sabato 9 marzo 2013

Contro la violenza sulle donne, studenti: “parta da scuola il modello culturale”



“La violenza sulle donne ha radici profonde nei modelli culturali, politici e sociali, che nascono e maturano a partire dalla scuola”. A sottolinearlo sono la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli universitari (Udu) che lanciano un appello al “governo entrante affinché si prenda finalmente in seria considerazione la questione, riconoscendola e prevenendola anche politicamente”.
La campagna “femminicidio: mettici la faccia” lanciata nei social network è voluta partire proprio dai giovani e dalle scuole: “un Paese civile si raggiunge solo e solamente con un investimento serio sull’istruzione, che riconosca la cultura e il sapere come le chiavi di risoluzione dei problemi sociali”.
La scuola “è e deve essere il principale luogo di istruzione e formazione di ogni giovane – dicono gli studenti – e’ dalle scuole che crescono i cittadini di domani e i protagonisti del futuro di ogni Paese. Parlare di violenza quindi vuol dire parlare anche di scuola perchè è da qui che si deve partire e investire per costruire il cambiamento”. 
Per gli studenti “serve consapevolezza, di sè e degli altri: conoscere il proprio corpo, saper leggere i propri sentimenti, parlarne abbattendo gli stereotipi sedimentati, è la via percorrere per cambiare lo stato delle cose. L’educazione alla sessualità e all’affettività, nelle scuole, c’entra e anzi è il punto dal quale si deve partire: siamo un Paese ancora retrogrado, se parliamo di diritti e libertà, dove persiste ancora la piaga del femminicidio”. Da qui la richiesta di diventare un paese “civile, all’altezza dell’Europa intera, capace di affrontare anche il sesso distruggendo ogni inutile tabù”.

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