sabato 1 dicembre 2012

“Ha bisogno di medicine, liberatela” L’appello del nonno di April Jones


«April soffre di paralisi cerebrale infantile e ha bisogno di essere curata. Vi prego di liberarla». L’appello di Richard Moon, nonno di April Jones, è solo l’ultimo tassello della tragica vicenda della bambina di cinque anni scomparsa lunedì pomeriggio. Tutto il Galles segue con le mani giunte e il cuore in gola le ricerche delle piccola. Migliaia di famiglie hanno appeso alla porta di casa un nastro rosa, come dimostrazione di affetto e di speranza per April. Fino all’appello del nonno non erano circolate notizie sullo stato di salute della bambina scomparsa lunedì pomeriggio mentre giocava a pochi metri da casa a Machynlleth, nel Galles occidentale. «Fino ad oggi – ha aggiunto Moon – April se l’è cavata bene, anche se ha avuto problemi alle mani, come si vede dalle foto. Ma è una bambina uguale agli altri suoi coetanei». Uguale, ma con un problema in più: la paralisi cerebrale infantile è una disfunzione del sistema nervoso centrale che affetta lo sviluppo, la postura e le capacita motorie. Una patologia non degenerativa ma che va curata con dei farmaci appositi cui April, ovunque si trovi, non ha accesso. 
Intanto, le indagini per il ritrovamento della bimba proseguono serrate ed è in corso una perlustrazione a tappeto che sta impegnando centinaia di uomini e in tutto il Paese. Oggi la polizia ha perquisito il bed & breakfast dove era alloggiato Mark Bridger – l’uomo fermato dalla polizia perché sospettato di rapimento - nei giorni precedenti la scomparsa di April. La polizia ha ammesso di avere interrogato Bridger una seconda volta, senza però ottenere alcun indizio utile alle indagini. Sembra inoltre che una troupe televisiva di Channel 4 abbia casualmente ripreso Bridger mentre camminava lungo il fiume Dyfi, poco prima di essere arrestato martedì pomeriggio. Secondo un testimone, l’uomo avrebbe chiesto a delle persone lungo il corso d’acqua se avevano notizie della bambina.  
E, proprio intorno al fiume, si stanno concentrando le ricerche cui partecipano la guardia costiera, un’unità marina munita di hovercraft e un nucleo speciale di canoisti. Gli agenti non escludono però nessuna ipotesi, neanche che nel rapimento possano essere coinvolte più persone. Le ricerche proseguono non solo presso il Dyfi, ma anche nelle montagne, nei boschi intorno a Machynlleth e nel centro del paese. Ieri la polizia aveva chiesto di lasciare le ricerche agli specialisti, ma oggi ha deciso di istituire un registro per tutti i volontari che volessero dare una mano. Il caso della bimba sta tenendo col fiato sospeso tutto il Paese, e le adesioni sono state centinaia. «Capiamo perfettamente perché la gente vuole essere coinvolta attivamente, uscire da casa e trovare April. Stiamo facendo il possibile per ritrovarla e al contempo non fare nulla che possa compromettere le ricerche». 
Anche il primo ministro David Cameron ha lanciato un accorato appello: «Il mio cuore è rivolto alla famiglia che sta vivendo questo incubo, aggravato dalla paralisi celebrale. E’ una malattia che conosco perché colpisce anche uno dei miei figli. Mi rivolgo a tutti: se avete visto o sentito qualcosa, se avete un’idea che credete possa aiutare, parlate con la polizia e aiutate la famiglia a ritrovare la loro adorata bambina». 

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