lunedì 1 luglio 2013

Scandalo pedofilia: il Vaticano trema... da tempo!


Il Vaticano è, tempo immemore, trema per i vari scandali, e in questi giorni è tornato a farlo dopo le confessioni choc di Patrizio Poggi, l’ex sacerdote condannato a otto anni di reclusione (poi ridotti a cinque, ndr) per abusi sessuali.  L’ex prete, dopo aver scontato gli anni di galera, aveva insistentemente chiesto di essere riammesso all’ordine sacerdotale, ma di fronte al secco rifiuto delle gerarchie ecclesiastiche, preso da furia vendicativa, si è messo a riesumare verità alquanto ingombranti, arrivando ad accusare un noto monsignore “con la passione per i bambini”. 
Dopo le dichiarazioni del Poggi, sono stati indagati, dalla Procura di Roma, altri quattro sacerdoti con l’accusa di violenza sessuale aggravata e le investigazioni stanno andando avanti.
Nonostante la censura di Stato tenti con tutte le maniere a disposizione di impedire la divulgazione di siffatte notizie, le stesse vengono, comunque, riferite da giornali e TV, ma in primis dai siti web nostrani ed esteri, nei quali si raccontano episodi di pedofilia che hanno come protagonisti i preti. 
A questo punto si può tranquillamente parlare di vera e propria “epidemia”, dimostrata anche dall’arrivo di Papa Francesco il quale è intervenuto con veemenza contro tali accadimenti.  Mentre altri Papi, prima di lui, si facevano avanti con vigore contro i media, soprattutto quegli USA, perché osavano mettere in piazza tali raccapriccianti notizie, che avrebbero gettato fango sulla Chiesa e turbato i fedeli, il nuovo pontefice, al contrario, ha fatto ben capire che vuol fare finalmente pulizia del male oscuro che sta ammantando le chiese e il Vaticano.
Prima del suo avvento, per il Vaticano il modello di “informazione corretta” era quello tipicamente italiano, passionale e tripudiante quando si trattava di acclamare il papa, tenebroso e ingannevole quando si trattava di nascondere le mancanze della chiesa o dei suoi “impiegati”. 
Ora, con Papa Francesco, dovremmo ricevere risposte al perché la Chiesa non abbia mai spiegato per quale ragione fare il prete cattolico non affievolisca, o al limite non induca a crearsi un freno morale, in merito a tali corrotte tendenze che, non dimentichiamolo, generano veri delitti e non peccatucci da spazzar via nel confessionale. Da coloro, che dovrebbero essere la voce di Dio in terra, che predicano altissime verità soprannaturali e che giudicano i nostri peccati, dovremmo aspettarci se non altro un minimo di coerenza e di condotta edificante, ma, ahimè, molto spesso non è così. 
Riguardo i preti americani, vale la pena ricordare, come già fatto in precedenti articoli, che la sola diocesi di San Francisco, ha dovuto patteggiare risarcimenti ai famigliari dei bambini vittime di sacerdoti pedofili, per ben 21 milioni di dollari.
E se consideriamo gli USA, nella sua totalità, le cifre si aggirano intorno al miliardo di dollari di indennizzi. Una vera ecatombe finanziaria per il mondo della Chiesa americana, che fra l’altro non gode del benché minimo finanziamento pubblico.
 Possiamo porre fine al pezzo affermando che il pedofilo, prete o civile che sia, è un individuo con gravissimi problemi, che in maniera irrazionale, aberrante e deleteria per gli altri, cerca il proprio io e la sua smarrita identità sessuale.  Nella fattispecie del sacerdote, il contesto è ancora più articolato a causa della infausta influenza psichica che ha dovuto subire e che è stata oggetto dei suoi tanti studi, della sua preparazione e della sua vita. 
La reticenza ecclesiale, e le solite negazioni della realtà, in primis, ostacolano una vera e propria cura psicologica e medica di questi parroci, evidentemente perché, sino a oggi, ma con il nuovo Papa già sta cambiando qualcosa, la Chiesa tendeva a nascondere con l’omertà i numerosi sacerdoti pedofili poiché, forse, il prete pedofilo, abusando di bambini, per quanto orribile e pauroso possa essere, altro non pensa di fare che “celebrare una messa”, impiegando simboli diversi ma richiamando significati affini, ovvero: la giovane vittima innocente va sacrificata; il sangue che da essa sgorga non è la prova della violenza terrena, al contrario, questo liquido ci “lava” e “ci purifica”!
Come d’altronde succedeva in primordiali riti religiosi. 

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