martedì 2 marzo 2010

Resta incinta dopo gli abusi dei parenti

LUCERA (FOGGIA): AD ACCORGERSI DELLA GRAVIDANZA LA DIRETTRICE DELLA CASA D'ACCOGLIENZA

Il racconto di una 13enne ai carabinieri. Nonno e zio

la avrebbero ripetutamente violentata: arrestati

FOGGIA - Un racconto agghiacciante. Una storia di abusi sessuali incestuosi. A subire la furia dei parenti sarebbe stata una ragazzina di tredici anni. La giovane ha raccontato che il nonno ha abusato di lei per anni in luoghi appartati, all’interno di un’auto o fuori, in campagna. Le diceva di non gridare altrimenti l’avrebbe picchiata con la cinghia. Poi, quando tutto era finito, le regalava cinque euro. Alla fine è rimasta incinta. Tutti particolari rivelati ai carabinieri. La tredicenne sottoposta ad abusi da parte del nonno e di uno zio, entrambi oggi arrestati dai militari per violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenni e violenza privata.

MALORI - Gli arrestati - a quanto si è saputo - sono tra loro padre (di 62 anni) e figlio (di 38 anni). È stata, all’inizio di febbraio, la direttrice di un istituto di accoglienza per minorenni nel foggiano dove la 13enne vive dal 2006 perchè affidata dal Tribunale dei minori di Bari, a scoprire che la ragazzina è incinta. Quest’ultima nei giorni precedenti aveva accusato malori e, visitata dai medici nella struttura, è stata sottoposta ad una serie di accertamenti clinici.

DURANTE I WEEKEND - La terribile confessione della ragazza è giunta dopo le insistenze della responsabile del centro di accoglienza, dopo che, con gran sorpresa, ha scoperto la gravidanza. La tredicenne sulle prime non ha saputo cosa dire e solo dopo averle rivolto domande specifiche ha scoperto che la minorenne era oggetto di attenzioni da parte del nonno. La teenager è stata a quel punto subito accompagnata in Procura e, contemporaneamente, sono state avviate le indagini. La ragazza è stata ascoltata dagli investigatori alla presenza di alcuni psicologi. È stato così scoperto che dal mese di novembre dell’anno scorso quando, come disposto dal giudice minorile, la tredicenne trascorreva i weekend a casa dei nonni, il nonno si faceva accompagnare dalla nipote, con la scusa di dover andare a fare la spesa o fare benzina all’auto. Dopo averla portata in un luogo isolato, abusava di lei.

ANCHE LO ZIO - Simili episodi si sarebbero ripetuti nei mesi di dicembre e gennaio quando la tredicenne ha trascorso a casa dei nonni le festività natalizie. Anche lo zio - che sarebbe stato a conoscenza, secondo gli investigatori, degli abusi compiuti dal padre - in un’occasione avrebbe violentato la ragazzina. Questa volta l’episodio sarebbe avvenuto nell’abitazione stessa dei nonni, dove vive anche lo zio: la ragazza è stata rinchiusa l’uomo nella sua stanza da letto. La ragazzina avrebbe gridato, avrebbe chiesto ripetutamente aiuto, ma in quel momento in casa non c’era nessuno. Durante le indagini i carabinieri, alla presenza di uno psicologo, hanno ascoltato i fratellini della ragazzina, più piccoli di lei, che non avrebbero mai subito le «attenzioni» del nonno e dello zio, ma che hanno raccontato particolari sullo stato d’ansia e paura che la loro sorella più grande viveva.

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