lunedì 21 giugno 2010

Giovanni Tardigrado dj-pedofilo

Arrestato in flagranza di reato. Giovanni Tardigrado, 69 anni (nella foto), pensionato, volto conosciuto in città per la sua passione per la musica (ha condotto su una emittente tv locale il programma “Buongiorno in musica”), è stato ammanettato dagli agenti del commissariato di Gela che lo hanno sorpreso mentre abusava sessualmente di un minore di 15 anni, all’interno di un monovano di via Cairoli, nel centro storico, al civico 25. Nell’alloggio sequestrato sono stati rinvenuti centinaia di video cassette, formato dvd, i cui contenuti sono al vaglio degli inquirenti. Potrebbero contenere registrazioni pornografiche. All’interno della stanza, la Polizia ha rinvenuto decine di modellini auto custoditi integri che il pedofilo, ex dipendente della Raffineria Eni, avrebbe regalato ai minori per adescarli. Non è escluso che il Tardigrado avrebbe anche cercato di catturare nella stanza dello squallore i minori, inviando ricariche telefoniche ai loro telefonini. Le indagini, avviate da poche settimane, sono scattate a seguito della segnalazione di un dirigente scolastico di Gela che ha denunciato al vice questore Angelo Bellomo, il comportamento anomalo di alcuni studenti notati in compagnia dell’uomo. Non trovando alcun riscontro plausibile che giustificasse una relazione di tipo personale tra il Tardigrado e i minori, gli agenti di Polizia hanno installato delle micro telecamere nascoste in prossimità e all’interno dell’alloggio del Tardigrado. Ieri pomeriggio, intorno alle diciassette, l’irruzione degli uomini del commissariato, che ha impedito che la violenza nei confronti di un ragazzino, con il quale l’orco si era appartato qualche minuto prima, potesse continuare. Una scena squallida: Giovanni Tardigrado nudo costringeva il minore, che inutilmente cercava di ritrarsi, a rapporti sessuali. Il “nonno-dj” è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Adesso si trova in carcere a disposizione della Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gela, Lucia Lotti. E’ difeso dall’avocato Salvo Macrì. Il ragazzino invece, accompagnato dal padre, ha sporto denuncia contro il pedofilo. Non è escluso che in passato si fossero verificati altri casi di violenza simile in quella abitazione. Le indagini dunque, condotte dal sostituto procuratore Monia Di Marco, sono ancora in corso. Fondamentali, per la svolta nelle indagini, si sono rivelate le intercettazioni ambientali e video. “E’ importante – ha detto il vice questore Angelo Bellomo – sottolineare il ruolo delle istituzioni scolastiche. Grazie alla segnalazione del preside, che ha rapportato alla Polizia, l’atteggiamento anomalo di alcuni studenti, sono scattate le indagini, che hanno portato in cella il pedofilo”.

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