sabato 26 gennaio 2013

Domani 27 gennaio, giornata della memoria


Coincide con l’arrivo nel gennaio 1945 delle truppe sovietiche ad Aushwitz, in questa giornata si ricordano le vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei e il dramma dei deportati nei lager. In Italia questa ricorrenza è riconosciuta ufficialmente dal 2001 dopo che il parlamento ha votato la legge per istituire il giorno della memoria, anche per ricordare  le leggi razziali del 1938. Nei campi di concentramento venivano uccise le persone nelle camere a gas e non solo, le vittime furono in tutto circa 6 milioni dei quali 3 milioni circa nei campi di concentramento e altri 3 milioni di fucilati, 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, 1 milione di oppositori politici, 500 mila zingari, circa 9 mila omosessuali, 2.250 testimoni di Geova oltre a 270 mila morti tra disabili e malati mentali. I pochi sopravvissuti hanno faticato a raccontare le vicende all’interno dei lager, ma è utile ricordare nel corso degli anni quella sofferenza di chi c’era e si porterà per sempre quel ricordo nella mente. Tutto ciò che ricordiamo è causa del nazismo, che ha sacrificato obiettivi bellici pur di continuare a uccidere nei campi, si pensi che a Mauthausen le camere a gas operano fino al 28 aprile 1945. Alla base del nazismo c’era l’assenza di democrazia, l’ideologia, il nazionalismo e il razzismo.

i bambini e l'orrore


Terezin alla luce di candela


 

E' un pezzo del testo ebraico del Salmo 23 che le maestre ebree deportate nei campi di concentramento facevano cantare ai bambini.
Il testo tradotto è il seguente:

"Anche se andassi nella valle della morte non temerei male alcuno,
perché tu sei sempre con me.
Perché tu sei il mio appoggio, il posto più sicuro per me.
Al tuo cospetto io mi sento tranquillo".



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