sabato 20 marzo 2010

PEDOFILIA, NUOVO CASO PAPA: "INCONTRERÒ VITTIME"


Georg Ratzinger

Il parroco di Dietenhofen, in Baviera (Sud), è stato sospeso dalle sue funzioni poiché sospettato di aver commesso - all'inizio degli anni Settanta - abusi sessuali su un bambino del coro dei 'Passeri del Duomo di Ratisbona', che fu diretto dal fratello maggiore del Papa, Georg Ratzinger, dal 1964 al 1994. Secondo quanto scrive oggi il tabloid tedesco Bild, il religioso abusò "per mesi" di un bambino di 11 anni nel 1971. Il giornale riporta che alcuni giorni fa, il parroco aveva scritto sul sito Internet della sua parrocchia: "Il clero cattolico non è un'associazione di pedofili. L'abuso sessuale sui minori è grave e va condannato con la massima durezza". Il parroco di Dietenhofen (Baviera, Sud) coinvolto in un caso di abusi sessuali su minori all'inizio degli anni Settanta, Sturmius W., ha rinunciato all'incarico. Lo ha detto all'ANSA un rappresentante della diocesi di Eichstaett (Baviera). Il religioso ha inoltre ammesso gli abusi, avvenuti nei confronti di un bambino che all'epoca aveva 11 anni ed era membro del coro dei 'Passeri del Duomo di Ratisbona'. Da parte sua, ha spiegato la diocesi di Eichstaett, la diocesi di Ratisbona ha già denunciato il religioso alle autorità. La vittima oggi ha 50 anni, secondo quanto scrive il settimanale tedesco Stern. Ha raccontato di essere stato abusato sessualmente "per mesi" da Sturmius W.,nel 1971. All'epoca, l'autore degli abusi studiava ancora teologia. Dopo la fine degli studi, nel 1974, W. ha lasciato Ratisbona e si è trasferito nella diocesi di Eichstaett, dove i suoi precedenti di abusi sessuali su minori non erano conosciuti e dove è diventato prete nel 1978.

PAPA: "AZIONI CONCRETE" Una serie di «iniziative concrete per affrontare la situazione» degli abusi sessuali sui minori avvenuti in Irlanda, tra le quali precise raccomandazioni di preghiera e l'invio di missioni apostoliche, vengono raccomandate dal papa nella sua lettera ai cattolici d'Irlanda. Misure in parte già concordate nel recente incontro con i vescovi irlandesi, ed ora precisate nel documento, insieme alla più generale raccomandazione a rispettare, d'ora in poi, le leggi dello stato e quelle canoniche. Il pontefice chiede ai cattolici irlandesi che «la Quaresima di quest'anno sia considerata tempo di preghiera per una effusione della misericordia di Dio e dei doni di santità e di forza dello Spirito Santo sulla chiesa del vostro paese». Invita poi tutti i fedeli a «dedicare le vostre penitenze del venerdì, per un intero anno, da ora fino alla Pasqua del 2011, per questa finalità. Vi chiedo - aggiunge - di offrire il vostro digiuno, la vostra preghiera, la vostra lettura della sacra scrittura e le vostre opere di misericordia per ottenere la grazia della guarigione e del rinnovamento per la chiesa in Irlanda». Benedetto XVI invita i fedeli irlandesi a «riscoprire il sacramento della riconciliazione» ed a riservare particolare attenzione all'adorazione eucaristica, alla quale le diocesi dovranno riservare apposite chiese o cappelle. «Con la preghiera fervorosa di fronte alla reale presenza del Signore - insiste il papa nella sua lettera pastorale - potete compiere la riparazione per i peccati di abuso che hanno arrecato tanto danno e al tempo stesso implorare la grazia di una rinnovata forza e di un profondo senso della missione da parte di tutti i vescovi, i sacerdoti, i religiosi ed i fedeli. Sono fiducioso che questo programma - conclude citando anche brani evangelici - porterà ad una rinascita della chiesa in Irlanda nella pienezza della verità stessa di Dio, poichè è la verità che ci rende liberi». Papa Ratzinger annuncia infine una visita apostolica in alcune diocesi irlandesi ed una missione a livello nazionale con la «speranza» che, «attingendo dalla competenza di esperti predicatori e organizzatori di ritiri sia dall'Irlanda che da altrove, e riesaminando i documenti conciliari, i riti liturgici dell'ordinazione e della professione e i recenti insegnamenti pontifici, giungiate ad un più profondo apprezzamento delle vostre rispettive vocazioni».

