venerdì 25 giugno 2010

Minori/ Aumentano le bulle e adolescenti vittime di cyberbulli

Cresce anche indifferenza e bullismo strisciante di 'malelingue'

Il bullismo ormai sembra fare meno scalpore tra i ragazzi, che sempre di più rimangono indifferenti o non intervengono quando assistono a violenze ed angherie, e nell'indifferenza, aumentano le bulle, le cattive ragazze che da sole o in gruppo perseguitano coetanee o bambine più piccole, mentre gli adolescenti sempre più spesso cadono vittime della tortura del cyberbullismo. Inoltre il bullismo diventa sempre più subdolo: notizie false e cattive che perseguitano le vittime, e spesso si diffondono via cellulare o web. E' la fotografia del rapporto Telefono Azzurro-Eurispes 'Bambini e adolescenti in Italia, presentato oggi a Roma, che dipinge il quadro degli ultimi 10 anni. Dalle indagini condotte nel 2008 e nel 2009, emerge, tra i bambini, un cambiamento degli atteggiamenti di chi assiste a episodi di bullismo: aumenta la percentuale di coloro che rimangono indifferenti (5,1% nel 2008 e 11,1% nel 2009) e di coloro che "si divertono" (9,5% nel 2008 e 13% nel 2009). Confortante è, tuttavia, la percentuale di coloro che, secondo quanto riportato dai bambini intervistati, "aiutano la vittima" in un episodio di bullismo (15,2% nel 2008 e 19% nel 2009). Tra gli adolescenti, nel 2009, invece, è l'indifferenza la reazione che si manifesta più frequentemente (19,5%) con una percentuale di quasi sette punti superiore a quella dell'anno precedente (12,1%). In generale, l'atteggiamento di chi "assiste senza intervenire", pur "disapprovando" (20,3%) o "allontanandosi per non essere presi di mira" (9,9%), sembra quello più frequente tra i ragazzi e le ragazze che assistono ad un episodio di bullismo, ancora di più rispetto al 2008, quando il 15,5% degli adolescenti "disapprovava senza intervenire" e il 7,7% si "allontanava per non essere preso di mira". Diminuiscono, seppur di poco, i bulli gregari: quelli che "si divertono" (21,1% nel 2009 vs 21,4% nel 2008) e quelli che "danno man forte ai bulli" (1,8% del 2009 vs 2,5% nel 2008). Anche gli spettatori attivi, quelli che "aiutano la vittima" direttamente (10,3% nel 2009 vs 11,4% nel 2008) oppure chiedendo l'intervento di un adulto (4,2% nel 2009 vs 4,7% nel 2008), diminuiscono lievemente. Il bullismo sempre di più prende i connotati striscianti delle 'malelingue': la "diffusione di informazioni false o cattive su di te" nel 2009 ha coinvolto il 22,1% dei bambini e il 21,8% delle bambine e il 22,8% degli adolescenti maschi e ben il 30,4% delle adolescenti femmine. Ultimamente inoltre i media riportano spesso episodi di bullismo messi in atto da ragazze: si parla in questo caso di "bullismo al femminile". Il 13,8% delle bambine riferisce, nel 2009, di essere stata vittima di bullismo ad opera di una coetanea, anche se in testa alla classifica delle angherie perpetrate rimangono sempre i coetanei maschi (per il 23,6% secondo i maschi e per il 12% secondo le femmine). Il bullismo femminile di gruppo colpisce poi le bambine nel 4,4% dei casi. Da non sottovalutare poi il dato che vede bambini e bambine vittime di una bulla della stessa età (7,7%) o di una ragazza più grande (1,2%), se non addirittura da un gruppo di femmine (2,8%). I bambini fra i 7 e gli 11 anni non sembrano essere vittima del cyberbullismo che invece colpisce gli adolescenti: nel 2009 aumentano i ragazzi che dichiarano di essere stati protagonisti, sia nel ruolo di "vittima" che di "carnefice", in episodi di cyberbullismo, soprattutto attraverso messaggi, foto o video offensivi o minacciosi, o attraverso la diffusione di informazioni false.

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