mercoledì 31 agosto 2011

e ti pareva... facebook torna al centro della cronaca! ben 5 articoli di cronaca odierna per il noto social network


Facebook, tenta di adescare e incontrare bambina di 11 anni: arrestato

Nell’ultimo periodo, con la diffusione su scala mondiale dei social network, spesso le prime pagine delle cronache italiane e internazionali, vengono “affollate” da notizie relative ad abusi su minori, partite proprio dal web.
Sono numerosi infatti i casi nei quali ragazzini in tenera età, subiscono molestie e violenze di qualsiasi genere, da persone che frequentano internet.
Proprio dalla rete, in tali casi, partono i tentativi di “approccio” nei confronti di ragazzini indifesi delle fasce più basse d’età, e che spesso sfociano poi in violenze fisiche vere e proprie.
Le molestie, quindi, passano dalla sfera “virtuale” (quella di internet e dei social network), a quella “reale”.
E il caso questo di un ultimo episodio, verificatosi qualche giorno fa in Italia, e precisamente in un paese in provincia di Ravenna.
Protagonisti della vicenda, un giovane 29enne, e una ragazzina di soli 11 anni. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo, originario della Puglia ma residente a Forlì, avrebbe iniziato il suo “contatto” con la bambina, a partire da Facebook, attraverso una richiesta d’amicizia.
Poi, nel corso del tempo, il giovane avrebbe iniziato a “spingersi oltre”, con avance vere e proprie e “proposte” e messaggi a sfondo sessuale nei confronti della 11enne.
Al culmine dell’“approccio”, il molestatore avrebbe proposto alla bambina un vero e proprio incontro, che si sarebbe quindi dovuto verificare nel ravennate qualche mattina fa.
L’intera vicenda è però giunta, prima dell’incontro in questione, in mano ai carabinieri. E questo grazie all’intervento dei genitori della piccola vittima, i quali avrebbero scoperto l’incontro organizzato dal 29enne attraverso il noto social network.
All’appuntamento con il “molestatore”, al posto della 11enne, sono quindi giunti i carabinieri, i quali hanno provveduto all’arresto del giovane.

Pedofilia, Facebook per adescare bambini: arrestato 44enne a Modena



Tentava di contattare i bambini attraverso l’utilizzo di social network (in particolare Facebook), per poi cercare di incontrarli e adescarli all’uscita da scuola.
Questa la vicenda, avvenuta a Modena, e che ha portato all’arresto di un 44enne.
Il provvedimento, è stato eseguito ai suoi danni al termine delle indagini condotte dalle forze dell’ordine, le quali sono state in qualche modo “coadiuvate” dal supporto di alcunigenitori dei bambini della scuola in questione.
Nella fattispecie, questi ultimi hanno segnalato, alle autorità competenti, la presenza costante e sospetta, all’ingresso dell’edificio scolastico modenese (una scuola secondaria di primo grado), di un uomo, che si è rivelato essere il 44enne attualmente ai domiciliari. 
A conferma di tale tesi, il padre di uno dei ragazzini ha inoltre scattato alcune foto all’uomo mentre si trovava all’esterno della scuola media.
Dopo i primi accertamenti da parte della Polizia Postale, gli agenti si sono recati a Soliera (Modena), a casa dell’uomo, originario di Taranto, per effettuare una perquisizione.
Durante queste ultime ricerche, gli inquirenti hanno rinvenuto il computer dell’uomo, all’interno del quale erano contenuti gli elementi-chiave che hanno fatto scattare le manette.
Nella memoria del suo pc sono state infatti ritrovate circa 400, tra immagini e file, che ritraevano bambini, i quali erano state prelevate direttamente dal web.
L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di detenzione di materiale pedo-pornografico. A parte il tentativo, da parte del 44enne, di adescare i ragazzini attraverso i numerosi profili da lui stesso aperti su Facebook, gli inquirenti al momento non hanno riscontrato nessuna prova evidente di molestie o violenze dirette ai danni dei bambini della scuola. Lo stesso uomo, però, era già noto alle autorità per aver compiuto, in passato, episodi di violenza sessuale ai danni di minori.





