giovedì 29 novembre 2012

Social network e violenza su minori, i rischi di incontrare pedofili e sfruttatori sul web sono sempre più elevati

Gruppi di pedofili ricercano bambini e minori sui social network, che utilizzano come una sorta di catalogo su cui scegliere le proprie vittime invitandole a delle apposite feste. A dirlo è un rapporto pubblicato da una commissione britannica specializzata nei crimini su minori.
“Ingenui giovani passeggiano per internet, che sta giocando un ruolo sempre più centrale nel favorire che si abusi di loro”. Così Sue Berelowitz, deputato della commissione, che lamenta come molti uomini utilizzino le tecnologie per abusare di bambine e bambini.
E lo fanno nei modi più diversi: spingendo le ragazze a postare su Facebook foto sexy, o a inviarle tramite cellulare, obbligandoli a giochi erotici e pornografici, e invitando i ragazzini e le ragazzine a feste in cui vengono spesso drogati o rintontiti con l’alcol, in modo che non si rendano conto di quel che accade loro. Ma soprattutto, in modo che non possano identificare i loro abusatori.
In base al rapporto mostrato oggi, tra agosto 2010 e ottobre 2011 sono stati 2.409 i bambini e giovani vittime di violenza sessuale, e 16.500 sono quelli a forte rischio di sfruttamento sessuale.
In rete sono stati trovati 2.900 bambini vulnerabili, e il loro rischio principale è direttamente collegato all’uso dei social network (teoricamente vietati ai minori) che mette in contatto vittime potenziali e abusatori. Abusatori che a volte sono giovanissimi. E’ il caso di un ragazzo inglese di 13 anni, che ha subito violenze proprio da un gruppo di ragazzi della sua scuola che lo hanno contattato tramite Facebook organizzando a casa sua dei ‘sex party’ ogni volta che i genitori erano fuori.
“Abbiamo trovato persone che persistono in questi terribili crimini contro i bambini sin dagli anni ’70- ha sottolineato la signora Berelowitz- organizzando diversi tipi di party. E’ importante ora- ha proseguito- che le persone si sveglino e stiano attente, soprattutto di fronte a tante prove e all’evidenza dei fatti”.
Il ministro britannico per la Difesa dei minori, Shadow Lisa Nandy, ha dichiarato che “aziende come Facebook e altri social media dovrebbero presentare le loro scuse davanti al Parlamento e spiegare quello che stanno facendo per evitare questi abusi”.
Un portavoce di Facebook ha subito risposto: “Abbiamo una politica di tolleranza zero contro lo sfruttamento e la violenza sui minori, di fatti ci risulta che sul nostro sito tali attività siano molto rare. Tuttavia, quando viene rilevato un comportamento illegale dentro Facebook, lavoriamo con le forze dell’ordine per garantire che i colpevoli siano consegnati alla giustizia”.

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