giovedì 25 ottobre 2012

Pedofilia: arrestato padre di famiglia


Ha adescato su Skype due sorelline di 9 e 11 anni.
Quando hanno visto il più piccolina parlare su Skype di contatti su internet con un uomo adulto, sono trasaliti. A una coppia di genitori di Napoli è piombato il mondo addosso. Le loro bambine di 9 e 11 anni erano finite nella rete di un pedofilo. Un pedofilo trentino che le aveva dapprima irretite con mille chiacchiere e poi si è fatto inviare dalle due bambine filmati con atti di autoerotismo. Era lo scorso giugno. I genitori non si sono persi d’animo. Sono corsi dai carabinieri e i militari del nucleo investigativo di Napoli hanno iniziato le indagini insieme ai colleghi del Racis di Roma, il reparto specializzato nelle indagini telematiche e nell’analisi criminologica. Dopo quattro mesi di indagini sui computer, i carabinieri hanno arrestato un uomo di 52 anni dell’alto Garda, incensurato, apparentemente papà affettuoso e marito devoto di una commerciante. L’uomo, che non ha un lavoro proprio e aiutava solo saltuariamente la moglie nella sua attività, passava ore al computer. La famiglia credeva fosse un innocente passatempo, una mania come un’altra. Solo ieri mattina all’alba, quando i carabinieri hanno bussato alla porta, la moglie ha capito quale abisso si nascondesse dietro quel passatempo.
L’uomo è stato arrestato con l’accusa di atti sessuali con minori, corruzione di minorenni e pedopornografia. Nel suo computer sono stati trovati filmati autoerotici inviati da almeno due bambine. Aveva creato vari profili sui social network più diffusi usando nomi di fantasia e cercava di attaccare bottone con bambine, preferibilmente molto piccole. Le due sorelline di Napoli le aveva conosciute su Msn il messenger di Microsoft. La tecnica, come accade molto spesso in questi casi, era sopraffina. Dopo un periodo iniziale nel quale l’uomo si dimostrava molto amichevole e interessato ai racconti delle due bambine, si è passati a una fase più dura. L’uomo era riuscito a trascinare le due in un gioco perverso. Nelle videochat si spogliava e chiedeva alle bambine di denudarsi a loro volta. La piccole venivano spinte ad atti di autoerotismo. Ormai si era innescata una spirale dalla quale le bambine non riuscivano a tirarsi fuori.
A un tratto, lo scorso giugno appunto, i genitori delle due bambine hanno scoperto tutto. La più piccola stava chattando con la cuginetta e le raccontava di questo adulto che si spogliava nelle videochat con lei. Il terreno sotto i piedi dei due genitori è come venuto meno, ma hanno avuto la prontezza di rivolgersi ai carabinieri. Nelle successive indagini, è emerso che, oltre alle due sorelline, l’uomo aveva cercato di circuire anche una loro amichetta di 13 anni. Le bambine sono state sentite dai carabinieri del Racis con tutte le cautele del caso e con l’assistenza di psicologi minorili.
Ma è stata la parte telematica che ha squarciato una realtà spaventosa. L’uomo del basso Trentino aveva intrecciato molti altri rapporti telematici con bambine, sia in Italia che all’estero. Un’attività che nessuno sospettava. Tantomeno la sua famiglia che da ieri vive un incubo.

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