giovedì 5 agosto 2010

Pedofilia online, 3 arresti

pedofilia_onlinePARMA – Portano verso il Canton Ticino le indagini relative ad un'organizzazione internazionale che metteva in rete immagini pedopornografiche al fine di commercializzarle.

Secondo le accuse ragazzini minorenni venivano adescati attraverso internet offrendo loro viaggi e regali, in cambio dovevano posare facendosi ritrarre in situazioni pornografiche, le immagini venivano successivamente rivendute on line. Secondo gli investigatori, gli autori di questo commercio pedopornografico avrebbero archiviato undicimila fotografie e numerosi video su un sito ospitato su un server svizzero (gli inquirenti non hanno rivelato dove si trovasse). Sono stati censiti un milione e mezzo di contatti con una media di circa diecimila visitatori al giorno. Le indagini sono state avviate dopo una denuncia presentata da Telefono Arcobaleno, una rete di volontari che si batte contro la pedofilia, coordinata dal sacerdote don Fortunato Di Noto.

IN MANETTE

Per adesso sono finiti in carcere un commercialista toscano, residente a Cadenzano (in provincia di Prato) ma originario di Pisa, il 65enne Mauro Lazzerini, e l'ex insegnante ed ex assessore comunale a Chioggia (in provincia di Venezia) e Carlo Ravagnan, 51 anni, già noto per vicende simili. Otto anni fa era stato condannato a nove anni di reclusione dal tribunale di Venezia per induzione alla prostituzione minorile per avere realizzato filmini che lo ritraevano mentre abusava di minori. Il lavoro degli investigatori è coordinato dai magistrati delle Procure di Firenze e Siracusa; altre verifiche sono in corso a Montecatini Terme (in provincia di Pistoia) ma a breve, secondo fonti legali, potrebbero essere avviate rogatorie internazionali anche verso il Canton Ticino. Gli inquirenti scandagliando i dati del server svizzero hanno individuato ben 166 transazioni relative all'acquisto di immagini pedopornografiche. I clienti sono di varie nazioni: Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Austria, Francia, Stati Uniti, Canada e Messico. Secondo l'accusa i ragazzini usati per questo turpe commercio – tutti di età compresa tra i 13 e i 16 anni - abitano in Romania, Tunisia e Malta: dopo essere stati agganciati su internet venivano raggiunti fino ai loro luoghi di residenza.

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