martedì 16 novembre 2010

Pedofilia, abusi su bimba di otto anni Tra i sei condannati c'è il padre


Sotto accusa anche un ex medico del Policlinico Gemelli e un sagrestano. Per il genitore 15 anni di reclusione

ROMA - Incontri hot tra omosessuali in cui prese parte anche una bambina. E’ questo il quadro del processo conclusosi martedì davanti ai giudici della IX sezione penale del tribunale di Roma, presieduto da Roberto Mendoza. Tra i soggetti sotto accusa un ex medico del Policlinico Gemelli e un sagrestano. La vicenda culminò nel giugno del 2001 con una serie di arresti. Il verdetto ha sostanzialmente accolto le richieste del pm Roberto Staffa.
LE ACCUSE - Con l’accusa di violenza sessuale sono stati condannati, a 15 anni di reclusione Tommaso C., padre della bambina che avrebbe subito gli abusi quando aveva tra gli otto e i dieci anni. Dieci anni ha avuto Marco Cagossi, all’epoca dei fatti professore associato e aiuto nella II divisione di chirurgia generale del Gemelli; 8 anni e 6 mesi ciascuno sono stati comminati a Gerardo Balascio, commerciante; Salvatore Blanco, ex sagrestano, e Gregorio Mangano, Giancarlo Savelli. Il tribunale ha anche disposto che la ragazzina sia risarcita in sede civile, stabilendo anche il pagamento, in solido da parte degli imputati, di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 150mila euro. E’ stata invece assolta invece una settima imputata, Francesca Innocenti, con la formula «per non aver commesso il fatto». A far scattare le indagini era stata una denuncia della moglie separata di Tommaso C. in cui si segnalava la situazione in cui si era venuta a trovare la figlia a causa dell’abitudine del padre a travestirsi. La stessa minore aveva poi raccontato ad uno psicologo di essere stata coinvolta nei giochi sessuali, che potevano sfociare anche alla violenza. Per tutti gli imputati è stata disposta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Le contestazioni sono sempre state respinte. Appena dopo la sentenza alcuni degli imputati presenti, fuori dall’aula, hanno gridato ’non ho fatto niente, lo giuro, non ho fatto niente’.
LE INDAGINI - Le indagini scattarono nel 2001 dopo una denuncia della moglie separata di Tommaso C. che segnalava la delicata situazione in cui si era venuta a trovare la bambina a causa dell'abitudine del padre a travestirsi da donna. La stessa minore aveva poi raccontato ad uno psicologo di essere stata coinvolta nei giochi di «quegli adulti». Secondo l'accusa la bambina per due anni sarebbe stata costretta a subire le attenzioni del gruppo. Le contestazioni, comunque, sono sempre state respinte dagli imputati

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