domenica 25 aprile 2010

"Don" Mauro Stefanoni: Processo D'appello Del Prete Che Ha Abusato Un Disabile


donMauroCINICO BLOG. PARTITO L’APPELLO DI DON MAURO STEFANONI.
SI AVVISANO I NAVIGANTI CHE I TONI DEL SEGUENTE POST SONO STATI SCRITTI IN MODO VOLUTAMENTE DISTURBANTE.
la legge pecorella
L’ondata (che peraltro è solo all’inizio) che sta ripulendo la Chiesa di preti pedofili e loro sostenitori, sta dando i primi frutti. Visibili ad occhi esperti. E non mi riferisco alle importanti parole dette dal Papa, alle declamazioni di pulizia e giustizia, o agli incontri con le vittime di Malta. No. Mi riferisco al fatto che incomincia a passare una percezione del problema diversa da quella che c’era prima.
Percezione anche all’interno dei predatori di bambini medesimi.
Non si spiegherebbero altrimenti le dimissioni, degli ultimi giorni, registrate in Irlanda ed in Belgio, le ammissioni di colpevolezza e le richieste di “scuse” arrivate dall’America, e la frase che don Mauro Stefanoni ha detto alla vigilia del processo di appello: “io non sono come i sacerdoti pedofili”.
Splendida vero? Lui, che per la sentenza di primo grado che l’ha condannato ad 8 anni per abusi nei confronti di un ragazzino disabile, è a tutti gli effetti un PEDOFILO, prende le distanze dalla pedofilia identificando una ben reale categoria (fino ad oggi negata da moltissimi..) quella appunto dei “preti pedofili”. Una sorta di razza aliena, con la quale uno come lui ovviamente non vuole avere nulla a che fare.
Eppure don Mauro, anzi d’ora in poi solo Mauro poiché per come la pensiamo noi di Don non ha nulla, Mauro Stefanoni dicevamo del prete pedofilo ha tutte le caratteristiche. Basta leggere la sentenza di primo grado, ascoltare l’arringa del PM che nel processo in corso ha richiesto la riconferma della condanna, per capire che lui non è poi così diverso. Anzi…Ma non solo di lui voglio parlare.
Don Mauro, pardon, Mauro, ma anche “Sborra Boy”, “Sborra Gay”, “Frocetto” o “Frocietto” (con e e senza“i”), “Bimbo” (sic!) per citare alcuni degli pseudonimi con cui si registrava in internet, in siti che per quanto ci sforziamo, proprio non riusciamo a trovare negli elenchi dei siti cattolici italiani (dove però appare quello dei falsi abusi!); siti che hanno questi nomi:
penilfitness.com (problemi di dimensioni?) o regnodelsesso.it , siti in cui “guardare” immagini dal titolo eloquente, come “mangasesso” o “cazzoculo”.
Diciamolo subito: non sono siti pedofili (altrimenti non avremmo riportato il nome in modo corretto), ma siti che si presuppone un sacerdote non dovrebbe conoscere.
Magari un giorno ci diranno che tali siti servivano per documentarsi per i propri sermoni. In effetti non si spiegherebbero altrimenti le difese ad oltranza nate in suo favore e la creazione di un sito internet che vi invito stavolta a visitare, sito che a mio personalissimo parere (ma sono certo che condividerete), è molto più volgare nei contenuti dei siti sopra citati.
Basta a tal riguardo leggere lo spazio dei "messaggi" o dei "pensieri", che brillano peraltro per l’assenza di parole di solidarietà a favore della vittima.
Parole che invece arrivano dal nostro blog: con la stima e la forza di sempre!
Facile dire che si tratta dei soliti 4 gatti sostenitori increduli che il loro tanto amato amico prete sia innocente. Ancora più facile per loro crederlo avendo come vittima un bimbo disabile, che per questa società pedofila risulta essere sia una vittima prelibata che un testimone ancora meno credibile (non sapendo o ignorando di sapere invece che proprio per la sua disabilità è ancora più credibile di un bimbo, per così dire, “normale”).
La cosa che più mi sconvolge, più ancora della figura di Mauro Stefanoni, è la loro cecità morale.

Aggravata se penso che in quanto suoi sostenitori agguerriti devono essere per forza di cose, catechisti o educatori della sua ex parrocchia. O perlomeno suoi collaboratori. Di quelli di cui certi soggetti amano circondarsi. Persone spesso innamorate platonicamente del loro mentore e pronte ad immolarsi per lui (che invece le ha abilmente raggirate, spacciandosi per ciò che non era, o peggio ancora, insidiando i loro figli!).
Persone che ovviamente non credono alle indagini (una volta tanto ben fatte), agli atti, a quelle 2300 telefonate effettuate in poco più di due mesi che appaiono dai tabulati telefonici e che dimostrano la relazione che Mauro Frocietto Sborra Boy Stefanoni, per gli amici DON MAURO, aveva con un ragazzo (peraltro già fidanzato! Complimenti!!!!).
Visto quanto qua descritto appare evidente che il processo canonico, che deve ancora entrare nel vivo, porterà alla laicizzazione di Mauro Stefanoni.
Ed è giusto che sia così perché di simili soggetti la Chiesa non ha bisogno, anzi di simili soggetti se ne deve sbarazzare, cacciandoli a calci nel sedere, o meglio ancora, “con una macina d’asino al collo” per citare le sacre parole di Gesù.
Ma come ho già detto, non è di lui che mi preoccupo, bensì di qualche esaltato integralista che continuerà a reggergli il moccolo, facendo a questo punto nascere un secondo evidente quesito. Se non sono imbecilli, se non sono ciechi davanti alla realtà dei fatti, alla sofferenza evidente dei bambini, allora la parola giusta per definirli qual è, forse COMPLICI?

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