mercoledì 29 dicembre 2010

Bologna: maltrattamenti in scuola materna. Indagate due maestre

Schiaffi, strattoni, punizioni eccessive. Le telecamere nascoste dai carabinieri hanno ripreso due maestre di una scuola dell’infanzia di Bologna nel quartiere navile maltrattare e punire in modo troppo severo diversi bambini. Le due maestre hanno già ricevuto l’avviso di fine indagini firmato dal pm Simone Purgato. L’accusa per il momento è quella di “abuso di mezzi di correzione e disciplina”. Dal momento della notifica le due donne avranno 20 giorni di tempo per presentare memorie e chiedere di essere interrogate. Intanto pero’, il direttore del personale del Comune di Bologna ha preso un provvedimento di sospensione dal lavoroContro le due insegnati non ci sarebbero solo le riprese, durate oltre un mese, effettuate dai carabinieri della stazione locale di Bertalia ma anche le testimonianze dei genitori di tre bambini di quattro anni. Uno in particolare avrebbe raccontato alla mamma di essere stato legato ad una sedia. Un racconto scioccante che ha spinto i suoi genitori a rivolgersi prima ad una psicologa e poi dietro suggerimento di quest’ultima ai carabinieri. I militari hanno ascoltato il loro racconto di un anno di paure e inquietudini. Le immagini registrate dalle telecamere nascoste sono state giudicate molto eloquenti da parte dagli inquirenti. Il pm nella sua relazione, parla di una bambina colpita con due energici schiaffi, di un bambino colpito con un calcio, di una bimba messa in punizione dietro una colonna e apostrofata come “brutta mostra” dopo essere stata trascinata per la maglia perché si rifiutava di mangiare. Alle immagini dei carabinieri si aggiungono i racconti di altri genitori che da tempo non riuscivano a spiegarsi alcuni comportamenti dei loro bambini. Si e’ trattato – ha detto il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini – di una indagine molto rapida. Tra la notizia di reato, la predisposizione delle riprese e la conclusione dei fatti sono passati otto-nove giorni.Ora il legale di una delle famiglie, e con lui molti altri, si chiede come tutto ciò sia potuto accadere senza che nessun altro all’interno della scuola se ne accorgesse.

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