ai responsabili come a rischio, ma non è mai stato fatto nulla e questa è negligenza da parte dei gestori, che meritano di essere denunciati e rimossi dell'incarico che ricoprono. Il mare dovrebbe essere fatto per nuotare, giocare e correre sulla spiaggia e non permettere accadano cose traumatiche come questa. il sottoscritto e lo staff di "Una Vita Sottile", abbracciano forte il bambino e la famiglia. Ovviamente l'abbraccio si estende anche a tutti quei bambini vittime di abusi e violenze.

Il fatto del bambino padovano punto dalla siringa in spiaggia verrà seguito dal blog "La tua vita per la sinfonia del sì" a questo indirizzo: http://ministeroservizio.blogspot.com


Questo video di estratto di "Annozzero" lo inserisco nuovamente, in quanto forse Mons. Michele De Rosa la pensa come questo sacerdote... comunque andate sul sito de "le iene" e troverete vasto materiale riguardante la pedofilia e la chiesa.


il commento a questo video lo trovate qui: http://unavitasottile.blogspot.com/2010/05/da-non-credere-la-pedofilia-nella.html

lascio i commenti alla prossima...

Successivamente commenterò gli ultimi vergognosi fatti...

Campania, Mons. Michele De Rosa: "Non denuncerei un prete accusato di pedofilia"

Negli ultimi mesi, l'attenzione della stampa nazionale e locale è stata catalizzata da quella che sembra ormai essere diventata una vera e propria urgenza, ossia gli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti. Tra i primi a lanciare l'allarme è stato Pietro Forno, Procuratore aggiunto della Procura di Milano che guida il pool specializzato in molestie.

"La lista dei sacerdoti indagati per pedofilia è lunga ma nessuno dei vescovi ha mai denunciato gli abusi. Vedo tanti episodi che penso che molti scelgono l'abito talare per avvicinarsi ai ragazzi", dichiara.

"Non solo i colpevoli non sono cacciati ma spesso sono solo spostati in altre diocesi. Si limitano a trasferirli da una parrocchia all'altra e così permettono a questi sacerdoti di fare altre vittime, perché consentono di andare dove non sono conosciuti" aggiunge il Procuratore.

In sostanza, per lungo tempo, colpevolmente, questi episodi sono stati tenuti nascosti, taciuti per difendere l'immagine della Chiesa ed i prelati coinvolti sono stati spesso trasferiti ad altra sede ma non denunciati e non sospesi dagli incarichi educativi e pastorali. E nonostante le dichiarazioni di facciata da parte delle alte sfere ecclesiastiche, che si dichiarano disponibili a svolgere la propria parte con fermezza ma che invitano a non generalizzare, alcune affermazioni di alti prelati lasciano ancora, comunque, a dir poco perplessi.

E' il caso di Mons. Michele De Rosa, Segretario della C.E.I. in Campania, nonché membro della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo.

Ebbene, in un articolo che riporta la sua firma e ripreso dall'Agenzia Asca, a proposito di pedofilia si legge testualmente: "Non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si è pentito sinceramente, lo toglierei di là e lo metterei in un posto dove non può più far male, dove avrebbe meno tentazioni [...]".Nell'articolo, il prelato fa poi riferimento alla necessità di nutrire rispetto per il peccatore.

"Spesso, sono i PM che fanno a gara per fare accuse e rinvii a giudizio. Un bambino dice qualcosa, e le famiglie e gli avvocati fanno a gara sperando di farci soldi. Può capitare un caso ma diciamo sempre che il peccato è una cosa, il peccatore un'altra. Io voglio bene ai preti" conclude De Rosa.

Affermazioni sconcertanti quelle del Monsignore che vanno ad avvalorare l'opinione di Forno e che necessitano di alcune considerazioni, dettate dal buon senso.

Innanzitutto, è bene ricordare che i sacerdoti come i comuni cittadini sono assoggettati alla legge degli uomini. La pedofilia è un reato, a prescindere che si porti o meno al collo il clergyman o si indossi l'abito talare. Anzi, sotto quest'aspetto, è proprio il caso di dire che "dignitas delinquentis, peccatum auget"!

"Innanzitutto ci chiediamo cosa sarebbe il nostro sistema giudiziario se i reati cadessero in prescrizione solo in virtù del pentimento cui, è implicito, seguirebbe il perdono dettato da carità cristiana. Qual è il concetto di giustizia che sottende tali affermazioni?" ci dice Adam Biondi, membro di un'associazione di volontariato contro la pedofilia, tra i pochi ad aver accettato di commentare la notizia. Giovane, ma decisamente determinato ed indignato nel denunciare l'accaduto.

"Ritengo siano proprio queste parole tra le cause di una sempre più forte perdita di fiducia nella Chiesa Cattolica e specialmente nelle gerarchie ecclesiastiche, soprattutto da parte dei più giovani nonché dell'offesa verso i molti bambini vittime di un reato abominevole e delle loro famiglie. Offesa che si perpetra anche nei confronti delle tante associazioni che, quotidianamente, svolgono attività a favore di questi ragazzi" aggiunge Adam.

Resta il dubbio su cosa Mons. De Rosa abbia voluto significare, affermando che metterebbe il sacerdote in un posto dove non potrebbe cadere in tentazione, ergo nuocere o su cosa avesse intenzione di sostenere sottolineando la differenza tra peccato e peccatore.

Riteniamo, di contro, che gli atti di abuso sessuale sui minori vadano denunciati attraverso atti di civiltà ed umanità, affinché si possa davvero metter fine ad un fenomeno che negli ultimi tempi sta venendo fuori in tutta la sua attualità e gravità.

Ciò nell'auspicio di una ferma e decisa presa di posizione da parte della gerarchia ecclesiastica che cominci, finalmente, ad interrogarsi responsabilmente su cosa sta succedendo al proprio interno, in un evoluto quanto pacato confronto con la società civile dalla quale non è avulsa ma parte integrante, sempre e comunque.

Procedere sulla strada di una sana quanto irrinunciabile autocritica, sarebbe atto dovuto, utile altresì a recuperare credibilità e fiducia da parte dei cittadini, fedeli e non, nell'Istituzione. Essa, infatti, non può e non deve continuare a tacere, stendendo un velo di reticenza su episodi la cui gravità andrebbe denunciata urbi et orbi e che non sarebbe tollerata nemmeno dalla misericordiosa, divina Provvidenza.

