sabato 7 agosto 2010

Il libro su don Luciano contestato dagli anti-pedofili

A Don Luciano Massaferro, il sacerdote in carcere per molestie sessuali nei confronti di una minore, i suoi sostenitori dedicano un libro. Il volume, di 83 pagine, e’ stato realizzato dal ‘’comitato a sostegno di don Luciano’’ per raccontare la ‘vera storia’ del parroco e pubblicare gli appelli a suo favore tratti anche da Facebook. L’intenzione e’ di diffonderlo non solo tra la gente, ma anche a livello istituzionale e nel mondo dei mass-media. Il comitato è formato da dieci soci e da centinaia di persone che hanno aderito all’iniziativa. La pubblicazione è corredata da fotografie (fra queste quelle scattate in occasione della fiaccolata di solidarietà svoltasi ad Alassio) e da stralci di alcune lettere ricevute da ‘amici di don Lu’, articoli di giornale ed il memoriale del ‘comitato a sostegno’, una sorta di diario dei giorni che sono trascorsi dal momento dell’arresto del sacerdote a oggi.

La pubblicazione del libro è stata contestata immediatamente da Prometeo Onlus, l’associazione che riunisce più di 1.500 famiglie di vittime della pedofilia in tutta Italia. Per il presidente di Prometeo Onlus Massimiliano Frassi «si tratta di un atto intimidatorio». «Notizie di questo tipo - aggiunge -, in un momento storico come questo ci riportano indietro di 30 anni. Oltre a chiederci cos’abbia mai fatto di tanto speciale nella sua vita da meritarsi un libro, ci chiediamo come mai per le vittime della pedofilia non c’è lo stesso trattamento, la stessa difesa di piazza, lo stesso rispetto».

Frassi auspica che «a questo punto se si possono pubblicare e diffondere libri che lo esaltano, sperando ingenuamente di avere la meglio sulla gente e sull’opinione pubblica, pure la nostra associazione abbia il diritto di dire ad alta voce che crediamo a quanto dice la bambina e stiamo incondizionatamente al suo fianco e a fianco della sua famiglia».

Per Don Luciano Massaferro è in corso il processo in Tribunale a Savona. La prossima udienza è fissata per il 23 settembre. Dieci giorni fa il tribunale aveva respinto l’ennesima richiesta di scarcerazione presentata dai suoi difensori perché sussisterebbe ancora il possibile pericolo di inquinamento delle prove. In aula devono ancora essere ascoltati alcuni minorenni, amici della bambina e parrocchiani del sacerdote sotto accusa.

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