giovedì 12 agosto 2010

Violenta una bimba di 6 anni, arrestato un nigeriano

Lo chiamava ”zio Sonny”, ma era il suo aguzzino; il ‘mostro‘ che le ha rubato la purezza dei suoi sei anni. Quando e’ tornato a prendersi i bagagli, lasciati in quella casa di connazionali nel vicentino che gli avevano dato ospitalita’, Sunday Mmojekwu, nigeriano di 28 anni, clandestino, ha trovato i carabinieri. L’aspettavano per arrestarlo per violenza sessuale nei confronti della bimba. Una storia di abusi emersi dal racconto della bambina e a cui gli investigatori hanno posto fine con un’indagine scrupolosa ma rapidissima: forse c’era il timore che potessero esserci nuovi atti contro la piccola. Una vicenda portata alla luce dalle indagini, che ha scosso il paese dove abita la famiglia e che ha portato il presidente del Veneto Luca Zaiaa chiedere ”condanne davvero esemplari”. ”Crimini come quello commesso ai danni di una bambina di sei anni aprono una ferita intollerabile nel tessuto umano e sociale di una comunita’ – ha aggiunto -, non importa da dove provenga chi li compie”. I carabinieri di Valdagno e Montecchio Maggiore, coordinati dalla procura di Vicenza, hanno ricostruito pezzo dopo pezzo i contorni degli abusi denunciati e che riconducono al nigeriano. Il dramma e’ emerso quasi per caso quando la ragazzina ha raccontato a una compagna che ”zio Sonny” le faceva fare ”giochi” che non capiva. Una confidenza che l’amichetta ha poi detto alla madre. Poi e’ arrivata a un assistente sociale e il passo di denunciare tutto ai carabinieri e’ stato immediato. Con uno stratagemma, cosi’, l’ospite poco piu’ di una settimana fa e’ stato fatto allontanare da casa. Il papa’ della bimba, operaio, avrebbe detto che doveva andare via per qualche giorno per lavoro e che non era il caso che lui restasse li’. Il nigeriano ha acconsentito ma forse ha capito che qualcosa non andava e ha cominciato a girare come una trottola tra il vicentino e il veronese ospite di altri connazionali. Stamani, infine, la decisione di tornare in zona per riprendere i bagagli, ma a Montecchio Maggiore sono scattati gli arresti. Pare che le intenzioni dell’arrestato fossero quelle di fuggire nel Sud Italia. Era da inizio dell’anno che il giovane aveva trovato ospitalita’ e gli abusi, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbero consumati nei pochi momenti in cui veniva lasciato da solo con la bambina. ”Auspico – ha detto ancora Zaia - che sia possibile far scontare la pena di un delitto cosi’ barbaro nel Paese di provenienza, perche’ e’ persino intollerabile che la nostra societa’ civile si debba far carico delle spese per mantenere un individuo del genere, per tutti gli anni di carcere che merita”.

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