R. – Credo che sia anche un passo fondamentale dove i diritti dell’infanzia e la loro tutela vengono maggiormente rispettati, se si pensa alle norme sull’adescamento o se si pensa anche a quanto riguarda quella che per noi come associazione Meter è stata una delle più grandi battaglie in tutti questi anni: la cosiddetta pedofilia culturale, cioè l’istigazione alla normalizzazione della pedofilia attraverso la rete e non solo internet. Noi siamo molto soddisfatti di questo. Il Senato per fortuna, anche se dopo tanti anni, ha ritenuto opportuno adeguarsi ad una Convenzione, quella di Lanzarote, dove a livello europeo c’è ormai un maggiore coordinamento.
D. – Possiamo dunque dire che si rafforza il sistema di protezione dei minori e l’Italia si adegua agli altri Paesi europei?
R. – In un certo qual senso sì perché il rafforzamento deriva dal fatto che nessuno più si può permettere di normalizzare la pedofilia: ad esempio, le decennali celebrazioni delle giornate dell’orgoglio pedofilo o le migliaia e migliaia di siti che vengono proposti giustificando tutti coloro che sostengono che in fondo i bambini possono ricevere un benessere da una relazione d’amore pedofila. Io credo che questo sia un grandissimo passo avanti e, mi dovete credere, è stata una battaglia culturale di cui Meter, in primo piano, si è fatta paladina in tutti questi anni.
D. – Un altro aspetto importante: non si potrà più dichiarare di non essere a conoscenza della minore età della persona offesa nel caso di commissione di uno dei delitti contro i minori…
R. – Aspetto rilevantissimo perché nessuno può pensare di dire che c’era un consenso manifestato. Non è possibile che gli adulti possano giocare sull’ambiguità delle cosiddette ‘lolite’ o le baby prostitute. Devono attenersi a questo e speriamo, ovviamente, che tale elemento deterrente diventi un elemento di sviluppo culturale nel rispetto dei bambini che hanno bisogno di essere aiutati a crescere.
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