venerdì 23 novembre 2012

pedofilia e sexting, tanti i rimenesi caduti nella rete



“Non l’ho detto a nessuno. Sono due anni che mi perseguita un maniaco. Mi chiede di fare delle cose, altrimenti racconta tutto quello che io faccio. Sono disperata. Aiutami. Lo voglio denunciare”.
Con questo sms, un anno fa, una quattordicenne riminese chiedeva aiuto ad una compagna di scuola, stanca dei ricatti di un pedofilo. Con le stesse parole ed in lacrime ha raccontato tutto prima alla madre e poi alla polizia postale riminese. “Apri la web cam, spogliati e toccati. Altrimenti diffondo le tue immagini ai tuoi amici di scuola” e la piccola riminese era ”sottoscacco” di un giovane 25 enne, un campano, disoccupato, che la perseguitava sotto falsa identità, prima su Messenger e poi sul social network Facebook.  Questa storia è iniziata con foto e video quando la ragazza aveva solo 12 anni e frequentava la scuola media. Scatti apparentemente innocenti mandati dalla giovane riminese ad un amica coetanea. Così credeva ma in realtà dall’altra parte si celava il campano pedofilo. Dopo due anni di stop l’uomo torna a farsi sentire su Fb. I ricatti a quel punto diventano più pesanti, così come le foto e video scattate dalla giovane. Tutto ciò avrebbe potuto spingere la ragazza a suicidarsi se solo la madre, quel  5 novembre dell’anno scorso, non avesse trovato il telefono ed il messaggio d’aiuto della figlia.
Come spesso accade i pedofili sono legati a  reti di pedofilia sparsi in tutto il mondo. - Ispettore Vincenzo Papagni Polizia Postale di Rimini - Questa persone, l’aguzzino della riminese era collegato, era un amministratore, della rete deep web legata, affiliata, ad altri pedofili. Così si è adescata un‘operazione di Salerno che ha portato a 10 arresti in tutta Italia”.
“Nessun dorma“ il nome del blitz che ha permesso di portare in galera i pedofili e sequestrare il quantitativo più grosso,  mai ritrovato, di materiale pedo pornografico. Cinque milioni di foto che ritraggono bambini violentati e seviziati. Le indagini naturalmente continuano.
Il fenomeno del sexting è un fenomeno in espansione. I ragazzini  e le ragazzine amano fotografarsi in ogni luogo e in ogni situazione e scambiarsi le immagini. Questo diventa molto pericoloso perché si ci può imbattere nei pedofili.  Ne sono dimostrazione la storia della piccola 15enne perseguitata ma anche le 10 denunce che la postale ha raccolto da quest’estate.  Uomini, fra i 14 ed i 40anni, che segnalano di essere stati adescati sul web da giovani avvenenti donne :“Non sono altro che professioniste straniere dell’Est europeo, in alcuni casi anche del Marocco, che lo fanno come professione. – conclude l’ Ispettore Vincenzo Papagni Polizia Postale di Rimini -Se una bellissima ragazza ci chiede l’amicizia e poi ci chiede di spogliarci non cadiamo in questa trappola”.
Il consiglio delle forze dell'ordine per i genitori, naturalmente, è quello di affiancare i ragazzi ed i più giovani quando navigano su internet. Mentre per i ragazzi l'invito è quello di non fidarsi mai di nessuno. Mai.

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