sabato 30 ottobre 2010

Esame del dna, dubbi sulla violenza sessuale su Sarah


SARAH POTREBBE NON ESSERE STATA VIOLENTATA

AVETRANA (TARANTO) - Sarah Scazzi potrebbe non essere stata violentata dallo zio dopo il delitto. Al momento si tratta solo di una prima ipotesi, avvalorata dal risultato di un esame preliminare su un tampone vaginale. L'accertamento dai carabinieri del Ris di Roma ha infatti permesso di trovare sul cadavere della quindicenne di Avetrana un solo Dna, quello della vittima. Nessuna traccia è stata trovata del Dna del suo presunto violentatore, lo zio Michele Misseri che si è accusato del delitto e del vilipendio del cadavere. Il risultato del tampone vaginale dovrà ora essere incrociato con le analisi in corso su diversi reperti biologici prelevati sul corpo: solo allora si potrà escludere con qualche certezza in più la violenza sessuale. Lo stesso Misseri, nei giorni scorsi, attraverso il suo legale Daniele Galoppa, aveva annunciato di voler ritrattare la parte della confessione relativa alla violenza sessuale. Una confessione, quella dello stupro, a cui in molti non avevano creduto, ma che era servita all'uomo per attribuirsi la paternità del delitto a sfondo sessuale e, soprattutto, per sviare l'attenzione degli investigatori sul presunto ruolo avuto nel delitto dalla figlia Sabrina Misseri, arrestata il 15 ottobre scorso, otto giorni dopo il padre, a seguito delle accuse del genitore. Anche il medico legale che ha compiuto l'autopsia, Luigi Strada, aveva già fatto rilevare che l'esame autoptico non aveva permesso di accertare la presunta violenza sessuale a causa del cattivo stato di conservazione del corpo, che è rimasto per 42 giorni in un pozzo pieno di acqua. Proprio Strada stava aspettando l'esame del Dna sul tampone vaginale, ma era scettico che da quell'accertamento potesse emergere qualcosa, proprio a causa della cattivo stato di conservazione del corpo che, quando è stato recuperato, la mattina del 7 ottobre scorso, era saponificato.
Dalle analisi scientifiche si attendono ora altri risultati per poter chiudere le indagini sul delitto compiuto nel garage di casa Misseri nel primo pomeriggio del 26 agosto. Oggi, intanto, Concessa Serrano e sua figlia Valentina Misseri, sono state a lungo ascoltate dai carabinieri per una vicenda relativa alla violazione della privacy, per le immagini e le foto del loro garage circolate negli ultimi giorni su varie reti televisive. Alla diffusione delle foto era stata accostata anche l'ipotesi di una vendita delle stesse, tanto che la Procura di Taranto ha aperto un fascicolo d'inchiesta per estorsione e ricettazione di atti coperti da segreto istruttorio.
Prima di essere ascoltate dai carabinieri, le due donne erano state in carcere a far visita a Sabrina, che appare sempre più stanca e disperata. Intanto, il Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Taranto deciderà probabilmente il 4 novembre se adottare provvedimenti disciplinari nei confronti dei legali dei due indagati accusati dell'uccisione di Sarah: lo zio della ragazzina è assistito d'ufficio dall'avvocato Daniele Galoppa; Vito Russo ed Emilia Velletri sono i difensori di fiducia di Sabrina. Ieri, uscendo dal tribunale, Galoppa aveva detto ai giornalisti che gli avvocati del Consiglio dell'Ordine "sono dei padri di famiglia" e "non possono fare altro che darci dei suggerimenti". Eloquente il commento del presidente dell'Ordine, Angelo Esposito: "Quel che dice Galoppa è vero, avrà i suggerimenti, ma i suggerimenti si possono dare in tanti modi".

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