lunedì 29 agosto 2011

SARAH: UDIENZA SOSPESA FINO AL 10 OTTOBRE E LA FOLLA GRIDA VERSO MICHELE MISSERI: "DEVI DIRE LA VERITA'"

Sabrina e Sarah  Sabrina e Sarah

Delitto di Sarah, rinvio udienza al 10 ottobre. I legali di Sabrina: ''C'è un clima ostile''


Procedimento sospeso dopo la richiesta di remissione per incompatibilità ambientale presentata dagli avvocati della Misseri. La Cassazione dovrà decidere se confermare Taranto come sede del processo o trasferirlo. Un gruppo di cittadini urla frasi ingiuriose contro Michele.




Taranto, 29 ago. Subito un rinvio al processo per il delitto di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa ad Avetrana un anno fa. E' stata accolta infatti dal giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Taranto la richiesta dei legali di Sabrina Misseri di sospendere il procedimento. L'udienza è aggiornata al 10 ottobre.
I termini della custodia cautelare di Sabrina sono sospesi. Il gup ha deciso di aggiornare il processo al 10 ottobre nella speranza che la Cassazione, entro quella data, decida se confermare il Tribunale di Taranto come sede del processo oppure se trasferirlo altrove. Se la Cassazione non dovesse decidere entro il 10 ottobre, il gup fisserà un'altra data per l'udienza preliminare.
L'avvocato Franco Coppi, legale di Sabrina, ha presentato in apertura di udienza la richiesta di remissione del processo per incompatibilità ambientale. Il legale ha motivato la richiesta con la presunta ostilità ambientale nei confronti delle due principali indagate. La Procura della Repubblica di Taranto si è opposta. Sabrina Misseri ha sottoscritto la richiesta nonostante il rischio, come poi si è verificato, di sospensione dei termini di custodia cautelare che scadono il 14 ottobre.
Gli avvocati di Sabrina, Franco Coppi e Nicola Marseglia, hanno depositato in apertura di udienza anche le otto lettere, di cui sette indirizzate alla figlia e una alla moglie, che Michele Misseri ha scritto da febbraio fino alla scorsa settimana.
"Abbiamo portato lettere, per esempio - spiega Coppi ai giornalisti - di questo signor Michele Misseri, il quale afferma di essere avvicinato in continuazione dalla popolazione di Avetrana che lo incita ad accusare la moglie e la figlia quando lui continua a sostenere di essere l'assassino". "Noi abbiamo sostenuto - ha aggiunto - che qui a Taranto si è creato un clima, una situazione ambientale che fa temere a noi difensori che le parti di questo processo non siano veramente libere nell'assumere le loro determinazioni".
''Riteniamo - ha aggiunto l'avvocato Coppi - che in una situazione di questo genere la Corte di Cassazione controlli se è possibile o se è doveroso fare un processo in questa situazione ambientale o se non è opportuno cambiare sede". "Qui non si discute dell'imparzialità o della serenità dei giudici, qui si discute della tenuta delle parti di fronte a questa pressione veramente inusitata che si è venuta a creare intorno a questo processo - ha proseguito - Noi difensori abbiamo ritenuto che fosse nostro dovere sollevare questa questione e se non lo avessimo fatto non saremo stati dei buoni difensori''.
In aula erano presenti questa mattina gli imputati principali: Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente figlia e madre, entrambe detenute con l'accusa di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere; Michele Misseri, padre e marito delle due donne, accusato, tra le altre cose, di soppressione di cadavere; Cosimo Cosma, nipote di Michele, accusato di soppressione di cadavere. Le persone per le quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio sono complessivamente tredici.
Nell'aula del giudice per le udienze preliminari i familiari della vittima, la madre Concetta Serrano Spagnolo, il padre Giacomo Scazzi e il fratello Claudio, erano posizionati lontano dalle due principali imputate Cosima e Sabrina. Un po' più vicino a loro era Michele Misseri che a un certo punto ha tentato di andare a salutare la moglie e la figlia, entrambe detenute, ma è stato bloccato dagli agenti della polizia penitenziaria.
Al termine dell'udienza preliminare, un gruppo di cittadini ha urlato alcune frasi ingiuriose contro Michele Misseri. L'uomo è libero dal 30 maggio scorso, dopo essere stato detenuto per diversi mesi. "Se Dio esiste nel pozzo dovevi finirci anche tu", ha detto un cittadino. "Mettiti la mano alla coscienza, vergogna", ha urlato un altro mentre il contadino di Avetrana protetto dai carabinieri e dai suoi legali, si dirigeva verso l'auto che lo stato riportando a casa. Misseri non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti.

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