sabato 24 novembre 2012

Accusato di violenza su minori Il gup lo rinvia a giudizio

Avrebbe abusato del fratellino della sua convivente e del cugino di questi, invalido, che all’epoca dei fatti avevano rispettivamente 8 e 12 anni. Per questo lo scorso gennaio un artigiano edile pugliese di 30 anni, residente ad Almè, era finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale. A quasi un anno di distanza, la Procura ha chiuso l’inchiesta chiedendo il rinvio a giudizio dell’uomo.
Il gup Tino Palestra, su richiesta del difensore del 30enne, l’avvocato Stefania Russo, ha però disposto una perizia psichiatrica sull’artigiano, affidando l’incarico al dottor Massimo Biza, per capire se il 30enne sia capace di intendere e volere. I fatti contestati sarebbero accaduti fra aprile e novembre del 2011. Secondo le accuse, l’uomo creava le occasioni per restare solo con i ragazzini, ad esempio facendosi accompagnare da loro nella sua abitazione, convincendoli con diverse scuse. A sporgere denuncia erano stati i genitori dei due minori. I primi a farlo erano stati il papà e la mamma del ragazzino di 8 anni, che si era confidato con loro.
A dicembre 2011 il bambino viene sentito in un ambiente protetto. Spiega di aver subito abusi da parte del compagno di sua sorella e il suo racconto viene ritenuto credibile. Gli inquirenti aprono un’indagine, affidata ai carabinieri. L’artigiano non sa di essere sotto inchiesta. Di fronte alle accuse della compagna, nega tutto. Nel frattempo però lascia la casa, la convivente, licenziandosi dalla ditta per cui lavora e torna in Puglia.
Per cautelarsi va in una caserma dei carabinieri dicendo che i familiari sono intenzionati a denunciarlo per pedofilia. La denuncia arriva e il suo cellulare viene messo sotto intercettazione. Gli inquirenti scoprono numerosi contatti con persone conosciute in chat o siti web di incontri. Secondo i carabinieri, l’uomo parla di pratiche sessuali. «Ti piacerebbe farlo con i bambini?», avrebbe detto in una circostanza. E in un altro momento, «i bambini poi parlano». Elementi ritenuti un riscontro ai sospetti. 

Nessun commento:

Posta un commento