PEDOFILIA: VIOLENTA LA NIPOTINA DI 5 ANNI, ARRESTATO A PALERMO

Palermo, 31 lug. - Ha violentato la nipotina di appena 5 anni. Con questa accusa i poliziotti della Sezione reati sessuali e in danno di minori della Squadra mobile di Palermo, hanno arrestato il nonno di 52 anni, residente in un paese dell'hinterland palermitano, in esecuzione del provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal gip di Palermo Silvana Saguto, su richiesta del pm Francesca Furnari. Le indagini sono partite dalla denuncia della madre della vittima, figlia dell'arrestato, negli ultimi mesi del 2009. La donna, pur avendo in parte sanato i rapporti con il genitore, responsabile di averle fatto trascorrere una adolescenza violenta, continuava a non fidarsi troppo delle sue maniere gentili e delle sue finta disponibilita' a "tenere la piccola". Cosi', una sera, al termine di una delle poche uscite concesse all'uomo in compagnia della piccola, la madre ha saputo interpretare lo sguardo rivolto a terra dalla bambina come quello di chi ha vissuto la paura e insieme la vergogna. La piccola, pur fra mille difficolta' e imbarazzi, ha raccontato, prima alla madre e poi a psicologi e poliziotti la terribile esperienza vissuta nella casa del nonno. Il racconto e' stato cosi' ritenuto attendibile e ha portato all'applicazione della misura restrittiva nei confronti dell'uomo, per altro gia' recluso in carcere per una precedente vicenda di stalking e maltrattamenti.

PEDOFILIA, FOTO AI BIMBI IN SPIAGGIA: 3 DENUNCIATI

Alcuni villeggianti ieri pomeriggio hanno segnalato alla polizia di Stato che tre persone stavano fotografando alcuni bambini mentre giocavano sulla riva della spiaggia di Castelporziano. Gli agenti del Commissariato Lido sono intervenuti e hanno rintracciato tre stranieri, indicati dalla folla di bagnanti, due uomini ed un donna che alla vista degli agenti hanno nascosto repentinamente all'interno dei propri zainetti una videocamera ed una fotocamera digitale. Gli stranieri, un cittadino norvegese di anni 46, una cittadina tailandese di 47 anni e un cittadino afgano di 20, sono stati accompagnati al Commissariato e denunciati in stato di libertà per violazione della privacy e per il reato di violenza privata.

Pedofilia: prometteva provini in serie A poi abusava di minori, arrestato a Varese

Avvicinava ragazzini minorenni con lusinghe e promesse di provini presso importanti squadre di calcio. Poi faceva loro richieste di carattere sessuale e proposte di visione di materiale pornografico quali giornali e filmati. , di aver subito il compimento di atti sessuali. Cosi', con l'accusa di abusi sessuali ai danni di minori, la Squadra Mobile di Varese ha arrestato l'uomo, un cittadino italiano di 70 anni.

Cittadella: negata residenza a presunto pedofilo


Bitonci, sindaco di Cittadella

Decenni fa, giovane e pieno di speranze, aveva abbandonato Rossano Veneto (Vicanza) e s’era trasferito negli Stati Uniti. Oltre oceano era divenuto pastore a New Orleans e successivamente insegnante di storia in Lousiana e al college di Staten Island (New York). Era nato in Italia e oggi, a quanto pare, il sessantottenne ex sacerdoteDino Cinel ha tutta l’intenzione di tornarci a vivere in modo definitivo.

Ma il suo rimpatrio è fortemente osteggiato da Massimo Bitonci. Il sindaco leghista di Cittadella, cittadina in cui Cinel ha chiesto la residenza, dichiara apertamente che “Io uno così, a casa mia, non lo voglio” ribadendo che userà tutti i mezzi a sua disposizione per impedire all’aspirante cittadellese di vivere nel territorio da lui amministrato.

Bitonci afferma che Cinel è “indesiderato” perché l’ex sacerdote fu, quando si trovava a New Orleans, al centro di una inchiesta giornalistica nel quale sarebbe stato trovato in possesso di materiale fotografico e video indubitabilmente a sfondo pedopornografico. L’inchiesta risale agli anni ’80, quando conquistò ampio spazio sulle pagine dei giornali statunitensi, suscitando grande clamore.

Sull’intera vicenda la giustizia americana si deve ancora esprimere in maniera definitiva. Ma i soli sospetti bastano, a quanto pare, a Bitonci, per dirsi fortemente contrario alla permanenza di Cinel nel comune di Cittadella, laddove quest’ultimo vive già da alcune settimane. Dal canto suo, l’ex sacerdote ha pubblicamente affermato che farà di tutto per far valere i propri diritti, anche in sede legale.

L’opposizione di Bitonci non ha mancato di suscitare reazioni contrastanti. Se da un lato un avvocato di Cittadella, Massimo Pieressa, ha dichiarato che le parole del sindaco rappresentano “un reato, un illecito, una cialtronata, perché una sentenza definitiva ancora non c’è stata e perché in ogni caso si tratterebbe di una violazione dello stato di diritto”, non va dimenticato che Bitonci è comunque riuscito a trovare l’appoggio di alcuni sostenitori. Tra di essi c’è Gerry Boratto, compagno di partito e sindaco di San Martino di Lupari, il quale sostiene di essersi comportato alla stessa maniera con Cinel – che a quanto pare aveva in precedenza chiesto la residenza proprio a San Martino.

Nel frattempo Bitonci ha presentato un’interrogazione parlamentareper ottenere il parere del governo sull’intera vicenda, ancora lontana da una soluzione definitiva.

giovedì 29 luglio 2010

lamentele di turno...

Qualcuno si è lamentato perché tempo fa ho definito i pedofili come assassini, fermo su quello che già ho scritto precedentemente, lo confermo i pedofili sono assassini, uccidono l'innocenza dei bambini. La persona che mi ha mandato questa lamentela definisce i pedofili persone malate, per carità lo sono e vanno aiutatati a guarire, ma vanno allo stesso tempo condannati con pene molto severe e allontanati per sempre dalla vita dei bambini. Quindi riassumendo i pedofili sono assassini e malati mentali, lo ripeto in grande PEDOFILO = ASSASSINO E MALATO MENTALE.

Con questo non colpevolizzo e non condanno assolutamente chi ha purtroppo un handicap mentale dove a tali persone va il nostro abbraccio.

Concludo con un invito, evitate commenti stupidi, a volte perdo solo tempo a moderare i vostri assurdi commenti che per altri lavori.

blog scandalo...

