venerdì 26 agosto 2011

Sarah Scazzi: un anno fa l'omicidio. Le presunte assassine, zia e cugina, ancora in carcere.


«Sto ancora aspettando Michele. Casa mia è qui. Ma io voglio la verità. Se deve continuare a ribadire le sue frottole può starsene tranquillamente da solo o con la sua famiglia». Concetta Serrano, la madre della giovane Sarah Scazzi uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, si è detta pronta a incontrare il cognato Michele Misseri e ha affermato che seguirà il processo in aula per «sapere tutta la verità» sulla morte della figlia. Intervistata da La Repubblica, Concetta ha dichiarato di aspettarsi giustizia, anche se «la giustizia umana non prevede la pena adeguata per scontare una colpa così grave. Neanche la pena capitale basterebbe. Non potrebbe restituirmi la mia Sarah. Quella gente è stata in grado di calpestare sentimenti nobili. Mia figlia li amava e loro l'hanno ripagata uccidendola», si è sfogata Concetta, che ha spiegato di essersi sentita tradita dalle sue sorelle e «soprattutto da Cosima. Le avevo affidato con fiducia la mia bambina, e nella sua casa è stata uccisa senza pietà».
26 AGOSTO 2010. Sarah Scazzi, 15 anni, era uscita di casa la mattina del 26 agosto 2010 diretta in via Deledda, a 400 metri da casa sua, per incontrare la cugina Sabrina Misseri e un'amica con le quali aveva in programma di andare al mare. Indosso una t-shirt rosa, un paio di pantoloncini corti neri, infradito e cuffie nelle orecchie per ascoltare la musica. Secondo gli inquirenti, nella viletta dei Misseri, Sarah è stata assassinata da Sabrina e dalla zia, Concetta Serrano con la complicità di suo zio (padre e marito delle carnefici), Michele Misseri che è stato accusato di soppressione di cadavere (ovvero di aver nascosto il corpo della ragazzina in modo che nessuno potesse scoprire la verità).
UN'ATTESA LUNGA 42 GIORNI. Per 42 giorni Sarah Scazzi venne cercata ovunque. Ma le sue tracce si sono perse nei 400 metri tra casa sua e via Deledda. Gli inquirenti, dati i suoi 15 anni, un'età difficile per tutti, hanno preso in esame più di una pista, tra cui quella dell'allontanamento volontario. Poi hanno pensato a un rapimento, alla pedofilia, infine hanno dovuto arrendersi all'evidenza dei fatti. Il 7 ottobre il cadavere, nudo e ormai in avanzato stato di decomposizione, di Sarah viene trovato in fondo a un pozzo in contrada Mosca, nelle campagne di Avetrana. Non troppo lontano, insomma, da dove la ragazzina ha trovato la morte. A portare i carabinieri sulla pista giusta è stato Michele Misseri.
IL CELLULARE DI SARAH. Il 29 settembre 2010 aveva dato ai militari dell'Arma il cellulare,  un po' bruciato, di Sarah affermando di averlo trovato nelle campagne mentre stava bruciando delle stoppie.
Misseri, all'epoca, era anche comparso in tivù e davanti alle telecamere non aveva potuto fare a meno di disperarsi, chiedendo a non si sa chi, «Perché l'ho trovato proprio io? Perché?». Non un'interpretazione eccezionale, infatti, il 6 ottobre, lui e sua moglie Cosima, sono stati convocati nella caserma dei carabinieri di Taranto. Dopo un interrogatorio lunga una notte intera, il contadino Michele ha confessato di aver ucciso Sarah strangolandola perché la giovane aveva rifiutato i suoi approcci sessuali. Non solo. Michele ha detto anche di aver poi abusato del cadavere, mentre era in aperta campagna.

La notizia del ritrovamento del cadavere in diretta tivù

Concetta Serrano Spagnolo, la madre di Sarah (e sorella di Cosima), ha appreso della notizia in diretta, mentre guardava la trasmissione Chi l'ha visto? seduta in casa Misseri. Era stata proprio Concetta a suggerire agli inquirenti di indagare all'interno della famiglia, non per altro, ma perché in effetti sua figlia era uscita di casa per andare proprio da zii e cugina. La figlia che, finalmente, ha avuto una sepoltura con un funeralepubblico. Dal 15 ottobre Michele Misseri ha iniziato a dare una serie infinita di versioni su come si sono svolti i fatti. Il risultato più evidente è stata la correità di sua figlia Sabrina quando ha dichiarato che è stato lui a strangolare Sarah, mentre sua figlia la teneva ferma. Nel pomeriggio dello stesso giorno, Sabrina Misseri è stata chiamata per un interrogatorio, lei che, fino a quel momento, aveva interpretato il ruolo della prima donna intrattenendo i rapporti con i giornalisti e versando qualche lacrima.
L'ARRESTO DI SABRINA E COSIMA. Per lei, dopo l'interrogatorio, è scattato il fermo di polizia per concorso in omicidio e viene trasferita in carcere. Il 26 maggio 2011 è stata arrestata anche sua mamma, Cosima. Sabrina è ancora rinchiusa in carcere insieme con la madre, Cosima Serrano, entrambe accusate di aver ucciso la ragazzina dopo l'ennesima lite tra Sabrina e Sarah, tutte e due invaghite di un amico comune, Ivano. Michele Misseri, invece, è uscito dal carcere. Nelle intercettazioni Cosima gli suggeriva cosa dire ai magistrati. Ma, a rischiare il processo sono ora 13 persone, per altre tre, accusate di false informazioni al pubblico ministero, la posizione è stata stralciata in attesa che ci sia almeno la sentenza di primo grado.
LA LUNGA LISTA DEGLI IMPUTATI. La lista degli imputati comprende i protagonisti della vicenda, Michele Misseri, la moglie Cosima Serrano, la figlia Sabrina; poi ci sono alcuni parenti (il fratello e il nipote dell'agricoltore, Carmine Misseri e Cosimo Cosma) e poi, fatto singolare, ben quattro avvocati. E ancora: famigliari o conoscenti di Giovanni Buccolieri, un fioraio che ha dapprima riferito agli inquirenti di aver visto Cosima il giorno dell'uccisione di Sarah costringere la ragazzina a salire in auto, ritrattando però tutto due giorni dopo e dicendo che quello raccontato agli investigatori era un sogno.
È prevista per il  29 agosto la prima udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Taranto, Pompeo Carrieri. Un nuovo capitolo di un giallo seguito in maniera spasmodica a livello mediatico, tanto da richiedere più volte l'intervento dell'Ordine nazionale dei giornalisti.

Nessun commento:

Posta un commento