domenica 27 febbraio 2011

Yara Gambirasio, la rabbia del popolo del web


Ha lasciato tutti di sasso il ritrovamento del corpo della piccola Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da tre mesi esatti da Bembrate di Sopra, in provincia di Bergamo, il cui corpo senza vita è stato ritrovato nel pomeriggio di ieri in una campagna incolta a circa 10 chilometri dal paese dal quale è scomparsa e nel quale viveva insieme alla sua famiglia.
Tre mesi di ricerche, di disperazione e di speranze, interrotte all’improvviso ieri, in seguito al ritrovamento del suo corpo, che ha così messo, solo in parte, la parola fine alla vicende che ha tenuto per tre lunghi mesi l’intero Paese col fiato sospeso.
La commozione, però, soprattutto tra gli utenti di Internet, ha lasciato subito spazio a sentimenti di rabbia, nei confronti dell’assassino, o dei potenziali assassini, che hanno spezzato le ali ad un angelo ancora troppo giovane.
I messaggi di indignazione su Facebook, in particolare sulla pagina dedicata alla ragazzina e che era stata adoperata come un invito a non fermare le ricerche, si sono quindi susseguiti, prendendo il sopravvento, quasi, su quelli di cordoglio e solidarietà. Vogliono l’assassino, il “maledetto” al quale augurare il peggio, morte compresa. Per lui, “solo la pena di morte”. ““In questi casi nemmeno la tortura renderebbe giustizia, che mostri schifosi, datelo a noi”, si legge ancora.
E poi, i messaggi di quanti invece pensano ai genitori e alla famiglia intera della piccola, con una proposta dal gruppo Facebook “Gruppo per ritrovare Yara”: “Accendiamo tutti una candela simbolica da pubblicare sui nostri profili. Facciamo una fiaccolata per Yara e per mostrare tutto il nostro calore alla famiglia”, condivisa subito dai numerosi utenti del web.

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