Treviso, adesca minori su Facebook: arrestato

Era riuscito a ottenere la fiducia delle minorenni grazie a un falso profilo su , nel quale dichiarava di essere una donna.
Le ragazzine, vittime del raggiro, avevano poi inviato al loro aguzzino anche delle foto di nudo, e con una di esse l’uomo era riuscito anche ad avere un rapporto sessuale.
Gli agenti della polizia di Treviso hanno però messo fine al tutto arrestando il protagonista della vicenda, un 35enne residente nel trevigiano.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe ottenuto l’amicizia (su Facebook) da parte di ragazzine, di età compresa tra i 12 e i 18 anni, in cambio della promessa di un futuro nel mondo dello spettacolo.
Il 35enne, fingendosi, come detto, una donna, era riuscito ad attrarre le giovanissime nel raggiro, raccontando loro della possibilità di “successo”, in virtù di un fantomatico “fidanzato” operante appunto nel mondo dello spettacolo.
Le minorenni avrebbero inoltre inviato a quest’ultimo numerose fotografie personali, per una eventuale “valutazione”. Durante le perquisizioni, avvenute ai danni dell’uomo durante le fasi dell’arresto, la polizia ha infatti rinvenuto centinaia di immagini pedopornografiche, delle quali il 35enne era venuto in possesso grazie alla truffa da egli stesso architettata.
Gli inquirenti, aiutati nelle indagini anche dalle dichiarazioni fornite delle stesse vittime, avrebbero infine scoperto che il 35enne era riuscito addirittura a estorcere un “incontro” sessuale a una delle ragazzine “adescate” sul noto social network.

Insegnante adesca l’alunna su Facebook e la molesta, arrestato

Facebook torna al centro della cronaca per un nuovo presunto episodio di molestia partito proprio dal social network creato da Zuckerberg.
Un’insegnante 40enne romano, infatti,  molestava le proprie alunne contattandole su Facebook per poterle incontrare al di fuori dell’ambiente scolastico, sicuramente non con intenti istruttivi.
Il professore, che esercitava la propria professione nell’Istituto Superiore di Colleferro (vicino Roma)  è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di molestie sessualinei confronti di una sua allieva, minorenne. Le indagini condotte dai militari dell’Arma hanno portato alla luce le attenzioni che il docente riservava anche ad altre compagne di scuola della ragazza.
A denunciare le molestie sessuali dell’insegnante è stata la stessa vittima, lo scorso mese di gennaio, dopo aver trovato il coraggio di confidarsi con alcuni professori e con la consulente psicologica dell’Istituto. La vittima ha raccontato agli inquirenti che i primi approcci erano avvenuti sul più famoso social network durante gli ultimi mesi dell’anno scolastico 2009-2010.
L’allieva, ancora minorenne, invaghitasi del docente, ha accettato le avances di quest’ultimo e si è recata ad un incontro serale che ha avuto luogo nell’automobile dell’accusato. Proprio durante quel primo appuntamento, l’insegnante l’avrebbe molestata.
Le indagini accuratamente svolte dai carabinieri di Colleferro hanno permesso di scoprire che l’uomo aveva tentato diversi approcci simili, usando la chat di Facebook per contattare anche altre studentesse.
Il Tribunale di Velletri  ha emesso un’ordinanza di arresto ai domiciliari a carico dell’insegnante in quanto ha considerato l’eventualità della reiterazione del reato nella scuola.

Facebook, rischio depressione per bambini e adolescenti

L’utilizzo dei social network, e in particolare di , quello più diffuso a livello globale, può avere effetti negativi sulla psiche dei bambini e degli adoloscenti, tanto che alcuni di loro possono andare incontro alla depressione.
Il monito proviene dalla American Academy of Pediatrics(AAP) che ha esposto i risultati di una sua ricerca in un rapporto clinico intitolato “L’impatto dell’utilizzo dei social media su bambini, adolescenti e famiglie”.
Non soltanto l’avere meno amici su Facebook rispetto ai propri compagni di classe potrebbe indurre alcuni giovanissimi in stati depressivi, ma anche la semplice lettura dei post e dei messaggi più felici da parte degli altri piccoli utenti, così come il maggior numero di commenti ricevuti, potrebbe provocare una crisi dell’autostima.
In realtà, lo studio curato dalla AAP è prevalentemente rivolto ai genitori, i quali dovrebbero avvicinarsi senza timore alle nuove tecnologie offerte dalla rete per comprendere meglio i propri figli e adottare le misure necessarie ad aiutarli in un periodo particolarmente delicato del loro sviluppo psichico.
“Per alcuni adolescenti i social network sono la via principale di interazione sociale, più dell’andare in un centro commerciale o a casa di un amico”, ha infatti spiegato la dottoressa Gwenn O’Keeffe, una dei coautori della ricerca: “I genitori hanno bisogno di capire meglio queste tecnologie, così da poter interagire col mondo online dei loro figli”.
Di fatto, ha spiegato ancora la dottoressa, “una gran parte dello sviluppo sociale ed emotivo di questa generazione avviene quando si è su internet e si utilizzano i cellulari”, tanto che “per alcuni giovani il fascino dei social network è difficile da resistere, e la cosa può interferire con i compiti, il sonno e l’attività fisica”.
Proprio per questo, ha continuato la O’Keeffe, “è importante per i genitori capire come i loro figli utilizzino questi social media così da valutare gli appropriati limiti al loro utilizzo”. Se la propria prole frequenta abitualmente Facebook, in definitiva, i genitori farebbero bene a creare un account sullo stesso social network e a stare vicino ai propri bambini anche nel mondo virtuale.

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