domenica 5 dicembre 2010

Yara, si cerca il corpo




TUNISINO FERMATO NEGA, PAESE INVOCA IL "TAGLIONE"


Secondo quanto apprende l'ANSA, il cittadino tunisino fermato ieri sera dai carabinieri a bordo del traghetto Berkane direto in Marocco è in stato di fermo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Gli investigatori sospettano, infatti, che la ragazza sia stata uccisa ed il suo cadavere occultato.
E' interrogato dal pm di Bergamo, Letizia Ruggeri, l'uomo fermato con l'accusa di sequestro di persona e omicidio in relazione alla scomparsa della tredicenne Yara Gambirasio. L'interrogatorio potrebbe tenersi all'interno del carcere di Bergamo di via Gleno ma sulla vicenda i carabinieri mantengono il massimo riserbo e il comandante provinciale dei militari bergamaschi, Roberto Tortorella, al suo ritorno in caserma ha dribblato le domande dei giornalisti: "non sappiamo nulla", si é limitato a dire.
Ieri sera i carabinieri sono saliti a bordo di un traghetto partito da Sanremo e diretto in Marocco, a bordo del quale c'era un extracomunitario magrebino ricercato dagli inquirenti nell'ambito delle indagini sulla tredicenne scomparsa venerdì 26 novembre da Brembate Sopra (Bergamo). Secondo alcune indiscrezioni, il tunisino sarebbe stato trattenuto dai militari per controlli. Il nuovo scenario arriva dopo una giornata in cui le indagini si sono svolte ancora a 360 gradi. Si sono seguite tutte le piste, dallo squilibrato incontrato per caso, alla banda organizzata nel molestare le ragazzine. L'uomo era tenuto d'occhio dagli investigatori fin da subito dopo la scomparsa della ragazzina. Ma finora nulla si era saputo su questo filone dell'inchiesta. Il nordafricano, da quanto si apprende, abiterebbe nel bergamasco, ma anche su questo non c'é alcuna conferma. Così come non è chiaro quale ruolo potrebbe avere avuto nel sequestro di Yara. 
Sarebbe stato portato al Comando provinciale dei carabinieri. Smentito il fatto che sia stato fermato anche un italiano.
DAVANTI CASA SUA CON CARTELLO 'OCCHIO PER OCCHIO' - Un automobilista é passato davanti la strada di accesso di villa Gambirasio esponendo un cartello 'Occhio per occhio, dente per dente'. "Non ne possiamo più di questi immigrati - ha detto riferendosi al nordafricano fermato con l'accusa di essere coinvolto nella sparizione di Yara -, devono tornarsene a casa loro". Anche un' altra persona è arrivata davanti Villa Gambirasio urlando contro il presunto omicida. "Io non ce l'ho con lui perché è uno straniero - ha detto - non mi interessa di che razza sia, voglio però che sia fatta giustizia, vorrei che facessero a lui quello che ha fatto alla ragazzina". Brembate Sopra è un Comune di 7.800 abitanti da anni guidato da una giunta del Carroccio. "Qui non siamo razzisti - ha aggiunto un'altra signora passando - ma ci piace l'ordine e la tranquillità e qui non era mai successa una cosa come questa".
FAMIGLIA CHIUSA IN CASA, NESSUNA VISITA - E' chiusa in casa, come del resto dal giorno della sparizione di Yara, la famiglia della ragazzina scomparsa il 26 novembre scorso. Dopo la visita del comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, colonnello Roberto Tortorella, che ha portato loro la notizia sullo stato delle indagini, il cancello della villa di via Rampinelli non si è più aperto per nessuno. Intanto a Brembate, in un pomeriggio rigido, ha anche cominciato a nevicare. A differenza degli altri giorni, dove davanti la strada non passava assolutamente nessuno, oggi, da quando si è diffusa la notizia del fermo del nordafricano, alcune persone hanno voluto passare davanti via Rampinelli e alle postazioni dei giornalisti e delle televisioni che stazionano nei pressi. Una signora ha portato alcuni thermos di caffé destinati, ha detto, sia ai vigili urbani che impediscono di avvicinarsi alla villa, sia ai giornalisti in attesa.
CARABINIERI A CASA GENITORI - Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Roberto Tortorella, si é recato nell'abitazione dei genitori di Yara per comunicare gli ultimi sviluppi delle indagini sulla scomparsa della figlia Yara. Il comandante si è fermato a casa Gambirasio per una trentina di minuti e uscendo non ha voluto dire nulla. Da circa mezz'ora la strada di accesso alla famiglia di Yara é stata sbarrata all'accesso anche per i giornalisti, che fino a stamattina potevano arrivare davanti all'abitazione.
