giovedì 21 ottobre 2010

Sarah Scazzi uccisa in casa Misseri: trovate le chiavi. Manca solo la corda

TARANTO, 21 Ott. – “Sarah uccisa in casa!”. Questa la nuova ipotesi formulata sul televisivo giallo di Avetrana. Dopo le indiscrezioni sulla nuova pista investigativa battuta dagli inquirenti – ovvero sull’ipotesi che Michele Misseri, l’uomo autoaccusatosi di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi, stesse in realtà dormendo al momento dell’omicidio – si cercano nuove prove che permettano di ricostruire il puzzle del crimine.
Nella perquisizione compiuta ieri nella “villetta Misseri”, i militari avrebbero rintracciato il mazzo di chiavi al quale avrebbe fatto riferimento la mamma di Sarah, ma non la corda che, secondo la prima versione di Michele Misseri, sarebbe stata usata per uccidere la ragazza, poi bruciata e buttata nella spazzatura.
Gli investigatori stanno insomma cercando di chiarire il ruolo avuto dai vari componenti della famiglia Misseri nell’omicidio del 26 agosto.
Secondo gli ultimi, clamorosi risvolti lo” zio orco” della quindicenne uccisa il 26 agosto potrebbe aver avuto un ruolo nel solo occultamento del cadavere e non nell’omicidio che, se fosse confermata questa versione,Sabrina sarebbe stata l’esecutrice materiale del delitto. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Daniele Galoppa, ha affermato in effetti che al termine delle indagini a carico del suo assistito «potrebbe rimanere solo l’accusa di occultamento di cavare». E proprio lo zio di Sarah sarà sentito nuovamente dai magistrati in sede di incidente probatorio in relazione alla volontà, manifestata al suo legale, di ritrattare parte della sua confessione (soprattutto la presunta violenza sessuale sul cadavere di Sarah).

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