venerdì 7 maggio 2010

Storie di massimo e ordinario orrore... non ci si abitua mai

Oggi la Polizia Postale di Catania ha disposto numerose perquisizioni domiciliari in vari capoluoghi del territorio nazionale nei confronti di 18 persone indagate per divulgazione di materiale pedo-pornografico mediante la rete internet. Alcuni video di pornografia minorile divulgati dagli indagati sono oggetto di approfondimento investigativo per risalire ai luoghi della loro produzione ed identificare le vittime degli abusi.
Le investigazioni, avviate in seguito ad una segnalazione dell'Associazione ''Meter'', confermano l'attenzione della Polizia Postale nei confronti di tutte le modalità informatiche di diffusione del materiale pedo-pornografico e sono state compiute con attività sottocopertura, e finalizzata in maniera preminente al rinvenimento di filmati di pornografia minorile, con il coordinamento del Centro Nazionale di Contrasto della Pedo-pornografia On-line (Cncpo) di Roma.
Le città interessate dalle perquisizioni sono state: Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Brindisi, Cremona, Cuneo, Lecco, Macerata, Milano, Napoli, L'Aquila, Reggio Calabria, Crotone, Rimini, Udine e Vercelli ma altre sono ancora al vaglio degli inquirenti. I primi accertamenti compiuti sul posto hanno confermato il possesso di materiale di pornografia minorile da parte di alcuni indagati. Numeroso il materiale informatico e di altra natura sequestrato durante le perquisizioni.

"Non ci sono parole per descrivere quello che abbiamo visto e segnalato. Non è possibile dare ulteriori particolari perchè questa volta, foto e video superano la 'ordinaria' infamia dei filmetti e delle foto che i pedofili producono ogni giorno" ha affermato il presidente e fondatore dell'associazione Meter, don Fortunato Di Noto, commentando l'operazione partita da una segnalazione della sua associazione.
Don Di Noto si dice "contento e soddisfatto" della collaborazione con il compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Roma e Catania."Ora - continua il sacerdote - è arrivato il momento di intensificare le forze per individuare i bambini", sono infatti stati attivati tutti i quindici sportelli Meter presenti nel territorio nazionale e molti volontari si stanno già recando presso la sede centrale di Avola (SR) per dare il loro aiuto. Don Di Noto sottolinea ancora come "sono pochissimi i minori individuati finora" e che dal 2003 al 2008 l'Interpol child abuse image database (Icad) dispone di circa 520.828 immagini, transitate su Internet, di singoli bambini vittime di abuso sessuale.

Ieri, in occasione della passata GBV Giornata nazionale Bambini Vittime Meter ha reso noto alcuni numeri sui maltrattamenti subiti dai bambini.
Secondo l'organizzazione gli abusi sessuali sui minori sono il 4% di tutti i maltrattamenti sui bambini. Tra il primo gennaio 2008 al 15 marzo 2010, su 6.623 casi segnalati alle linee di ascolto quelli relativi ad abusi sessuali sono stati infatti 269. Si tratta di segnalazioni provenienti soprattutto da Lombardia, Lazio e solo per il Veneto il 30%.
Per quanto riguarda le forme di abuso segnalate, si tratta soprattutto di 'toccamenti' (136).Molto numerosi (88) sono però i casi di abusi sessuali in cui chi ha fatto la denuncia non riesce a definire l’atto, ma sono presenti comunque segni fisici o comportamentali che fanno sorgere sospetti di abuso.
Sono soprattutto le bambine e le adolescenti le principali vittime di abusi sessuali (il 66% dei casi circa), in linea con i dati disponibili a livello internazionale. È tuttavia degno di nota il fatto che una segnalazione su tre riguardi minorenni maschi (89 casi, ovvero il 33,8%) a conferma che anche bambini e adolescenti maschi sono significativamente coinvolti in atti di abuso sessuale, soprattutto se in età inferiore agli 11 anni. Le vittime di abuso sessuale segnalate a Meter hanno infatti generalmente un’età inferiore agli 11 anni (57,6%).
Nel 90,3% dei casi le vittime degli abusi sono stati minori italiani; nel restante 9,7% si tratta invece di bambini e adolescenti stranieri, provenienti principalmente da Paesi dell’Est.

Ma chi è di solito che compie questi abusi? Anche in questo caso, i dati raccolti da Meter smentiscono il luogo comune secondo il quale il pedofilo è quasi sempre un estraneo. Nella maggior parte dei casi infatti gli abusi sessuali sono commessi da persone appartenenti al nucleo familiare: padri, madri, nonni, fratelli/sorelle, nuovi conviventi/coniugi e altri parenti. Se solo l’11% circa riguarda soggetti estranei, negli altri casi si tratta di soggetti esterni alla famiglia ma comunque conosciuti: tra questi, spiccano gli amici di famiglia (12,9%) e gli insegnanti (9% circa), i vicini di casa (4,7%). L’1,2% delle segnalazioni a Meter riguarda figure religiose. Un altro dato interessante è quello relativo alle donne autrici di abusi sessuali che riguardano il 12.2% di segnalazioni (21 casi).

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