venerdì 12 luglio 2013

Mirano (Ve): massaggiatore sotto inchiesta per pedofilia


Dopo un allenatore anche un massaggiatore di squadre giovanili finisce sotto inchiesta per pedopornografia e anche per violenza sessuale, seppur per l’ipotesi meno grave. Per il 15 luglio, il pubblico ministero Massimo Michelozzi ha chiesto e ottenuto dal giudice Marta Paccagnella l’incidente probatorio durante il quale verrà sentito il ragazzino che avrebbe subito le attenzioni del massaggiatore. Approfittando del fatto che doveva massaggiare il minore lo avrebbe accarezzato anche in zone in cui massaggi e toccamenti non sono previsti.
Il ragazzo ha raccontato quello che era accaduto ed è scattata l’indagine sul conto del massaggiatore, che viene utilizzato da più di una squadra giovanile di calcio della zona. Dopo la denuncia, presentata sulla base del racconto del minorenne, gli investigatori hanno perquisito casa sua e, come accade ormai sempre più spesso, hanno trovato decine di fotografie pornografiche con minorenni protagonisti. R.R., queste le iniziali del suo nome e cognome, per ora è semplicemente indagato, ma dopo l’incidente probatorio e se il ragazzino confermerà le accuse, la strada del suo rinvio a giudizio è segnata. Toccherà poi al suo difensore, l’avvocato Francesca Scarpa, decidere se affrontare il processo o se chiudere tutto velocemente con un patteggiamento, cercando un accordo con il rappresentante della Procura, o con il rito abbreviato, portando a casa comunque lo sconto di un terzo sulla pena finale in caso di dichiarazione di responsabilità. Tra l’altro, R.R. avrebbe già avuto guai giudiziari per vicende del tutto simili per le quali è finito nuovamente sotto inchiesta ora.
Proprio pochi giorni fa, un altro pubblico ministero veneziano, Alessia Tavarnesi, ha mandato a giudizio, con rito immediato, cioè saltando l’udienza preliminare, un giovane allenatore di calcio che, spacciandosi per uomo del team dell’Udinese, squadra che milita in serie A, organizzava corsi di calcio estivi per bambini e ragazzi. A smascherarlo sono stati proprio i bianconeri, che da Udine hanno segnalato il fatto che con la squadra del capoluogo friulano non aveva nulla a che fare. Maurizio Mandato, questo il suo nome, ora deve rispondere di violenza sessuale e produzione di materiale pornografico perché anche a lui, quando hanno controllato il suo computer per la vicenda dell’Udinese, hanno scovato le fotografie con i ragazzini protagonisti: lui gli scattava le immagini mentre dormivano, a loro totale insaputa. Silenziosamente e lentamente prima gli abbassava le coperte, poi le mutande durante la notte, scattava le foto e poi risistemava tutto. Quindi metteva in video quello che aveva rubato durante la notte. A denunciarlo i genitori di una minorenne di Silea, dove aveva organizzato una corso di calcio, sempre sfruttando il nome dell’Udinese. A differenza del massaggiatore, l’allenatore è stato arrestato anche se alla fine è riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari nella sua casa in Liguria.

Nessun commento:

Posta un commento