Pedofilia: Abusa delle figlie di amici, arrestato

Sotto sul titolo ho inserito bella tra le due virgolette, questo non perché mi sono ammattito ma per sottolineare il fatto che oramai le notizie sono purtroppo sempre le stesse giorno dopo giorno. Non trovo parole per commentare questa vicenda, chiedo solo che venga fatta giustizia per le piccole vittime alle quali va un nostro caloroso abbraccio promettendo che saremo una spalla su cui piangere nel bisogno e daremo quindi il nostro aiuto e sostegno.

iniziamo con una "bella" notizia che arriva da Napoli

Pedofilia: Abusa delle figlie di amici, arrestato

Un uomo di 32 anni è stato fermato a Marano di Napoli per violenza sessuale ai danni di minori. L'uomo ha fatto visionare film porno a due bambine, figlie di amici, e poi ha abusato di loro

Un uomo di 32 anni è stato fermato a Marano di Napoli, per violenza sessuale ai danni di minori, dai carabinieri della locale tenenza. L'uomo, del posto, in diverse occasioni ha avvicinato le figlie minori di una coppia di conoscenti e, dopo averle condotte nel garage della propria abitazione, aveva fatto loro visionare un film porno da un pc portatile, abusando poi delle due bambine. Il fermato è stato portato nel carcere di Poggioreale.

mercoledì 28 luglio 2010

anche se non centra nulla con il tema della pedofilia...

Su questo blog prossimamente inserirò la storia della piccola Francesca morta il primo febbraio 2007 a causa di un tumore. lo so non centra con la tematica di questo blog, ma su youtube ci sono diversi video inseriti per ricordare la piccola Franci che mi sembra opportuno vediate...
Un abbraccio ai genitori e ai fratelli.

ecco le foto di alcuni "preti" PEDOFILI


Padre Oliver O'Grady (ascoltate le dichiarazioni su youtube fanno rabbrividire)

Don Luciano Massaferro

e non ultimo della lista (ce ne sono sicuramente molti altri)
Don Mauro Stefanoni


e poi dicono
con questo post e con gli articoli sotto riportati che riguardano la pedofilia nella chiesa, non voglio accusare tutti i preti, ma soltanto evidenziare che la moltitudine di fedeli che credono nella chiesa e in Dio, con questi fatti potrebbero sentirsi offesi da quello in cui credono.

"Don" Mauro Stefanoni: condannato in primo grado a 8anni, disposta una nuova perizia

PEDOFILIA: NUOVA PERIZIA PER PARROCO DI LAGLIO (COMO)

Como, 20 lug. - Quattro mesi di tempo. Tanti ne ha concessi oggi la Corte d'Appello di Milano ai consulenti che dovranno compiere una nuova perizia su don Mauro Stefanoni, l'ex parroco di Laglio e Brienno (Como) condannato a otto anni in primo grado per violenze sessuali ai danni di un ragazzino all'epoca dei fatti ancora minorenne e con lievi problemi mentali. Il religioso, attualmente sospeso dal vescovo di Como Diego Coletti, si e' sempre proclamato innocente e uno dei suoi 'cavalli di battaglia' per dimostrare l'estraneita' alle accuse sono due perizie, una disposta dalla difesa e una dal Gip di Como che dimostrerebbero alcuni difetti all'organo sessuale. La nuova perizia dovra' accertare l'effettiva valenza della patologia per dimostrare che contrariamente alle affermazioni del ragazzino, non vi furoni determinati atti sessuali. Il processo e' stato aggiornato al 23 novembre quando dovrebbe essere pronunciata la sentenza.

"Don" Luciano Massaferro resta in carcere, pericolo di inquinamento delle prove

"Don" Luciano Massaferro, denominato Don Lu, resta in carcere. Questa decisione è stata presa dai giudici della corte penale del tribunale di Savona, il motivo di questo rigetto sulla richiesta di scarcerazione inoltrata dai legali del prete è semplice, i giudici ritengono che l'imputato Don Lu abbia ancora possibilità di inquinare le prove in quanto in aula devono ancora essere ascoltati dei testimoni (minorenni). Luciano Massaferro come ricorderete è stato accusato di violenza su una bambina 13enne della sua parrocchia. Dal carcere però il Massaferro continua a scrivere ai suoi parrocchiani che non gli hanno ancora fatto mancare la loro fiducia, infatti il memoriale è stato letto lunedì scorso in aula.

martedì 27 luglio 2010

La vostra voce... il senso del nostro impegno

ho appena ricevuto un "essemmesse" SMS messaggino sul cellulare, riporta la difficoltà di incontrare e parlare alle vittime quindi il trovare le parole per chi ha subito abusi, il vergognarsi che in un paese come il nostro succedano cose che del genere, in un paese che noi definiamo democratico, anche se detta tra noi la democrazia in questi ambiti non centra. Mi sembra inutile dire tante parole, la persona che ha scritto questo messaggio, è evidente nella sua sofferenza, ho già risposto, ma pubblicherò il tutto non appena troverò il momento giusto. Adesso non trovo parola diversa da dire a questa ragazza... CORAGGIO.
Con stima
Dr. Claudio Greggio

lunedì 26 luglio 2010

Abusi su minore,un arresto a Padova

In manette un operaio 46enne

Gli agenti della squadra mobile di Padova hanno arrestato un operaio di quarantasei anni con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di un minorenne. L'uomo, amico di famiglia, rivolgeva le sue attenzioni particolari, ricompensando la vittima con regali e rassicurandolo circa il consenso dei genitori. Proprio questi ultimi, notando strani comportamenti del figlio, si sono rivolti alla polizia confidando i loro timori.

Pedofilia: anziano denunciato a Vasto

Per atti osceni e tentativo violenza su bimbe di 10 e 11 anni

Un anziano e' stato denunciato a Vasto (Chieti), per atti osceni e tentativo di violenza sessuale su due bambine di 10 e 11 anni. Le indagini della polizia di Vasto hanno accertato che l'anziano in alcuni casi ha avvicinato le due minori, delle quali conosceva le famiglie, anche nelle immediate vicinanze dei genitori, senza che questi ultimi si accorgessero di nulla. Il pretesto era quello di dimostrare loro quanto fosse affezionato.
Fonte: ANSA

venerdì 23 luglio 2010

indignazione sulla sentenza... e alle piccole vittime chi ci pensa?

