venerdì 19 luglio 2013

Pedopornografia sul pc Giovane papà condannato


HA ABBOCCATO a un file-esca lanciato dalla polizia postale di Bologna. Così un giovane di 33 anni della Val d’Enza (non riveleremo la sua identità per tutelare il figlioletto minorenne) è stato condannato ieri a un anno e quattro mesi di reclusione per detenzione di materiale pedopornografico (assolto invece dall’accusa della diffusione dello stesso materiale). Nella memoria del suo computer, infatti, gli agenti hanno trovato oltre mille fotografie e circa 25 video contenenti immagini di bambini sfruttati. Scaricati, visionati e cancellati, dicono gli inquirenti.
TUTTO comincia nel maggio del 2009 quando dal pc del giovane reggiano parte un ‘contatto’ con un dispositivo civetta degli investigatori. Dopo un mese arriva il blitz, direttamente nell’abitazione del 33enne. Qui, durante la perquisizione, gli agenti trovano un portatile. E nella memoria (anche se cancellati) c’erano le tracce degli accessi e anche tutta quella massa incredibile di oggetti virtuali. Tuttiscaricati da Emule, secondo le ricostruzioni; un programma che, però, in contemporanea con l’acquisizione dei file, li ‘rilancia’ in automatico all’interno della Rete. Per questo l’uomo era stato accusato dalla procura di detenzione e, anche, diffusione di materiale pedopornografico.
L’imputato si è giustificato dicendo che casa sua era frequentata praticamente ogni giorno da una decina di amici che usavano il suo computer per scaricare musica. Ma non ha fatto nomi. Ha detto di non sapere niente di quelle immagini disgustose; piuttosto qualcuno, resosi conto dell’illegalità di quanto scaricato, potrebbe avere cancellato i file. Di diverso avviso il sostituto procuratore Stefania Pigozzi che ha chiesto per l’imputato la condanna a 3 anni e 8 mesi di reclusione. «Un conto è il dolo della detenzione e un conto quello della divulgazione — ha spiegato il difensore Romano Corsi, nell’arringa — e su quest’ultimo punto non vi è nessun elemento che provi la volontà di diffusione di quei materiali».

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