venerdì 12 agosto 2011

Indagini e sospetti sulla lettera anonima giunta all'Eco di Bergamo

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Yara, dubbi sulla lettera anonima: si pensa a un mitomane


Potrebbe essere stato un mitomane a scrivere la lettera anonima giunta nei giorni all'Eco di Bergamo. Nella missiva, il presunto pedofilo si autoaccusava dell'omicidio di Yara Gambirasio, uccisa lo scorso 26 novembre nelle campagne di Brembate Sopra, nella Bergamasca.
Gli inquirenti sono in attesa dell'esito dell'autopsia effettuata dall'antropologa forense Cristina Cattaneo, anche se dalle prime indiscrezioni pare non ci siano novità rispetto a quello che già si sa. La lettera recapitata al giornale era stata scritta in stampatello, con l'aiuto di un normografo, ed era sgrammaticata. Il presunto assassino spiegava come aveva conosciuto Yara, come l'aveva convinta a salire in macchina con lui e, infine, il raptus omicida che l'aveva portato a infierire sul corpo della bambina.
Questa è stata la terza lettera anonima spedita dopo la scomparsa di Yara; tutte e tre sono state inviate quando le indagini erano in una fase di stallo. La prima raccomandava di cercare il corpo nel cantiere edile di Mapello, nei giorni concitati delle ricerche; la seconda suggeriva di cercare nei campi e nei prati diChignolo d'Isola, luogo dove poi effettivamente sono stati ritrovati i resti della ragazza lo scorso 26 febbraio. La terza, di pochi giorni fa, è stata scritta da qualcuno che si accusa dell'atroce delitto.
Dopo aver ricevuto la lettera - spedita dal Centro di smistamento posta di Genova - la redazione dell'Eco di Bergamo l'ha consegnata alle forze dell'ordine che, a loro volta, hanno inviato il tutto ai Ris di Parma per le analisi scientifiche.

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