Politici indignati loro... e noi cittadini onesti che crediamo nella legge?... e le piccole vittime che aspettano giustizia? in questo modo come dice il titolo del post preso da "il Tempo.it" abbiamo steso un tappeto rosso di immunità (possiamo anche dire così) a stupratori e pedofili, che in attesa della convalida del fermo o in attesa del processo saranno liberi di compiere altri atti criminosi... dove sta andando la giustizia italiana? Speriamo che almeno quel padre di Lucca che ha abusato della figlia di 4 anni e mezzo resti in carcere e ci rimanga per lungo tempo... o se ne andrà libero anche lui in cerca di altri bambini da abusare?

un forte abbraccio alla piccolina e alla coraggiosa mamma

Pedofilia, abusi su figlia: arrestato

Lucca, 38enne denunciato dalla moglie

Un uomo di 38 anni, residente a Lucca, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di aver molestato sessualmente la figlia di quattro anni e mezzo. E' stata la madre della piccola a denunciare il marito. Secondo quanto emerso la bambina, ascoltata nel corso di audizioni protette, avrebbe fatto riferimento agli atti compiuti dal padre. Il 38enne è stato trasferito nel penitenziario di Sollicciano a Firenze.

Tappeto rosso per stupratori e pedofili

Violenza sulle donne

Fa discutere la sentenza che propone misure alternative alla detenzione preventiva per chi commette reati sessuali. Contro la pronuncia della Corte Costituzionale Pdl indignato.

«Non esiste e non possiamo accettare una "classifica della brutalità": per noi, cioè coloro che hanno scritto e approvato questa legge, chi violenta una donna o, peggio, un bambino deve filare dritto in carcere, senza scusanti, da subito». Tuona il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, commentando la sentenza della Cassazione che giudica incostituzionale l'automatismo secondo il quale gli imputati per violenza sessuale su donne e minori vengono ora custoditi in carcere in attesa del giudizio. «L'intervento della Corte - ha lamentato la Carfagna - è giustificazionista, lontano dal sentire dei cittadini, e, purtroppo, ci allontana, sebbene di poco, dalla strada verso il rigore e la tolleranza zero contro i crimini sessuali che questa maggioranza ha intrapreso sin dall'inizio della legislatura. Sono sicura che i magistrati continueranno a dimostrare la dovuta sensibilità nei confronti di questi reati odiosi, valutando con estrema severità le esigenze di carcerazione preventiva di chi li commette. Restano in vigore tutte le altre parti del provvedimento e tra queste l'eliminazione dei benefici premiali, quali arresti domiciliari o sconti di pena, la difesa gratuita per le vittime e le aggravanti grazie alle quali ora chi stupra una donna rischia fino a 14 anni di carcere».


Non meno tenera Roberta Angelilli, vice-presidente del Parlamento europeo e delegata per i diritti dei minori: «Non ci sono molte parole per definire la sentenza della Corte Costituzionale se non "scioccante". Una sentenza che offende profondamente le vittime di uno dei reati più aberranti di cui possa macchiarsi un essere umano e che stride con l'impegno che l'Europa e l'Italia stanno portando avanti nella lotta contro gli abusi sessuali ai danni dei minori e delle donne». Poi ha spiegato come «la protezione dei bambini e delle persone vulnerabili, quali le donne vittime di violenza domestica e di genere, sia una priorità del Parlamento europeo. A questo proposito sono già in corso i lavori su una proposta di un Ordine Europeo di Protezione, che si presenta come uno strumento globale, intento a colmare le lacune esistenti in ambito legislativo. Avendo la finalità di creare un piano di azione che prevede misure concrete indirizzate alla salvaguardia della vita, dell'integrità fisica e psicologica, della libertà e dell'integrità sessuale di persone vittime di violenza. Ulteriore obiettivo è quello di realizzare una rete di cooperazione rafforzata tra gli Stati membri affinchè si raggiunga un elevato livello di protezione e tutela dei diritti fondamentali all'interno dell'UE». «Inoltre - ha concluso - la nuova direttiva europea relativa alla lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pedopornografia presentata dalla Commissione europea, della quale sono relatrice per il Parlamento europeo, ha tra i suoi obiettivi principali oltre alla prevenzione del crimine e a una maggiore tutela delle vittime, anche pene più dure per chi compie questo odioso reato. Proprio per tale motivo sembra ancora più incomprensibile questa sentenza».


Unica voce fuori dal coro di reazioni sdegnate del Pdl, il sottosegretario alle Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi: «Mi sembra che i tanti che hanno così duramente criticato la sentenza della Corte Costituzionale confondano un'accusa di violenza sessuale o di pedofilia con una sentenza di condanna per questi ignobili reati. Giustamente - secondo Giovanardi - la Consulta ha ricordato che non si può applicare automaticamente la custodia cautelare in carcere "applicando un trattamento riservato al colpevole, prima della sentenza di condanna", soprattutto quando è ragionevole applicare altre misure cautelari. Questo principio è ancora più valido se si pensa che nel nostro Paese purtroppo, assai spesso, persone incarcerate con accuse di questo tipo risultano poi totalmente innocenti all'esito del processo». Certo non è d'accordo il Ciatdm (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori) che, per bocca della presidente Aurelia Passaseo, ha affermato: «Troviamo indecente e scandalosa la decisione della Corte Costituzionale. Questa sentenza sicuramente non rende onore all'Italia, tantomeno alle donne e ai bambini, reali vittime di reati sessuali e della giustizia. Sono amareggiata, schifata e delusa».

giovedì 22 luglio 2010

L'amore... tratto dal blog "la tua vita per la sinfonia del sì"

L'amore - Una bambina torna dalla casa di una vicina alla quale era appena morta, in modo tragico, la figlioletta di otto anni. "Perché sei andata?" le domandò il padre. "Per consolare la sua mamma". "E che potevi fare, tu così piccola, per consolarla?" "Le sono salita in grembo e ho pianto con lei". Se accanto a te c'è qualcuno che soffre, piangi con lui. Se c'è qualcuno che è felice, ridi con lui. Amare è partecipare, completamente, con tutto l'essere. L'amore sconvolge tutte le regole della matematica. Perché è l'unico tesoro che si moltiplica per divisione. E' l'unico dono che aumenta quanto più ne sottrai. L'amore sconvolge tutte le regole dell'economia. Perché è l'unica impresa nella quale più si spende e più si guadagna. Regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche e domani ne avrai più di prima.

consulta boccia il carcere obbligatorio per stupri e pedofilia... commentiamo

La consulta boccia il carcere obbligatorio per i reati di pedofilia e stupro, in poche parole adesso è il giudice a decidere di volta in volta secondo il reato se l'imputato dovrà trascorrere la pena in carcere o in misura alternativa. La decisione della cassazione ha lasciato molto rammarico anche dal ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, che reputa incostituzionale questa decisione ma confida ovviamente nella coscienza dei giudice perché dice: non è tollerato da nessuno lo stupro alle donne e peggio ai bambini.
Io non commento questa decisione anche se la reputo un'offesa alle vittime e uno schiaffo alla giustizia, ma invito i politici a prendere in mano la convenzione di Lanzarote che ormai da molti anni giace in parlamento per una decisione.

mercoledì 21 luglio 2010

rischiava il linciaggio del quartiere

Che torto dare a questa gente? volevano solo fargli presente quello che succederà prossimamente in carcere, quando sarà insieme ad altri detenuti...