PADRE LOMBARDI: "RISPETTARE LEGGI" Leggi vigenti nei singoli Stati e norme canoniche, correttamente applicate, devono essere adottate nel caso di sospetti di pedofilia. Lo ha detto il direttore della Santa Sede, padre Federico Lombardi, illustrando la Lettera del Papa ai cattolici irlandesi. Padre Lombardi ha escluso che il pontefice, parlando di «tribunali debitamente costituiti» possa essersi riferito a sedi diverse dalla giustizia ordinaria e a quella ecclesiastica, «due percorsi paralleli - ha ribadito - che, dove correttamente applicate, si sono dimostrati efficaci e sufficienti». Al contrario - ha sottolineato - gli stessi rapporti Ryan e Murphy sugli abusi in Irlanda, «misero in luce anche il mancato rispetto delle norme canoniche»

PAPA: "CHIESA VITTIMA SECOLARIZZAZIONE" Una «secolarizzazione della società» che ha comportato «nuove e gravi sfide alla fede» ha favorito, secondo il Papa, una crisi generale che ha favorito, fra l'altro, il diffondersi degli abusi sessuali sui minori. Un contesto al quale ha contribuito anche il fatto che «il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano II fu a volte frainteso». «Si è verificato un rapidissimo cambiamento sociale - afferma Benedetto XVI nella Lettera ai cattolici d'Irlanda - che spesso ha colpito con effetti avversi la tradizionale adesione del popolo all'insegnamento e ai valori cattolici». «Fu anche determinante in questo periodo la tendenza, anche da parte di sacerdoti e religiosi, di adottare modi di pensiero e di giudizio delle realtà secolari senza sufficiente riferimento al Vangelo. Il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano Secondo fu a volte frainteso e in verità, alla luce dei profondi cambiamenti sociali che si stavano verificando, era tutt'altro che facile valutare il modo migliore per portarlo avanti». In particolare il Papa punta il dito contro la tendenza, «dettata da retta intenzione ma errata, ad evitare approcci penali nei confronti di situazioni canoniche irregolari». «È in questo contesto generale - ha spiegato - che dobbiamo cercare di comprendere lo sconcertante problema dell'abuso sessuale dei ragazzi, che ha contribuito in misura tutt'altro che piccola all'indebolimento della fede e alla perdita del rispetto per la Chiesa e per i suoi insegnamenti».

PAPA, PRESTO VISITA A DIOCESI IRLANDA Nella sua Lettera pastorale dedicata al problema della pedofilia nel clero, Benedetto XVI annuncia che indirà «una Visita Apostolica in alcune diocesi dell'Irlanda, come pure ins eminari e congregazioni religiose». La visita, che dovrebbe essere compiuta da un suo incaricato, «si propone di aiutare la Chiesa locale - scrive il Papa - nel suo cammino di rinnovamento e sarà stabilita in cooperazione con i competenti uffici della Curia Romana e la Conferenza Episcopale Irlandese». I particolari dlla visit saranno resi noti in seguito. Tra le «iniziative concrete» il Pontefice annuncia anche «una Missione a livello nazionale per tutti i vescovi, i sacerdoti e i religiosi». «Nutro la speranza - spiega - che, attingendo dalla competenza di esperti predicatori e organizzatori di ritiri sia dall'Irlanda che da altrove, e riesaminando i documenti conciliari, i riti liturgici dell'ordinazione e della professione e i recenti insegnamenti pontifici, giungiate ad un più profondo apprezzamento delle vostre rispettive vocazioni, in modo da riscoprire le radici della vostra fede in Gesù Cristo e da bere abbondantemente dalle sorgenti dell'acqua viva che egli vi offre attraverso la sua Chiesa».

PAPA: "DISPOSTO A VEDERE VITTIME"«In diverse occasioni sin dalla mia elezione alla Sede di Pietro, ho incontrato vittime di abusi sessuali, così come sono disponibile a farlo in futuro». Lo scrive Benedetto XVI nella sua Lettera pastorale ai cattolici d'Irlanda. Mi sono soffermato con loro, ho ascoltato le loro vicende, ho preso atto della loro sofferenza, ho pregato con e per loro«, ricorda il Papa ripensando implicitamente agli incontri con gruppi di vittime di abusi avuti durante le sue visite negli Stati Uniti e in Australia, e anche in Vaticano ricevendo una delegazione di nativi canadesi educati nelle scuole cattoliche del Paese.

