martedì 4 maggio 2010

Vendeva la figlia tredicenne al suocero perché potesse abusare di lei. Arrestata

L'uomo, un ottantenne, era stato arrestato due mesi fa
La famiglia viveva in forti difficoltà economiche

TARANTO - Due mesi fa fu arrestato il pedofilo ultraottantenne perché aveva abusato di una ragazzina di tredici anni. Oggi è toccata la stessa cosa alla madre della vittima accusata di aver costretto la figlia a prostituirsi e di avere convinto l'anziano violentatore ad approfittare della bambina in cambio di soldi. La squallida vicenda è avvenuta in un paesino della provincia di Taranto. La donna, di 46 anni, è stata arrestata dagli agenti della squadra mobile della città capoluogo che l'hanno sottoposta ai domiciliari in esecuzione di una misura cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Taranto Pio Guarna, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Vincenzo Petrocelli. I reati contestati sono circonvenzione di persona incapace, violenza sessuale aggravata e continuata in danno di minorenne nonché di sequestro di persona. I fatti si sarebbero svolti tra ottobre 2009 e febbraio 2010. In quel periodo la giovanissima vittima dovette cedere a reiterati abusi sessuali dell'anziano violentatore completamente invaghito della stessa tanto da divenirne sempre più geloso e possessivo. Le indagini culminarono con l'arresto del violentatore e l'isolamento della ragazzina in una struttura protetta.

LE VIOLENZE - Fin dalle prime acquisizioni investigative emerse l'angosciante circostanza per la quale la giovanissima vittima avrebbe ceduto alle avances dell'anziano uomo in quanto persuasa dalla prospettiva di ottenere da questi un cospicuo aiuto per la propria famiglia in serie difficoltà economiche. In seguito sarebbe emerso il ruolo equivoco e sospetto della madre della stessa vittima che, risultando consapevole dei rapporti tra la propria figlia e l'ultraottantenne, avrebbe ricevuto continuamente denaro da quest'ultimo acconsentendo di fatto alla squallida relazione. Gli approfondimenti investigativi successivi all'arresto del violentatore, avrebbero comprovato e documentato la veste altrettanto criminale della madre la quale avrebbe concorso nel delitto avendo indotto l'uomo a cedergli continuamente ingenti somme di denaro con grave danno per la sua condizione di pensionato abusando dell'affetto e della passione nutriti dallo stesso verso la figlia minorenne.

LE ACCUSE - La donna deve rispondere quindi di circonvenzione d'incapace e di violenza sessuale subita dalla propria figlia (tredicenne, prima, ed appena quattordicenne, successivamente) e del reato di sequestro di persona. Reati questi commessi dall'anziano e non impediti dalla stessa madre nonostante i reiterati richiami, indirizzati alla stessa da organi assistenziali ed altri conoscenti affinché vigilasse sulla giovane figlia ed impedisse la frequentazione di quest'ultima col predetto individuo.

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