giovedì 7 marzo 2013

Il Papa nel mirino degli inquirenti per i casi di pedofilia nella Chiesa


Alla base delle dimissioni di Benedetto XVI c’è un voluminoso dossier che è stato presentato alla Corte penale internazionale dell’Aja dall’associazione statunitense Snap (Survivoes network of those abused by priest) e dalla Ong americana Center for constitutional rights . Il tema è quello della pedofilia nel clero.
All’ormai ex Pontefice viene contestata anche un’epistola inviata a tutti i vescovi del mondo nel 2001, quando non era ancora il capo della Chiesa di Roma, De delicti gravioribus, che affronta il tema dei reati sessuali. Della vicenda era già informata l’amministrazione Bush, che ha evitato l’esplosione di un caso diplomatico.
In questi ultimi otto anni molte cose sono cambiate, non solo all’interno della Chiesa d’oltreoceano (che nel frattempo ha visto dichiarare bancarotta undici diocesi, in seguito ai risarcimenti extragiudiziali o giudiziali nei casi di pedofilia). Anche alla Casa Bianca siede un altro inquilino, il Presidente Barack Obama. Da qui, probabilmente le preoccupazioni attuali: “Non è solo una questione di privacy, ma bensì di sicurezza. È necessario che Joseph Ratzinger rimanga in Vaticano, in caso contrario la sua posizione non sarebbe difendibile”.

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