Una bambina nuda e tenuta al guinzaglio come un cane, come i prigionieri iracheni di Abu Grahib. Un’altra con l’invito esplicito: “Violentami” scritto sul torace. Un’altra ancora violentata sul letto di un hotel (già identificato grazie alle scritte ricamate sulle lenzuola). E per finire un “murale” costituito dal collage di almeno 300 piccole vittime abusate in qualsiasi posizione.
È questo il contenuto di un portale pedofilo segnalato oggi alla Polizia Postale e delle Comunicazioni da parte dei volontari dell’Associazione Meter (www.associazionemeter.org).
“Siamo rimasti tutti scandalizzati qualche anno fa dalle foto della soldatessa Lynndie England con il detenuto al guinzaglio di Abu Grahib.”, dice don Di Noto, per il quale: “Nessuno però ha niente da dire o protestare per una bambina e tanti altri innocenti trattati peggio. Dove sono gli attenti fustigatori della pedofilia nel clero – giornalisti inclusi – che si stracciano le vesti contro il Vaticano a prescindere da tutto? Questo dimostra che non c’è affatto l’intenzione di allargare lo sguardo su un dramma atroce che non è espresso solo dagli abusi di farabutti che non avrebbero mai dovuto essere preti, c’è solo il desiderio di attaccare la Chiesa. E i mostri, nel frattempo, ingrassano”, dichiara.
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