mercoledì 30 gennaio 2013

Gli orrori de “Il Forteto”: la storia di una ragazza madre


Gli orrori de "Il Forteto": la storia di una ragazza madre

“Sono arrivata alla comunità “Il Forteto”  quando avevo sedici anni ed ero incinta di pochi mesi”, parla la giovane donna ai microfoni di pomeriggio cinque. Racconta la sua storia con grande forza e dignità. Arrivata al Forteto le insegnano le regole della comunità, tagliandole i capelli ed imponendole di apparire il più possibile come un ragazzo. Facendole un lavaggio del cervello su ciò che è giusto e sbagliato. Al momento del parto la trascinano via dall’ospedale dopo due giorni, malmenandola e strappandola dal piccolo, che rimane in incubatrice per altri 10 giorni, contro la sua volontà.

Ritornata in comunità la mettono subito a lavoro. Dopo dieci giorni tornano a prendere il bambino in ospedale, ma rientrati in comunità il bambino passa da una donna all’altra, non riconoscendo così chi fosse la sua vera madre. Il capo della comunità, che si faceva chiamare “il profeta”, impone alla ragazza il figlio, come padre adottivo del bambino.  Dopo sei anni di violenze e soprusi, finalmente la ragazza, oramai ventiduenne, trova la forza per scappare insieme al figlio dalla comunità. Sembra la trama di un film, invece è quello che realmente accadeva, regolarmente, da ormai 30 anni,  in una comunità per minori disagiati di Vicchio. Ma questa è solo una delle tante vicende che hanno coinvolto i ragazzi del Forteto, abusati, maltrattati e derisi da chi doveva proteggerli. Ora Rodolfo Fiesoli (Il profeta), 70 anni, si trova nel carcere di Sollicciano, accusato di violenze e abusi sessuali su minori.

Nessun commento:

Posta un commento