venerdì 31 maggio 2013

Pedopornografia: nei guai 70enne in possesso di foto di minori

I Carabinieri della Stazione di CORTEMILIA e della Compagnia di ALBA, nell’ambito dell’attività investigativa condotta da alcuni mesi tesa a contrastare il fenomeno della diffusione di materiale dal contenuto PEDOPORNOGRAFICO che lo scorso 14 maggio aveva portato all’arresto di un albergatore a BAGNASCO in seguito scarcerato e sul quale proseguono le indagini, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di ALBA un imprenditore agricolo in pensione 70enne che abita in VALBORMIDA per il reato di detenzione di materiale pedopornografico segnalandolo anche alla Prefettura di CUNEO per detenzione di sostanze stupefacenti.

I militari sono arrivati all’anziano, incensurato ed al di sopra di ogni sospetto, analizzando i rapporti di amicizia dell’albergatore di BAGNASCO arrestato due settimane prima. I sospetti dei Carabinieri si sono rilevati poi rivelati fondati quando, nel corso di una perquisizione domiciliare, sono state rinvenute e sequestrate 12 fotografie stampate a colori con adulti, in un paio di casi lo stesso indagato, che compiono atti sessuali con ragazze minorenni alcune delle quali dalle fattezze somatiche orientali. Inoltre in casa vi erano alcune dosi di MARIJUANA di cui il pensionato ha asserito farne uso personale e che sono state sequestrate.

E’ verosimile che l’anziano abbia compiuto in passato qualche viaggio con finalità di turismo sessuale in estremo oriente proprio per avere rapporti sessuali a pagamento con ragazze minorenni.

Le indagini dei Carabinieri di CORTEMILIA ed ALBA proseguono per individuare altri indagati per reati dello stesso tipo, identificare le minori italiane o straniere ritratte nelle foto e risalire all’agenzia turistica che può aver organizzato i viaggi di turismo sessuale in oriente.

L’anziano denunciato ora rischia una condanna sino a tre anni di reclusione, come prevede la norma introdotta nel 1998 nel Codice Penale che punisce, tra l’altro, anche gli operatori commerciali che attuano iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile anche all’estero con pene sino a 12 anni di reclusione, come è probabilmente che sia accaduto in questo caso.

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