lunedì 11 marzo 2013

I silenzi dei cardinali del Conclave sulla pedofilia


Gli abusi sessuali nascosti dalla Chiesa svelati dalle Iene. Il giornalista Pablo Trincia racconta la storia di Massimiliano, una delle prime vittime di Don Nello Giraudo. Ovvero, il parroco che per vent’anni - dal 1980 al 2010 -continuò indisturbato a commettere abusi sessuali su diversi bambini liguri, coperto dal silenzio di vescovi e cardinali. Compreso monsignor Domenico Calcagno, che partecipa al Conclave per eleggere il successore di Benedetto XVI. Eppure nessuno dei vescovi intervistati dalle Iene vuole intervenire o lasciare dichiarazioni. Un silenzio imbarazzante.
LE IENE E LE VIOLENZE COMMESSE DA DON NELLO GIRAUDO – Già la scorsa settimana Trincia aveva intervistato altri ragazzini abusati dal prelato. Dai racconti di Francesco, Mirko e Luca era emerso come in vent’anni – nonostante le alte gerarchie fossero a conoscenza del caso – decine fossero stati i ragazzini molestati dal sacerdote. Al quale fu pure concessa la gestione di una casa per bambini disagiati. Storie per anni coperte dal silenzio: i bambini erano troppo piccoli per comprendere quei gesti. C’è anche chi ha pensato al suicidio, spaventato dall’idea di denunciare le molestie. Ma per 25 anni la Chiesa non ha fatto nulla per fermare Don Nello. Francesco Zanardi era stato violentato dal sacerdote nel 1981, quando aveva soltanto 11 anni: oggi ha 42 anni, vive a Savona e ha passato metà della sua vita a raccogliere le prove che confermassero le violenze del suo molestatore: “Ci portava in campeggio o alla casa della madre: era l’occasione ideale per restare da solo con i ragazzi e abusare di loro”. Aveva svelato dettagli imbarazzanti: “Ci diceva che voleva vedere le differenze tra il suo piccolo pene e i nostri, poi ci toccava e masturbava: a volte si trattava di rapporti completi”.  Era come posseduto da un istinto irrefrenabile: “Provavo a respingerlo, ma poi ti puniva a livello psicologico, isolandoti”. Storie drammatiche, come quelle di Mirko (vittima di molestie nel 1984, all’età di 12 anni) e Luca (2000, quando aveva 15 anni). Don Nello cominciò a molestare ragazzini nel 1980, a Valleggia: già allora tutti sapevano – lo dimostrano alcune schede con la denuncia di un genitore – ma Monsignor Sanguinetti si limitò a spostarlo a Spotorno, dove le violenze continuarono, in un gruppo scout gestito dallo stesso Giraudo. Dopo altre segnalazioni fu mandato a Feglino: nel ’92 gli fu permesso di aprire una comunità per ragazzi disagiati. Le molestie continuarono, fin quando il prete pedofilo fu denunciato da un’altra vittima, Filippo. Fu condannato a un anno di carcere, ma non entrò mai in galera grazie alla condizionale. Questo perché tutti gli altri abusi caddero in prescrizione.
LE IENE, I SILENZI DELLA CHIESA E LA STORIA DI MASSIMILIANO -  La complicità dei vescovi e i tentativi di nascondere le sue molestie (anziché denunciarle) hanno permesso a Don Nello di agire indisturbato. Lo hanno confermato alcuni documenti interni della parrocchia di Savona, che hanno permesso alle Iene di svelare i silenzi della Chiesa. Trincia intervista Massimiliano, il figlio del genitore che denunciò per primo gli abusi di Don Nello, come si legge sulle carte: “Giraudo era il mio insegnante di religione: ricordo bene quando palpeggiava i ragazzini, a luci spente, mentre mostrava alcune diapositive”, ricorda Massimiliano. Per lui, adesso un uomo adulto, lo shock è ancora vivo: “Ogni volta che tocco il velluto ricordo i suoi pantaloni”, rivela, spiegando quando Don Nello lo costringeva a masturbarlo. “A mia madre crollò un mondo non appena seppe dei suoi abusi: i miei genitori volevano denunciare il caso alla magistratura, ma poi si fecero convincere da monsignor Sanguinetti, che promise di risolvere il tutto dall’interno”. Sanguinetti fu uno dei tre monsignori, che, come Lanfranconi e Calcagno, ora pronto a partecipare al Conclave, coprì gli abusi. Per anni la Chiesa continuò a insabbiare il caso, nonostante fosse stato informato anche Joseph Ratzinger, futuro papa e ai tempi prefetto della Congregazione della dottrina della fede. L’unico interesse era evitare che il caso fosse conosciuto dai media.
IL SERVIZIO DELLE IENE – Dopo la denuncia delle Iene, è stato Francesco Zanardi, una delle altre vittime, a cercare di consegnare in Vaticano 12.500 firme di cittadini che chiedono un allontanamento di Calcagno dal Conclave. Ma Francesco è stato fermato dalla polizia e non è stato ricevuto da nessuno. Ci sono anche gli attivisti della Snap, una rete americana, a denunciare il caso e lo scandalo pedofilia nel mondo della Chiesa: David Clohessy, il fondatore – abusato quando era bambino da un prete – racconta storie molto simili a quelle raccontate dalle vittime di Don Nello: “Anche noi abbiamo cercato di incontrare vescovi e cardinali, ma nessuno ci ha ascoltato”. In cerca di una risposta, Le Iene hanno chiesto una presa di posizione agli altri cardinali presenti a Roma: “Ha diritto a partecipare al Conclave”, ha spiegato uno di loro, riferendosi a Calcagno. Tutti gli altri hanno preferito non rispondere. “Non voglio fare dichiarazioni”, spiegano. Tutti uniti attorno a un imbarazzante silenzio.

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