domenica 22 maggio 2011

abusi sessuali dal papà dell'amichetta

BRINDISI - Un sospetto, forse qualcosa in più, rischia di far finire sotto processo un insospettabile incensurato con un’accusa pesantissima: pedofilia.

Una questione ancora più grave se si pensa che la vicenda avrebbe avuto in qualche modo come teatro una società sportiva alla quale la bambina abusata sarebbe iscritta partecipando alle varie iniziative sportive.

Tutto inizia quando la piccola viene invitata da un’amichetta in casa sua: a Brindisi.

Sembra che il padre dell’amichetta - nei momenti in cui sarebbe rimasto solo con la presunta vittima degli abusi - abbia manifestato alla ragazzina le sue morbose attenzioni.

La vicenda non sarebbe mai venuta a galla se la piccola non si fosse confidata - negli spogliatoi - con le compagne fino ad indicare dati e circostanze precise. A quel punto, la «notizia» è arrivata anche ai genitori della piccola che hanno presentato una denuncia che ha fatto scattare una delicata inchiesta ormai alle ultime battute.

La Procura, che pure non ha chiesto alcun provvedimento restrittivo, con tutte le precauzioni del caso a tutela della minore, ha indagato a lungo sulla vicenda destinata a concludersi con una richiesta di rinvio a giudizio.

Nessun pericolo che il reato possa essere reiterato, dal momento che il presunto pedofilo ora non avrebbe più niente a che fare con la società sportiva.

Nel corso delle indagini, oltre alla ragazzina oggetto delle attenzioni, sarebbero state sentite dagli inquirenti anche le sue compagne della società che avrebbero confermato il turbamento e le lacrime della presunta vittima degli abusi al solo ricordo di quello era accaduto in casa dell’incolpevole amichetta che l’aveva ospitata. 

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