PAPA: "CHIESA VITTIMA SECOLARIZZAZIONE" Una «secolarizzazione della società» che ha comportato «nuove e gravi sfide alla fede» ha favorito, secondo il Papa, una crisi generale che ha favorito, fra l'altro, il diffondersi degli abusi sessuali sui minori. Un contesto al quale ha contribuito anche il fatto che «il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano II fu a volte frainteso». «Si è verificato un rapidissimo cambiamento sociale - afferma Benedetto XVI nella Lettera ai cattolici d'Irlanda - che spesso ha colpito con effetti avversi la tradizionale adesione del popolo all'insegnamento e ai valori cattolici». «Fu anche determinante in questo periodo la tendenza, anche da parte di sacerdoti e religiosi, di adottare modi di pensiero e di giudizio delle realtà secolari senza sufficiente riferimento al Vangelo. Il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano Secondo fu a volte frainteso e in verità, alla luce dei profondi cambiamenti sociali che si stavano verificando, era tutt'altro che facile valutare il modo migliore per portarlo avanti». In particolare il Papa punta il dito contro la tendenza, «dettata da retta intenzione ma errata, ad evitare approcci penali nei confronti di situazioni canoniche irregolari». «È in questo contesto generale - ha spiegato - che dobbiamo cercare di comprendere lo sconcertante problema dell'abuso sessuale dei ragazzi, che ha contribuito in misura tutt'altro che piccola all'indebolimento della fede e alla perdita del rispetto per la Chiesa e per i suoi insegnamenti»

PAPA: "VANGELO OSCURATO" Gli abusi sessuali sui minori all'interno di istituti religiosi «hanno oscurato la luce del Vangelo a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzioni». Lo afferma Benedetto XVI nella sua Lettera ai cattolici irlandesi, esortando ad «agire con urgenza per affrontare» le cause «che hanno avuto conseguenze tanto tragiche per le vite delle vittime e delle loro famiglie».

PAPA: "NON SOLO IRLANDA O CHIESA" «Il problema dell'abuso dei minori non è specifico nè dell'Irlanda nè della Chiesa», ma va comunque affrontato con 'coraggio e determinazione«, anche se »nessuno si immagini che questa penosa situazione si risolverà in breve tempo«. È uno dei passaggi della Lettera pastorale ai cattolici irlandesi di Benedetto XVI. »Considerando la gravità di queste colpe e la risposta spesso inadeguata ad esse riservata da parte delle autorità ecclesiastiche nel vostro Paese - si legge nel documento - ho deciso di scrivere questa Lettera pastorale per esprimere la mia vicinanza a voi, e per proporvi un cammino di guarigione, di rinnovamento e di riparazione«. »Positivi passi avanti sono stati fatti - aggiunge - ma molto di più resta da fare«.

PAPA: "VESCOVI COOPERINO CON AUTORITÀ CIVILI" «Oltre a mettere pienamente in atto le norme del diritto canonico nell'affrontare i casi di abuso dei ragazzi, continuate a cooperare con le autorità civili nell'ambito di loro competenza». È l'invito che Benedetto XVI fa ai vescovi irlandesi nella sua Lettera pastorale dedicata allo scandalo-pedofilia. «È doveroso - aggiunge il Pontefice - che le norme della Chiesa in Irlanda per la tutela dei ragazzi siano costantemente riviste ed aggiornate e che siano applicate in modo pieno ed imparziale in conformità con il diritto canonico». Secondo Benedetto XVI, «soltanto un'azione decisa portata avanti con piena onestà e trasparenza potranno ripristinare il rispetto e il benvolere degli Irlandesi verso la Chiesa alla quale abbiamo consacrato la nostra vita». Ciò deve scaturire, prima di tutto, aggiunge, «dal vostro esame di voi stessi, dalla purificazione interiore e dal rinnovamento spirituale»

PAPA: "DA CHIESA RISPOSTA INADEGUATA" Di fronte alla «gravita» delle colpe relative agli abusi sessuali sui minori c'è stata in Irlanda una «risposta spesso inadeguata» «da parte delle autorità ecclesiastiche». Lo afferma Benedetto XVI nella sua Lettera pastorale ai cattolici irlandesi. «Si deve ammettere che furono commessi gravi errori di giudizio - scrive il Papa nella sezione dedicata ai 'fratelli vescovì - e che si sono verificate mancanze di governo». «Non si può negare che alcuni di voi e dei vostri predecessori - dice il Papa ai vescovi irlandesi - avete mancato, a volte gravemente, nell'applicare le norme del diritto canonico codificate da lungo tempo circa i crimini di abusi di ragazzi». «Seri errori - aggiunge Ratzinger - furono commessi nel trattare le accuse». Tutto questo, secondo Benedetto XVI «ha seriamente minato la vostra credibilità ed efficacia». L'unica attenuate concessa dal Pontefice riguarda la difficoltà di «afferrare l'estensione e la complessità del problema» e di «ottenere informazioni affidabili e prendere decisioni giuste alla luce di consigli divergenti di esperti».