Dal comando provinciale dei Carabinieri di Bergamo hanno quindi confermato che un nordafricano è stato effettivamente prelevato ieri dal traghetto e portato in una caserma per accertamenti. Accertamenti, ha precisato l'investigatore, collegati alle indagini su Yara, la ragazzina di 13 anni scomparsa dal 26 novembre scorso a Brembate Sopra. "Ma questa persona potrebbe essere stata portata ovunque, non è detto che sia qui" ha aggiunto l'inquirente, riferendosi alla caserma del comando provinciale, dove da ieri notte stazionano fotografi e troupe televisive. Anche se non è filtrata nessun'altra notizia, per tutta la notte comunque gli investigatori sono stati freneticamente al lavoro.
TUNISINO IN UN'INTERCETTAZIONE, NON SONO STATO IO - "Non sono stato io". Così, secondo indiscrezioni, una intercettazione telefonica nella quale il tunisino fermato la scorsa notte, con le accuse di sequestro di persona e omicidio in relazione alla vicenda di Yara Gambirasio, parlando al cellulare si sarebbe confidato con qualcuno. Analoga frase l'uomo avrebbe pronunciato ieri dopo essere stato bloccato dai carabinieri a bordo di una nave che si stava dirigendo a Tangeri. Secondo quanto si è appreso il tunisino è stato interrogato oggi dal pm di Bergamo Letizia Ruggeri in carcere. L'extracomunitario, da ciò che si è appreso, lavorava come muratore nel cantiere edile di Brembate di Sopra dove nei giorni scorsi si erano concentrate le ricerche.
L'intercettazione nella quale l'immigrato fermato in relazione alla vicenda di Yara dice: "Non sono stato io" risale ad alcuni giorni prima che l'uomo si imbarcasse sulla nave a bordo della quale è stato fermato a Sanremo. E' stata questa telefonata che ha indirizzato su di lui il sospetto degli investigatori e che, unitamente al fatto che l'uomo volesse tornare nel suo paese, ha fatto scattare il fermo, motivato anche dal pericolo di fuga. Il fermato è stato interrogato a lungo dal pm di Bergamo ma sul contenuto del suo interrogatorio investigatori e inquirenti mantengono il massimo riserbo.
COMANDANTE PROVINCIALE CC, SIAMO IN UNA FASE CRUCIALE - "Siamo in una fase cruciale, non posso assolutamente né confermare né smentire alcuna notizia". Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo, Roberto Tortorella, uscendo dalla caserma dove, secondo diverse voci non confermate, sarebbe in corso l'interrogatorio del tunisino bloccato ieri sera sul traghetto partito da Sanremo. Il colonnello ha chiesto quindi ancora un po' di riserbo. "Lasciateci lavorare - ha aggiunto - è un momento in cui non possiamo dire assolutamente nulla". 
Anche stamattina sono proseguite le battute di ricerca di Yara da parte delle forze dell'ordine e delle centinaia di volontari impegnati a setacciare il comune e le vallate vicine da giorni. ''Abbiamo saputo degli ultimi sviluppi di questo tristissimo caso - ha detto Guido Corna, uno degli assessori che coordinano le operazioni di ricerca da parte dell'amministrazione comunale - ma per il momento, fino a quando non si sapra' nulla di piu' preciso, i volontari continueranno a cercare''.
RICERCHE ORA CONCENTRATE IN BOSCHI COMUNE AMBIVERE - I mezzi e i volontari impegnati nella ricerca di Yara si sono diretti, improvvisamente, come a seguito di una segnalazione, nei boschi sulla collina in territorio del comune di Ambivere, a pochi chilometri da Brembate. Le forze dell'ordine hanno sbarrato le stradine di campagna, nei pressi di un centro sportivo, e hanno cominciato a perlustrare i prati e i campi di granoturco. Al momento non si è riusciti a sapere se in questa area le ricerche siano state dirette da una nuova segnalazione.

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YARA: TUNISINO, NON SONO STATO IO

Intercettata telefonata. Spunta cartello 'Occhio per occhio'

(ANSA) - MILANO, 5 DIC - 'Non sono stato io'. Lo affermerebbe in un'intercettazione telefonica il tunisino fermato la scorsa notte, con le accuse di sequestro di persona e omicidio in relazione alla vicenda di Yara Gambirasio. L'uomo parlando al cellulare si sarebbe confidato con qualcuno ed avrebbe ripetuto la stessa cosa ai carabinieri. Davanti a villa Gambirasio intanto un automobilista e' passato esponendo un cartello 'Occhio per occhio, dente per dente'. 'Di questi immigrati non ne possiamo piu'', ha detto.

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