domenica 21 novembre 2010

Sarah Scazzi: caos e rissa tra i legali di Sabrina Misseri

Il caso Avetrana diventa rissa. E la cosa più sorprendente è che gli «avversari» — gli avvocati Vito Russo ed Emilia Velletri da una parte e l’avvocatessa Francesca Conte dall’altra — dovrebbero stare almeno in teoria sullo stesso fronte, cioè con Sabrina Misseri che tutti e tre assieme si sono impegnati a difendere. Invece no: ieri l’argomento Sabrina è passato in secondo piano e la guerra fra i legali ha preso il sopravvento. Comincia tutto alle nove e mezza quando arriva alla cancelleria del giudice delle indagini preliminari un fax dal carcere di Taranto. È Sabrina Misseri che in due righe scrive di voler revocare il mandato a Francesca Conte, entrata sulla scena del caso Avetrana pochi giorni prima, e di voler ripristinare l’incarico all’avvocato Vito Russo, revocato nei giorni precedenti proprio per far posto a lei in vista dell’incidente probatorio di venerdì scorso. A questo punto le versioni su quel che è successo diventano due. Francesca Conte, a capo di uno degli studi legali più noti della Puglia, va su tutte le furie perché «l’avvocato Russo, mentre io ero con sua moglie in carcere per l’incidente probatorio dichiarava alla stampa, senza accorgersi che due miei avvocati lo hanno registrato, ha detto che avrebbe fatto in modo di far revocare il mio mandato». Tempo un paio d’ore e il file-audio di cui parla l’avvocatessa è nelle mani di stampa e tivù. Si sente la voce dell’avvocato Russo che commenta un domanda sul perché non stesse assistendo all’incidente probatorio. «Per questa c…. di Conte che per fortuna domani se ne va» dice lui. «Io non ho mai detto una cosa del genere, casco proprio dalle nuvole» si difende Vito Russo. E sua moglie, Emilia Velletri: «Siamo sgomenti per quello che sentiamo. C’era un patto con la famiglia e Sabrina si è attenuta alla naturale alternanza dei componenti del collegio difensivo che comunque sarebbe stato formato da noi e dalla collega Conte». In sostanza secondo Russo e Velletri era già previsto che lui rientrasse in scena subito dopo l’incidente probatorio. «Io sono andato in carcere a trovare Sabrina, è vero — ammette l’avvocato — ma era negli accordi che avrebbe spedito quel fax. La Conte non può dire di non saperne nulla e io con Sabrina non ne ho nemmeno parlato». Risultato dello scontro: la rissa finirà al Consiglio dell’Ordine di Taranto assieme al file-audio di Francesca Conte e ai «messaggi minatori» che Russo e Velletri dicono di aver ricevuto da lei ieri. Il 13 gennaio l’Ordine è già convocato sul caso Avetrana: per decidere eventuali provvedimenti disciplinari contro Russo, Velletri e Daniele Galoppa, l’avvocato di Michele Misseri. Si discuterà della presunta violazione del codice deontologico: sovraesposizione mediatica e accaparramento di clienti. E sarà un altro giorno che farà ombra sulla verità. Su Sabrina, che rischia il carcere a vita. Su Michele Misseri, che non ha ancora raccontato tutta la verità. Ma soprattutto su Sarah, morta a 15 anni e buttata in un pozzo.

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