martedì 12 febbraio 2013

Il cyber-bullismo fa paura ai giovani digitali


Non ci provare a prendermi in giro! Un volumetto sul bullismo


Di bullismo si può anche morire. Ecco perché non va sottovalutato fin dall’infanzia. L’arroganza colpisce l’autostima e porta all’esclusione: non si può stare a guardare. “La vita – afferma A. Einstein – non è pericolosa per i pochi uomini che fanno del male ma per i molti che stanno a guardare cosa succede”. Ci vuole educazione alla responsabilità, cura dei sentimenti e allenamento al rapporto con gli altri.
I ricorrenti episodi mettono in rilievo un clima sociale in cui debolezza e diversità sembrano appartenere a una categoria subumana su cui sia lecito esercitare scherno e disprezzo. Questo clima viene fatalmente respirato anche dai bambini che diventano, a loro volta, persecutori e perseguitati. E allora, oltre a cercare di capire il perché di questo accanimento, che nasce di solito da una personalità trascurata la quale vive un senso di inferiorità che proietta poi sul più debole, credo occorra suggerire ai più piccoli, che sono anche i più esposti, degli strumenti verbali che li aiutino ad “attrezzarsi” e a difendersi, con umorismo e leggerezza, dall’ottusità e dalla prepotenza.
Per questo, come scrittore per l’infanzia, ho cercato parole che bambini a partire dai quattro anni potessero capire. Ne è nato un volumetto: Non ci provare a prendermi in giro! (Raffaello Editrice, 2012) scritto in rima per rispondere “per le rime” all’antipatico di turno. Francesco, il protagonista, è un bambino che conosco: è senza capelli, piccolino di statura, con gli occhiali e le orecchie a sventola.



Le caratteristiche del bullismo



Il bullismo è una forma di abuso tra i compagni di classe che può essere verbale, emotivo, psicologico o fisico. I bambini e i giovani sitrovano quindi a scuola ad affrontare diverse sfide tra cui anche quella di evitare di essere vittime di bullismo.
Per contrastare il bullismo è importante dare ai genitori gli strumenti per scoprire in tempo questa minaccia e adottare le azioni necessarie per proteggere i loro figli.
Il bullismo è una forma di molestia di verbale, psicologico o fisico tra studenti per un periodo di tempo che dura settimane, mesi o anni. Alla base del bullismo c’è il fatto di volere imporre il controllo sugli altri per e dimostrare la propria superiorità.
Il bullo come il delinquente, lo scopo è lo stesse ed è quello di intimidire, emarginare e isolare la sua vittima.
Le caratteristiche del bullismo sono diverse.
C’è il blocco sociale, con il bullo che impedisce alla sua vittima di comunicare con gli altri o agli altri di parlare con lui.
C’è la molestia, che riguarda tutti quei comportamenti che hanno lo scopo di colpire psicologicamente come il prendere in giro, il non rispettare e il disprezzare.
C’è la manipolazione sociale, con il bullo che manipola il gruppo e lo porta a criticare la vittima .
C’è la coercizione, dove si cerca di far fare alla vittima azioni contrarie alla sua volontà.
C’è la violenza fisica, che quando l’intimidazione verbale non riesce entra in gioco e serve al bullo per esercitare il suo potere.

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