PAPA, MESSAGGIO A VITTIME «Avete sofferto tremendamente e io ne sono veramente dispiaciuto. So che nulla può cancellare il male che avete sopportato». È quanto dice Benedetto XVI alle vittime degli abusi e alle loro famiglie nella sua Lettera pastorale ai cattolici d'Irlanda dedicata ai casi di pedofilia nel clero. A nome della Chiesa, aggiunge il Papa, «esprimo apertamente la vergogna e il rimorso che tutti proviamo». «È stata tradita la vostra fiducia, e la vostra dignità è stata violata - scrive ancora Benedetto XVI -. Molti di voi avete sperimentato che, quando eravate sufficientemente coraggiosi per parlare di quanto vi era accaduto, nessuno vi ascoltava. Quelli di voi che avete subito abusi nei convitti dovete aver percepito che non vi era modo di fuggire dalle vostre sofferenze». «È comprensibile - ammette il Pontefice - che voi troviate difficile perdonare o essere riconciliati con la Chiesa». E ancora: «so che alcuni di voi trovano difficile anche entrare in una chiesa dopo quanto è avvenuto». Il Papa chiede comunque, «con umiltà», alle vittime degli abusi «di non perdere la speranza», invitandole ad affidarsi al «potere risanatore» dell'amore di Gesù, «egli stesso vittima di ingiustizia e di peccato», che «porta la liberazione e la promessa di un nuovo inizio». Rivolgendosi poi ai ragazzi e ai giovani dell'Irlanda, Ratzinger sottolinea che «siamo tutti scandalizzati per i peccati e i fallimenti di alcuni membri della Chiesa, particolarmente di coloro che furono scelti in modo speciale per guidare e servire i giovani. Ma è 'nella Chiesà - rimarca - che voi troverete gesù Cristo che è lo stesso ieri, oggi e sempre».

PAPA: "COLPEVOLI RISPONDANO A DIO E TRIBUNALI" I preti pedofili dovranno rispondere dei loro abusi «davanti a Dio onnipotente, come pure davanti a tribunali debitamente costituiti». Lo afferma papa Benedetto XVI nella sua Lettera pastorale ai cattolici d'Irlanda, diffusa alla stampa questa mattina, rivolgendosi direttamente «ai sacerdoti e ai religiosi che hanno abusato dei ragazzi». Il Papa ha poi ribadito di condividere lo «sgomento» di tanti fedeli per il «tradimento» degli abusi, auspicando una «rinascita» della Chiesa d'Irlanda. Benedetto XVI ha accusato i sacerdoti e i religiosi che hanno compiuto abusi di aver causato alle vittime «un danno immenso» e di aver perpetrato «un grande danno» alla Chiesa e «alla pubblica percezione del sacerdozio e della vita religiosa». Ciò detto, il Papa ha raccomandato ai colpevoli un esame di coscienza, un «pentimento sincero», «preghiere e penitenze per coloro che avete offeso» e di fare «personalmente ammenda per le vostre azioni». Una purificazione interiore che deve precedere ma non escludere - ha spiegato il pontefice - la giustizia terrena. «La giustizia di Dio - ha detto - esige che rendiamo conto delle nostre azioni senza nascondere nulla». Perciò «riconoscete apertamente la vostra colpa - ha esortato - sottomettetevi alle esigenze della giustizia». Ma «non disperate - ha concluso - della misericordia di Dio», pronto a perdonare di fronte a un pentimento sincero «persino il più grave dei peccati e di trarre il bene anche dal più terribile dei mali».

INDAGINI SU OLTRE 250 ABUSI La Chiesa cattolica tedesca sta indagando su oltre 250 casi di abusi sessuali a danno di minori commessi da preti a partire dagli anni Cinquanta. È quanto rivela oggi l'agenzia di stampa Dpa, secondo cui, di questi casi, 160 riguarderebbero l'Ordine dei gesuiti, contro il quale, nel gennaio scorso, sono partite le prime denunce.

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