Napoli, abusi su un ragazzo 13enne: arrestato 'o femmenell'

L'uomo, un 48enne, rischiava il linciaggio del quartiere

Roma, 20 lug. (Apcom) - Un napoletano di 48 anni, G.P., è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di violenza sessuale ai danni di un ragazzo 13enne. L'uomo è stato anche denunciato per tentato omicidio nei confronti del padre del giovane.

Nella notte i poliziotti hanno notato in via Mario Palermo molte persone che cercavano di entrare in un palazzo. In terra, tra l'altro, c'era un uomo che lamentava una distorsione ad una caviglia. Gli agenti hanno accertato che poco prima quest'ultimo si era recato presso l'abitazione di G.P., conosciuto nel quartiere come 'o femmenell'. L'uomo aveva abusato fisicamente del figlio, un ragazzo di 13 anni, dopo averlo fatto salire a forza nella sua autovettura.

Il padre della vittima, nel tentativo di farsi giustizia da solo, aveva raggiunto l'appartamento del 48enne e lo aveva aggredito. Nel fuggire dal balcone al primo piano aveva riportato una distorsione alla caviglia.

I poliziotti, dopo essere riusciti a riportare alla calma la folla, hanno arrestato G.P. per violenza sessuale. Il padre del ragazzo, invece, è stato denunciato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

‘Pedofilo.com’ e Vaticano, don Di Noto: “Squallida operazione pubblicitaria”

Si lo penso anche io, ma penso anche che se così fosse la piattaforma google di sicuro si assumerà le proprie responsabilità. Si certo è una squallida operazione, ma è avvenuta on-line quindi attraverso internet il mondo virtuale, fa star male ne sono convinto e condivido questo, ma invito anche a pensare al lato opposto della medaglia, è ancora più squallido e imperdonabile (mi venga passato il termine) pensare che ci siano preti che commettono abusi sui bambini, e lo è ancora di più sapere che ci sono persone che sapevano, tuttora sanno e insabbiano tutto e tacciono e questa squallida cosa si chiama omertà... riflettiamo.

‘Pedofilo.com’ e Vaticano, don Di Noto: “Squallida operazione pubblicitaria”

Avola (SR), 21 luglio 2010 – “L’hackeraggio al sito del Vaticano di sabato? È solo un’operazione di marketing per farsi pubblicità. Una squallida pubblicità sulla pelle delle vittime della pedofilia e degli abusi dei sacerdoti. Tutto questo è grave e disdicevole”. Don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore di Meter (www.associazionemeter.org) è amareggiato per questa squallida operazione, dimenticando l’opera a favore dei bambini e l’impegno contro questo drammatico fenomeno che già frutta miliardi alle organizzazioni pedocriminali: “Sabato scorso – spiega – qualcuno ha posizionato un sito dal titolo ‘pedofilo.com’ in testa ai risultati di Google ottenuti inserendo la stringa ‘vatican’. Bene, è stata solo pubblicità e chi lo ha fatto se ne vanta pubblicamente”.
Infatti, la società che ha compiuto quest’operazione – e che in un primo momento si è scusata col Vaticano – annuncia trionfalmente nella propria homepage: “Siamo i leader nel posizionamento. Sappiamo davvero come posizionare un indirizzo online, tutto il mondo lo sa. Siamo riusciti a posizionare www.pedofilo.com in testa a 65,8 milioni di risultati incluso www.vatican.va quando su Google si cercava la parola ‘vatican’. Siamo contro gli abusi sessuali da parte dei sacerdoti (ma che c’entra con la loro operazione, N.d.R.?) e per questo alziamo la voce come tante persone nel mondo esigendo che la Chiesa la finisca con questi atti imperdonabili.
Siamo riusciti a fare questo con il SEO (Ottimizzazione Motori di Ricerca, N.d.R.), non abbiamo fatto un Google Bombing né abbiamo fatto hackeraggio di nessun server dell’ottima compagnia Google che ammiriamo per gli eccellenti servizi web che offre. Se vuoi essere la prima opzione per i tuoi clienti su Internet, devi subito contattarci, tutti i giornali nel mondo dimostrano che siamo i migliori: CNN, Gizmodo, Msn.com, El Mundo, Milenio, Catholic News Agency, Farfesh, Taller SEO, Zenit, El Financiero, La Repubblica”.

Per don Di Noto “tutto questo è miserabile e dimostra come su drammi così gravi si possa sfruttare per fare marketing, come se già non bastassero i miliardi che le organizzazioni pedocriminali guadagnono sui bambini. Una cosa da accattoni del web”, conclude.

martedì 20 luglio 2010

blog scandalo... ma commento necessario

Mi rifaccio al post inserito Sabato 3 Luglio e riporto la stessa frase che ha fatto scandalizzare molti di voi... "ma a quell'età non dovrebbero mica avere la pelle daino?" detta in parole più semplici: "ma a quell'età ancora hanno disturbi della sessualità?" davvero non capisco cosa possa spingere persone, pensionati ultra ottantenni a fare del male a dei bambini che potrebbero essere i loro nipotini anche se però molti casi di pedofilia avvengono proprio tra le mura domestiche quindi... lo ridico ancora sono bambini non giocattoli, lasciateli stare... pedofili assassini. Mi fermo qua ma prima mando un abbraccio alle vittime.

ultime notizie... brutte

fotoIngrandisci...

ABUSA DI BIMBA E PSICOLABILE, PRESO

La polizia arresta a Messina un uomo di 73 anni

(ANSA) - MESSINA, 20 LUG - Arrestato un 73enne accusato di violenza sessuale nei confronti di una bambina e di un giovane con problemi psichici. L'operazione e' stata messa a segno dalla polizia di Messina. La bimba ha 11 anni, il ragazzo psicolabile 23.












