sabato 7 agosto 2010

Chierichetti risposta alle accuse di pedofilia

«A scuola dai chierichetti»:con questo titolo, l'Osservatore Romano torna oggi a sottolineare come il raduno a Roma di decine di migliaia di ministranti«da tutta Europa sia stata»non certo nell'intenzione ma di fatto, una risposta concreta e positiva alle accuse, vere e false, che la Chiesa si è vista lanciare in questi mesi«sulla pedofilia. Inoltre, l'articolo, a firma di Lucetta Scaraffia, indica nei »chierichetti« un esempio anche per la presenza, tra loro, di una forte componente femminile. "Anche se forse molti parroci si sono rassegnati alle chierichette solo in assenza di ragazzi disponibili- si legge nell'articolo di prima pagina - per le giovani superare questa frontiera è stato molto importante, e così infatti è stato compreso: lo dimostra la presenza di una maggioranza femminile al decimo raduno dei ministrantes che si è appena svolto alla presenza del Papa". "Per le ragazze - prosegue il giornale vaticano - entrare nello spazio dell'altare ha significato la fine di ogni attribuzione di impurità al loro sesso, ha significato la possibilità di vivere anch'esse questa esperienza formativa di straordinaria importanza nell'educazione religiosa, ha significato un'attenzione diversa alla liturgia e un avvicinamento alla fede nell' accostarsi al suo stesso cuore".
GIACOMO GALEAZZI
I chierichetti «allegri, festanti e fieri del loro ruolo» ricevuti in udienza dal Papa in occasione del loro pellegrinaggio «sono stati, non certo nell’intenzione ma di fatto, una risposta concreta e positiva alle accuse, vere e false, che la Chiesa si è vista lanciare in questi mesi»: l«Osservatore romanò torna così a tracciare un legame tra lo scandalo della pedofilia e la presenza dei giovani ’ministrantì europei a Roma. »Anche se forse molti parroci si sono rassegnati alle chierichette solo in assenza di ragazzi disponibili - scrive Lucetta Scaraffia in un editoriale di prima pagina intitolato ’A scuola dai chierichettì - per le giovani superare questa frontiera è stato molto importante, e così infatti è stato compreso: lo dimostra la presenza di una maggioranza femminile al decimo raduno dei ministrantes che si è appena svolto alla presenza del Papa. Per le ragazze entrare nello spazio dell’altare ha significato la fine di ogni attribuzione di impurità al loro sesso, ha significato la possibilità di vivere anch’esse questa esperienza formativa di straordinaria importanza nell’educazione religiosa, ha significato un’attenzione diversa alla liturgia e un avvicinamento alla fede nell’accostarsi al suo stesso cuore«.

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