mercoledì 29 settembre 2010

Trovato il telefonino di Sarah è semidistrutto dal fuoco


E' stato trovato in un campo tra Avetrana e Nardò. Chi l'ha abbandonato ha tentato di distruggerlo con il fuoco. Ancora non si sa se contiene la scheda Vodafone utilizzata dalla ragazza. Sul posto ci sono il pm e i carabineri alla ricerca di ulteriori tracce e indizi che portino alla quindicenne scomparsa il 26 agosto

Fonte: bari.repubblica.it
Finalmente un indizio che riporta a Sarah Scazzi, la ragazzina di Avetrana scomparsa nel nulla da più di un mese. In un campo tra Avetrana e Nardò sarebbe stato trovato il telefonino della quindicenne. Qualcuno ha tentato di distruggerlo perché è parzialmente bruciato. Corrisponde al modello e al colore, anche se non c'è ancora la certezza assoluta che sia il cellulare di Sarah Scazzi. La zona è stata transennata per cercare ulteriori tracce e indizi che portino alla ragazza. Sono stati convocati anche i genitori della ragazza per il riconoscimento. Sul fatto, però, che si tratti del telefonino della ragazza gli investigatori hanno pochi dubbi. Sul posto per gli accertamenti c'è il procuratore aggiunto Pietro Argentino, assieme ai carabinieri guidati dal colonnello Giovanni Di Blasio.  Il luogo nel quale è stato trovato il cellulare di Sarah confina con la provinciale che collega Nardò con Avetrana, tra le province di Taranto e Lecce: una zona facilmente raggiungibile proprio dalla strada dove la ragazza è stata vista l'ultima volta.

Un elemento importante sul quale si sono concentrati gli inquirenti è la ricerca della scheda telefonica Vodafone, utilizzata dalla ragazza: ancora non si sa se la sim è ancora inserita nel telefonino o se è stata asportata e dispersa altrove. Proprio in queste ore i carabinieri del Ros stavano lavorando sui tabulati telefonici. Hanno infatti individuato tutti i numeri di telefono che erano ad Avetrana al momento della scomparsa della ragazza per cercare di tirare un elenco di testimoni ed eventualmente qualche possibile sospetto.

Proprio oggi ad Avetrana è arrivato il pool difensivo chiamato dalla famiglia Scazzi: si tratta dei due avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile (gli stessi che si occupano della difesa di Rudi Guede, il presunto omicida di Meredith Kercher) e dell'ex comandante dei Ris, Luciano Garofano. Tra le cose da valutare anche le ultime dichiarazioni della mamma di Sarah, Concetta Serrano Spagnolo, che aveva parlato del passato burrascoso del marito e della possibilità di una seconda famiglia a Milano, dove l'uomo lavora insieme con il figlio. "Eravamo in macchina con mio marito e Sarah stava giocando con il suo telefonino quando vide che nella memoria c'era la foto di una bambina di circa cinque anni con i capelli scuri. Lei sospettò subito e disse al padre: chi è questa, un'altra tua figlia che vive a Milano? Mio marito s'infuriò con lei urlando che non doveva permettersi di curiosare tra le sue cose. Poi si giustificò dicendo che quel telefono lo aveva comprato di seconda mano e che sicuramente la foto apparteneva al vecchio proprietario". I carabinieri stanno valutando anche la posizione della badante rumena che lavorava a casa Scazzi ("mi ha meravigliato anche la dettagliatissima descrizione che ha dato ai carabinieri su com'era vestita Sarah, persino i particolari più piccoli che nemmeno noi sapevamo"), andata via dall'Italia dopo la morte del nonno di Sarah che accudiva da tempo.

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