Messina, abusi su disabile e bambina 11enne: arrestato pensionato

Le violenze nel 2009, alcune riprese con una telecamera

Un pensionato di 73 anni, C.L., è stato arrestato ieri dalla squadra mobile di Messina perchè nel 2009 avrebbe abusato sessualmente di un giovane disabile di 23 anni e di una bambina di 11 anni. Le condotte più gravi contestate all'uomo riguardano i presunti rapporti sessuali con il giovane in condizioni di inferiorità psichica, che si sarebbero consumate all'interno dell'abitazione dell'anziano e che sarebbero state riprese da una telecamera.

approposito leggete questo...

Le nuove norme della Chiesa cattolica contro la pedofilia

Maria Jepsen, prima donna vescovo luterana, si è dimessa a seguito delle accuse che la vorrebbero coinvolta in un caso di insabbiamento di abusi sessuali su minori commessi all'interno della comunità luterana tedesca. Ricordare questa nota di cronaca giova doppiamente: in primo luogo perchè smentisce categoricamente quanti ripetono che il problema degli abusi sessuali sui minori sia tipico della Chiesa cattolica, che impone ancora, nel XXI secolo, un «anacronistico» celibato; in secondo luogo, perché serve da spunto per meditare su ciò che sta accadendo, proprio nei giorni in cui la Jepsen si dimette, nella parte opposta al luteranesimo, cioè all'interno della Chiesa cattolica.

Grazie all'impulso di Papa Benedetto XVI, infatti, sono state varate delle norme sostanziali e processuali di diritto canonico che rendono ancor più severa e dura la disciplina per la persecuzione dei crimini di abusi sessuali su minori commessi dai chierici. Sono le cosiddette «Normae de gravioribus delictis». Tra le diverse misure adottate ne spiccano alcune. Oltre ai soggetti previsti dal Canone 1405, le nuove disposizioni prevedono in modo esplicito (all'art. 1) la possibilità di giudicare anche i cardinali, i patriarchi e i legati della Sede Apostolica. Un'altra importante innovazione, che dimostra l'intransigenza della Chiesa cattolica contro i terribili delitti di abusi sessuali, è contenuta nel secondo paragrafo dell'art. 6 delleNormae, che punisce «l'acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori sotto i quattordici anni da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento». Sempre l'art. 6, al primo paragrafo, prevede espressamente la tutela anche di coloro che abitualmente hanno un uso imperfetto della ragione, cioè di coloro che soffrono di patologie mentali o di incapacità psichiche, equiparate nella protezione canonica delle nuove norme ai minori.

La più forte disposizione delle Normae è, probabilmente, quella prevista dal paragrafo 1 dell'art. 7, che stabilisce il diritto della Congregazione per la Dottrina della Fede di derogare ai termini della prescrizione per i singoli casi più gravi di abusi. L'art. 7, inoltre, allunga, anzi raddoppia, il termine di prescrizione, da dieci a vent'anni, per tutti i gravi delitti riservati alla giurisdizione della Congreazione per la Dottrina della Fede. Si deduce quindi che per delitti di abusi compiuti su minori il termine di prescrizione è molto lungo, cominciando a decorrere, ai sensi del secondo paragrafo dell'art. 7, «dal giorno in cui il minore ha compiuto diciotto anni». Un esempio: se un bambino subisce abusi sessuali all'età di 10 anni, la prescrizione a favore del criminale comincerà a decorrere solo otto anni dopo, cioè al compimento dei 18, e occorreranno ulteriori venti anni prima che si esaurisca il termine a vantaggio del reo. Per un bambino molestato a 10 anni, sempre per seguire l'esempio, vi saranno, quindi, quasi 30 anni (28 per precisione) per denunciare il proprio molestatore e vederlo perseguito, processato e condannato. Le condanne, in proposito, sono le più severe previste dall'ordinamento canonico, cioè la dimissione o la deposizione dallo stato clericale.

A tutto ciò si aggiunga che la Chiesa cattolica, smentendo così tutti i suoi detrattori, non vuole né chiudersi a riccio, né mettere in opera una difesa di casta, tanto che le Normae, all'art. 15, prevedono espressamente la possibilità per la Congregazione per la Dottrina della Fede di «concedere le dispense dai requisiti del sacerdozio, nonché del dottorato in diritto canonico» per il personale dei tribunali ecclesiastici che dovranno giudicare gli odiosi crimini di abusi. In altre parole, la Chiesa ha dato la massima prova di serietà nella volontà incoercibile di perseguire gli autori di abusi sessuali, aprendo, perfino, i propri tribunali ai laici.

commentiamo gli ultimi fatti...

Come vedete anche per oggi non mancano gli argomenti, arrestati a chioggia e Firenze per produzione e detenzione di materiale pedopornografico, violenza su minore, induzione alla prostituzione... dei santi insomma. Poi andiamo a Savona dove un sacerdote che ora è rinchiuso nel carcere di Sanremo per presunta violenza su minore, legge un memoriale e prega per la sua piccola vittima, ovviamente processo rinviato e speriamo che anche questo non sia l'ennesimo caso di "oltre al danno la beffa" e purtroppo a rimetterci sono sempre i bambini...

Ah dimenticavo: miraccomando cara Santa Sede e alti prelati del vaticano... per questo caso di pedofilia siano attivate le nuove norme del codice canonico, così vediamo se funzionano...

Pedofilia: parroco arrestato legge memoriale in aula

Sacerdote respinge accuse e prega per bimba sua presunta vittima

SAVONA, 19 LUG - Un memoriale e' stato letto stamane in aula da don Luciano Massaferro, il parroco di Alassio arrestato a dicembre per molestie su una chierichetta dodicenne.
Nel documento il prete respinge tutte le accuse mosse dalla Procura e prega per la bambina che lo accusa. Il sacerdote, detenuto nel carcere di Sanremo, oggi era presente in tribunale a Savona. La quinta udienza del processo si e' svolta, come sempre, a porte chiuse. Il processo riprendera' il prossimo 23 settembre. (ANSA).

