venerdì 7 dicembre 2012

Intercettano 12enne e lo salvano da un pedofilo


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Rimini - STAVANO cercando un latitante, invece, grazie alle intercettazioni, hanno scovato un pedofilo. Fermandolo prima che andasse all’appuntamento con la sua vittima riminese, un 12enne che aveva contattato su internet. Gli inquirenti hanno preferito scoprirsi, non volendo correre il rischio che il ragazzino cadesse nella rete del ‘predatore’.
L’OBIETTIVO dei carabinieri era un latitante. Un uomo che cercano da tempo e uno dei tentativi per trovarlo era quello di mettere sotto intercettazione tutta la sua famiglia. Incluso il figlio di 12 anni, nella speranza che lo contattasse e loro riuscissero a saperne di più sul luogo in cui si trova nascosto. Ed è stato proprio leggendo gli sms del ragazzino che i militari hanno scoperto che questo stava cadendo nella trappola di un pedofiloDai messaggi hanno capito che erano amici su Facebook, ma che quell’amicizia per lo sconosciuto aveva ben altro significato. Via via, gli investigatori si sono resi conto che le cose si facevano sempre più spinte, che gli scambi stavano diventando sempre più pericolosi e sempre più a sfondo erotico. «Ci vediamo su internet — gli scriveva — tu ti spogli e fai...». Fino a quando non hanno letto l’ultimo messaggio che la ‘persona’ aveva inviato al 12enne e che li ha convinti a intervenire.
AL MANIACO le immagini sulla webcam non bastavano più e aveva deciso di passare infatti alla mossa successiva, fare in modo di incontrare il ragazzino che era diventato la sua preda. Troppo giovane per rendersi conto a che cosa stava andando incotro, questo rispondeva per niente insospettito, magari gratificato dalle ‘attenzioni’ di un amico più grande. Poi l’ultimo sms «allora vengo da te e mi fai quelle cose che fai di fronte alla telecamera». A quel punto, i carabinieri si sono trovati di fronte a una scelta: svelare alla famiglia che la stavano intercettando o correre il rischio che il 12enne incontrasse il pedofilo. Un appuntamento che potevano anche non riuscire a fermare in tempo. Così, d’accordo con il magistrato, sono andati a casa della giovane vittima e hanno rivelato alla madre quello che stava succedendo, sequestrando anche il computer del 12enne per passare al setaccio tutti i contatti. Non è stato difficile per gli investigatori riuscire a identificare chi stava dall’altra parte della telecamera virtuale. La persona in questione non aveva nemmeno pensato a nascondersi dietro una ‘maschera’, come spesso fanno i predatori di bambini. Lì sopra c’era il suo nome e cognome, quello di un 22enne toscano. Si stava preparando ad andare all’appuntamento, quando i carabinieri della sua città sono andati a bussargli a casa. Adesso dovrà rispondere di violenza sessuale per induzione.

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