mercoledì 24 aprile 2013

Pornografia minorile, Facebook apre i server e invia al gup le conversazioni


La magistratura milanese è riuscita per la prima volta ad accedere agli archivi centrali di Facebook, in California, per approfondire le indagini su un presunto pedofilo di Bolzanoche adescava le sue vittime proprio sulla piattaforma di Zuckerberg.
Gianluca Mascherpa, cinquant'enne allenatore di pallavolo femminile, era già stato condananto lo scorso 20 Marzo a 11 anni e 4 mesi di carcere per le accuse di pornografia minorile e violenza sessuale: Mascherpa adescava le sue vittime (alcune anche minori di 14 anni) su Facebook utilizzando un nickname falso e chiedendo loro di spogliarsi e di compiere atti sessuali davanti alla webcam.
La condanna non ha però soddisfatto il gup milanese Andrea Salemme che, convinto che alcune vittime del pedofilo non fossero ancora state scoperte, ha inoltrato una rogatoria attraverso l'ambasciata USA di Roma e, grazie all'intervento dell'FBI, è riuscito ad entrare in possesso di una serie di file criptati inviati su alcuni cd direttamente dagli archivi di Facebook.
I file contengono le conversazioni del pedofilo con le sue vittime mentre le foto sarebbero state cancellate dallo stesso Mascherpa prima dell'inizio delle indagini. Grazie alla collaborazione dell'FBI e di Facebook, quindi, si potrà fare totale chiarezza sull'attività del condannato. 
E' la prima volta che Facebook apre i suoi server centrali: quest'indagine potrebbe essere il preludio ad una collaborazione tra Facebook e le forze dell'ordine per smascherare i numerosi pedofili che ricercano vittime sul social network.

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