PEDOFILIA: COMMERCIO SUL WEB, ARRESTI A FIRENZE E CHIOGGIA

Siracusa, 20 lug. - Una struttura criminale dedita alla produzione e al commercio di materiale pedopornografico e' stata disarticolata dalla Procura della Repubblica di Firenze in collaborazione con la Procura della Repubblica di Siracusa.
Il gip di Firenze Pietro Ferrante, su richiesta del procuratore Giuseppe Quattrocchi e del sostituto Vincenzo Ferrigno, ha disposto la custodia cautelare in carcere di un commercialista sessantacinquenne di Calenzano (Firenze), che dalla propria abitazione gestiva via internet il commercio di pedopornografia. Nell'ambito della stessa operazione e' stato arrestato anche un ex insegnante e amministratore locale di 59 anni di Chioggia (Venezia) e sono stati eseguiti sequestri in uno studio professionale di Montecatini Terme. Le indagini, avviate dopo una denuncia di Telefono Arcobaleno, sono state condotte dal Nit di Siracusa - il Nucleo investigativo telematico specializzato nel contrasto alla pedofilia on line, che, in collaborazione con i carabinieri, ha sequestrato il sito internet illegale e ricostruito i movimenti finanziari di 166 transazioni di pagamento per l'acquisto del materiale pedopornografico. Sono stati identificati clienti in Italia, Germania, Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Regno Unito, Danimarca, Austria, Francia, USA, Canada e Messico.
L'archivio contiene oltre undicimila fotografie e numerosi video, materiale in parte prodotto durante alcuni viaggi all'estero degli indagati, prevalentemente in Romania, Tunisia e Malta.
Molte delle foto fanno parte di interi set fotografici ove i minori venivano ripresi inizialmente in pose di nudo e poi durante la masturbazione. La vendita avveniva soltanto in parte via internet, attraverso alcuni server ubicati in Svizzera, ma i clienti pagavano con i canali ordinari del servizio postale, in contanti, con vaglia postali o con carte prepagate. Il sito gestito dal professionista di Calenzano, ora oscurato, aveva totalizzato un milione e trecentomila visitatori, oltre diecimila al giorno, e conteneva un post, scritto dallo stesso gestore, nel quale si prospettava per i soggetti interessati a "book fotografici", la possibilita' di ricevere oltre al compenso, il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio. In diversi sms intercettati gli arrestati fornivano a ragazzini extracomunitari conosciuti nelle vacanze all'estero, "regali" consistenti in ricariche telefoniche, biciclette, abbigliamento, scarpe e cellulari. L'indagato arrestato a Chioggia, sospettato di essere complice e fotografo per il sito web sequestrato, ha gia' riportato otto anni fa una condanna definitiva per induzione alla prostituzione minorile per aver prodotto filmati che lo ritraevano in atti sessuali con minorenni.

domenica 18 luglio 2010

commentiamo gli ultimi fatti

Sentivamo la mancanza di fatti del genere... ne abbiamo un blog pieno... è sempre tutta una... non fatemi spiegare lo schifo che provo in questo momento... e siccome penso che vi sia venuto pure a voi il voltastomaco chiudo qua dicendo...

CHE SCHIFO
condannate questo lurido infame e buttate via le chiavi

un pensiero lo rivolgo alla giovane e coraggiosa vittima...
Stella ti siamo vicino, non sei sola. Un forte abbraccio... Claudio e "una vita sottile"

non facciamo in tempo a chiudere che l'ansa ci manda una delle solite notizie raccapriccianti

fotoIngrandisci...

VIOLENZA SESSUALE: ABUSI SU NIPOTE

Nel Napoletano giovane vittima ha denunciato tutto

(ANSA) - NAPOLI, 18 LUG - Ha violentato, piu' volte, la nipote di 15 anni: e' stato arrestato a Marigliano, (Napoli), un 47enne, gia' noto alle forze dell'ordine.

La ragazzina e' stata costretta a subire abusi tra il gennaio e il febbraio dello scorso anno. E' stata proprio lei a denunciare tutto. Da qui sono scattate le indagini dei carabinieri che hanno confermato le violenze.









Questa è del 7 luglio ma è come se fosse attuale

Abusi su figlie minorenni, arrestato 53enne a Napoli

Violenza sessuale sulla più grande di appena 12 anni

Per circa sei anni avrebbe abusato sessualmente di sua figlia 12enne e palpeggiato e maltrattato le sue altre due bambine, entrambe in tenera età. Con l'accusa di violenza sessuale continuata è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Pozzuoli (Napoli) un 53enne, V.M. L'uomo deve scontare 10 anni di reclusione per i fatti commessi tra il 1996 e il 2002. Nei suoi confronti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha emesso il provvedimento di carcerazione oltre alle pene accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici perpetua, dell'esercizio di tutela e cautela. L'arresto del 53enne è stato reso possibile grazie a una denuncia di abusi sessuali e maltrattamenti presentata dalle sue stesse figlie presso gli uffici della Squadra Mobile di Napoli. Era il 2002 quando i poliziotti vennero a conoscenza della triste vicenda familiare quando, una delle bimbe ebbe il coraggio di raccontare prima a una amica poi a un'assistente sociale presso la quale si era recata di sua spontanea volontà, la raccapricciante realtà che lei e le sorelle stavano vivendo da circa 6 anni. Le tre vittime che all'epoca dei fatti, nel 1996, avevano 12, 10 e 7 anni, hanno sempre taciuto, soprattutto la più grande delle tre, per paura di ripercussioni ben più gravi, in considerazione del fatto che il padre era solito ubriacarsi. All'epoca V.M. fu denunciato in stato di libertà dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli, ma non era mai stato condotto in carcere cosa che, invece, gli è toccata in questa circostanza.

parliamo di sicurezza in internet

Internet è utilizzato da milioni di persone, collegandole tra loro al modo delle chat e dei social network, ma internet non è sicuro, e qui mi rivolgo specialmente ai ragazzi e bambini che molto spesso usano internet da soli. Alcune persone in internet possono dimostrare in modo fasullo quello che in realtà non sono, per questo è necessario stare molto attenti. Su questo blog sono pubblicate delle semplici regole da seguire. Quella "chicca" che è successa ieri a google, è stato sicuramente solo un caso isolato, ma merita comunque l'attenzione di tutti gli utenti internet, poiché sbagli come questi possono succedere ancora, non abbassiamo la guardia...

Figuraccia per Google: da 'vatican.va' a 'pedofilo.com'

Fino a ieri bastava digitare sulla stringa di ricerca di Google la parola “Vatican” o “Vaticano” per veder venire fuori il link 'pedofilo.com' comeprimo risultato, mentre solo per secondo veniva il sito della Santa Sede. Il dominio del sito citato, ora irraggiungibile, era intestato a un messicano che gestisce una società informatica a Monterrey, nel Nuevo Leon.

