venerdì 16 luglio 2010

IL VATICANO INASPRISCE LE PENE PER I PEDOFILI

Giro di vite in Vaticano contro la pedofilia. Allungato da 10 a 20 anni il tempo di prescrizione per il delitto, agli abusi sui minori sono equiparati quelli sugli handicappati psicici. Introdotto il delitto di pedopornografia.

Il Vaticano pubblica le nuove norme sulla pedofilia, che modificano il documento "Delicta Graviora" del 2001.. Il tempo di prescrizione del delitto si allunga da 10 a 20 anni e agli abusi sui minori sono equiparati quelli sugli handicappati psicici.Nei casi più gravi niente processo e decisione diretta e unilaterale. E' stato introdotto il delitto di pedopornografia.

Nessun cenno alla collaborazione con le autorità civili. Ma il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, spiega che tale collaborazione è prevista dalle indicazioni impartite dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e risulta dalle 'Linee guida' già pubblicate in merito. E Monsignor Charles Scicluna, procuratore della giustizia vaticana, ha poi ribadito che il segreto pontificio che accompagna i processi canonici ai preti accusati di pedofilia non deve mai impedire la denuncia alle autorita' civili.

"Se si definisce la Santa Sede uno stato, è l'unico stato al mondo che ha fatto una cosa del genere, cioè portare la prescrizione per i reati di pedofilia da 10 a 20 anni. Sarebbe bene che l'Italia seguisse l'esempio, visto che da noi la prescrizione è fino a 12 anni". Lo dice a CNRmedia Don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associazione Meter che da anni si batte contro la pedopornografia. "Allungare i tempi di prescrizione è fondamentale. Molte volte per un senso di colpa, per un senso di vergogna o per un senso di paura le denunce non avvengono con la rapidità che la situazione richiederebbe. La prescrizione fino a 20 anni offre una possibilità in più alle vittime di potersi rivolgere al Vescovo per poter eventualmente avviare una procedura canonica e, perchè no, se non solo canonica, anche giudiziaria, nei confronti di chi si macchia di questi reati" conclude Don Di Noto.

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