La prima ipotesi era stata quella di un attacco hacker alGooglebombing, un sistema che sfrutta l'algoritmo che permette attribuire "importanza" a una pagina in base a quanti link nella rete rimandano ad essa, anche se nel Gennaio 2007 l'azienda Usa aveva affermato di aver sconfitto questa (assurda) tecnica. Simona Pansieri, responsabile della comunicazione di Google Italia, ha dichiarato di non poter confermare questa ipotesi fino a che non avrebbe avuto risultati più precisi.

Poi, in serata, dopo che i tecnici di Mountain View si sono messi all'opera per risolvere il problema, Google ha fatto sapere che si è trattato di un “errore di indicizzazione” in quanto “quel sito replicava il contenuto del sito ufficiale del Vaticano”.

La risposta può convincere solo chi ha una conoscenza molto superficiale dell'indicizzazione. Poi, non è certo la prima volta che siti istituzionali vengono dirottati dagli hacker verso altri indirizzi. Alcuni anni fa era toccato a Bush: scrivendo le parole “miserable failure”(fallimento miserabile), veniva fuori come primo risultato la biografia dell'ex presidente americano.

I tecnici del motore parlano di "errore di indicizzazione", per la duplicazione dei contenuti

Altra “chicca” relativa alla sicurezza in internet viene da Catania, dove un uomo ha messo sul web i filmati di alcune donne nude, riprese da una telecamera nascosta sotto il pavimento dello spogliatoio di un solarium. Lo scopo? Partecipare ad un concorso avviato da un sito americano chiamato “Operazione sottoveste. Siamo tutti agenti segreti”.Ovviamente, l'uomo, 30 anni, è stato identificato e denunciato dalla Polizia postale per trattamento illecito di dati personali.

Già parlare di sicurezza in rete diventa difficile, nel momento in cui il web è alla portata di tutti e colleziona sempre più utenti, pertanto diviene sempre più difficile controllarne i contenuti. Ma si auspica che almeno imotori grandi come Google si impegnino di più nel limitare ladiffusione della pornografia, della pedofilia e di altri "temi" ignobili e diseducativi. Se alcuni termini impedissero l'indicizzazione dei siti sui motori di ricerca, sarebbero quasi "invisibili".

sabato 17 luglio 2010

questa satira è presa del blog di Max Frassi ve la posto anche io... è troppo carina

come devono sentirsii pedofili_n
Ecco come devono “sentirsi” i pedofili
(che nella foto, se non fosse chiaro, sono rappresentati dal chihuaha).

torniamo a parlare dell'opsicologo arrestato ieri mattina... qualche commento.

CINICO BLOG...
"Sto cercando di curarmi", ha detto il giovane psicologo ieri mattina agli agenti che lo hanno arrestato... Io questa scusa l'ho già sentita... e vi dico che se realmente uno cerca di curarsi come minimo si autodenuncia e consegna di sua spontanea volontà agli inquirenti il materiale detenuto illegalmente. Quindi... mi sa tanto che questo sarà un altro caso come quello di Giuseppe Rocco, il pedofilo bugiardo, inventava mille cose, ma alla fine è rimasto in galera...

Giuseppe Rocco un professore e questo un giovane medico psicologo operante da quasi 7 anni come terapeuta familiare, persone entrambe "laureate" parola forte se poi dicono le bugie e fanno male ai bambini...
aiaiai... carissimi... "siense insulse de cadonegne"... le bugie fanno crescere il naso...

Torniamo a parlare dell'opsicologo arrestato ieri mattina

Pedofilia, giovane psicologo in manette

«Sto cercando di curarmi». Una frase appena sussurrata agli agenti quando, ieri mattina, l’hanno arrestato nel suo studio nel centro di Roma. È accusato di detenzione di materiale pedopornografico lo psicologo di 33 anni, da 7 in piena attività come “terapeuta familiare”. Nella mansarda in cui viveva da solo, sopra l’appartamento dei genitori, gli inquirenti hanno trovato centinaia di migliaia di fotografie e filmati di bambini dai tre anni in su meticolosamente catalogate nell’hard disk del pc. «Le immagini erano scrupolosamente divise per fasce di età e raccolte in diverse cartelle - spiegano gli esperti della polizia postale che hanno condotto l’operazione -. Ma in casa non abbiamo trovato solo quelle». Slip da bimbi ancora nelle loro confezioni, collant da femminuccia strappate nelle zone intime, giocattoli e pubblicazioni scientifiche, fra queste «Nella testa dei figli» e «Abusi sessuali: i bambini raccontano». Indagine difficile, partita da un paio di server gestiti da una società in Lussemburgo attraverso i quali lo psicologo e un 40enne, anche lui arrestato nell’ambito della stessa operazione, scaricavano migliaia di file per arricchire l’inquietante raccolta. Un “collezionista di bambini” lo definiscono gli investigatori, da mesi sulle tracce di un giro di pedofili in rete. Come l’editore fiorentino di Ostia Antica, conosciuto su Internet con il nomignolo “The Slurp”, fondatore assieme a un illustre medico catanese e a uno stimato ingegnere campano del «Manifesto italiano della pedofilia».
A firmare l’ordinanza di custodia in carcere per lo psicoterapeuta il pm del Tribunale di Roma Nicola Maiorano. «Da chiarire - sottolineano gli inquirenti durante una conferenza stampa - se l’indagato abbia commesso abusi nei confronti dei suoi piccoli assistiti, visto che si occupava specificatamente di problemi legati al rapporto genitori - figli». Un lavoro complesso: gli agenti hanno appena cominciato a visionare il materiale trovato nel computer sequestrato e nella libreria del professionista. Sui nomi dei due arrestati bocche cucite, anche se nell’ambiente universitario il cerchio dei sospetti si starebbe stringendo. Una decina le perquisizioni eseguite dai poliziotti nella capitale e nel Lazio, otto le persone denunciate nell’ambito del blitz, alcuni di questi in contatto on line con i due arrestati e, soprattutto, clienti dei server lussemburghesi. Secondo la polizia quella dello psicologo era diventata una vera e propria ossessione: oltre alle mutandine e ai filmati dei piccoli dai 3 ai 15 anni, nel locale sono state trovate calze strappate, album fotografici riempiti con ritagli di giornali, pastelli, pennarelli e altri giochi da utilizzare durante le sedute. Il padre dell’arrestato lo difende: «Mio figlio non è un mostro. È una persona stimatissima anche sul posto di lavoro. Se ha scaricato del materiale “proibito” è ovvio che pagherà per questo, ma non ha abusato di nessuno nè ha mai avuto contatti con bambini sul lavoro. I pazienti di mio figlio sono anziani disturbati. A lavorare con i bambini è solo una sua collega».